Mitterrand, una sfida solitaria di Bernardo Valli

Mitterrand, una sfida solitaria Mitterrand, una sfida solitaria (Segue dalla 1 ' pagina) volto autoritarismo del presidente, e ha votato per il cambiamento incarnato dall'umanista Mitterrand, senza per questo optare interamente per il suo programma socialista. Il dissidio tra le due destre, tra Glscard e Chirac, ha spostato un milione e mezzo di voti gollisti su Mitterrand, scalzando dal potere i moderati dopo un quarto di secolo. Adesso la tendenza, benché imprecisa al suo nascere, non si è rovescia ta dopo un anno di prova, anche perché si sa che il presidente è in carica per sette anni e il Parlamento, dove l socialisti hanno la maggioranza assoluta, per cinque. E la Francia è disciplinata, quando non esplode. Ma affiora egualmente una certa riluttanza ad andare avanti, sulla non tracciata strada del mitterrandismo. Che cosa sia il socialismo del terzo tipo, alla francese, di cui in verità si parla sempre meno, nessuno lo sa con precisione. Aldilà della vaga definizione secondo. la quale si tratterebbe di un'alleanza tra ideologia e pragmatismo, di unlntesa tra pianificazione ed economia di mercato, e ancora tra atlantismo e terzomondismo, tra europeismo e protezionismo, idee e posizioni non sempre conciliabili, nessuno ha saputo dire qualcosa di più, in modo convincente. E non è una colpa, anzi può essere edificante, persino affascinante che in un Paese democratico, e deciso a restare tale, ci sia un governo-laboratorio che cerca via via un itinerario, senza gli eccessi dei due sistemi economici e politici imperanti nel mondo. E' tuttavia un progetto ambizioso che crea una sensazione di incertezza, non superiore comunque a quella che spesso domina nel Paesi In cui le ambizioni sono più modeste e le idee non ci sono affatto. Il severo, sobrio Raymond Aron rimprovera al regime di darei troppa importanza alle Idee e troppo poca alle cifre. Il lucido politologo liberale riconosce però che non si può ancora emettere un verdetto sulle riforme più importanti, decise o in programma, perché non sono state sottoposte all'esperienza dei fatti. Ed egli si riferisce alla nazionalizzazione del grandi gruppi industriali (del quali lo Stato, a suo avviso, poteva limitarsi a prendere il 51 per cento del capitale, conquistando così il potere desiderato e risparmiando sul costi dell'operazione: ma anche qui le idee hanno prevalso sulle cifre), alla nazionalizzazione di tutte le banche, all'imposta sul patrimonio, alla revisione del codice del lavoro (ossia uno statuto del lavoratori da varare, ma limitato rispetto a quello Italiano). Nell'attesa del risultati, l pronostici non sono del tutto rassicuranti. Il franco non è crollato, come si prevedeva, ■ma non H distingue per solidità; l'inflazione non ha avuto, come previsto, grandi fiammate, ma non è scesa come In Germania e negli Stati Uniti, e potrebbe gonfiarsi; la disoc¬ cupazione non è straripata, come previsto, ma la prospettiva di contenerla o ridurla è alquanto appannata; c'è stata una ripresa del commercio, aì\ contrario del previsto, attraverso il rilancio dei consumi, ma non c'è una vera ripresa della produzione industriale, perché gli investimenti non riprendono. La Frauda mltterrandlana appare, Insomma, In sospeso: nel primo anno ha evitato ti tracollo pronosticato da più parti; nel secondo, che comincia domani, subirà la grande, vera prova, sotto un cielo grigio, se non proprio minaccioso. Come Giscard, Mitterrand agisce nel pieno della crisi in ternazionale: ma al contrario di Giscard, che navigava affiancato agli altri Paesi occidentali, seguendone la stessa rotta, Mitterrand va contro corrente, si è Impegnato Ih un solitario rilancio globale, attraverso l'aumento del potere f \ d'acquisto delle masse. E questa è stata ed è una sfida ri fschiosa, che alcuni suoi collaboratori, come Delors, il ministro delle Finanze, cercano di attenuare, di rendere meno drammatica, adottando tal volta i metodi e ti linguaggio del tanto deplorato professor Barre. CI si può immaginare il primo presidente sodaltsta francese, eletto a suffragio universale, che in queste ore traccia solitario un bilancio. Egli può vantarsi di aver vinto la scommessa del '71, al momento della rifondazione del partito socialista. Ha conquistato l'Eliseo, il Parlamento, e, fedele agli Impegni di dled anni or sono, ha imbarcato al governo i comunisti dopo averli ridimensionati, se non proprio mattati del tutto. Adesso gli resta da costruire II mttterrandlsmo, che per ora nessuno sa cosa sta. > Bernardo Valli

Persone citate: Barre, Chirac, Delors, Mitterrand, Raymond Aron

Luoghi citati: Francia, Germania, Stati Uniti