L'altra Italia

L'altra Italia L'altra Italia Un intervento di Spadolini Il presidente del Consiglio, Giovanni Spadolini, che parteciperà domani alla conclusione del Congresso dei parti- ' ti llberal-democratici d'Europa, a Venezia, ci ha rilasciato queste dichiarazioni. «Pochi giorni fa, a Roma, commemoravo insieme con Leo Valiani, davanti al presidente Pertini, la figura di un grande democratico, Giovanni Amendola. Ne ricordavo, oltre l'integrità morale, la moderna visione dello Stato di diritto, contro tutti i lacci delle corporazioni e dei privilegi, uno Stato volto costantemente ad allargare le basi del proprio consenso in direzione dei ceti medi, saldati e non contrapposti al movimento operaio. «Vna concezione di democrazia integrale, non a caso rivissuta da un altro eminente democratico, la cui memoria ci è cara, Ugo La Malfa. E non è senza significato che Giovanni Amendola abbia individuato, con l'Unione democratica nazionale, il nucleo di un grande partito di democrazia laica riformatrice, capace di accogliere tutte le forze progressiste laiche e non socialiste. «E' la prospettiva dell'altra Italia, cui restiamo tenacemente fedeli e die per noi si identifica con l'idea dell'altra Europa: libera da chiusure nazionaliste, da degenerazioni assistenziali, da tentazioni meramente mercantili. L'Europa come patria piii grande. Non per dimenticare o trascurare le patrie nazionali ma — come amava dire Benedetto Croce — per amarle e comprenderle meglio., «Ih questo impegno per l'Europa, l'Europa dei popoli, la collaborazione fra repubblicani e liberali, che a tali principi, in modi diversi, si richiamano, si sviluppano positivamente nell'ambito della federazione democratico-liberale che celebra in questi giorni il suo Congresso a Venezia. «Un punto è certo. Le economie delle moderne nazioni industrializzate non consentono nostalgie legate ad un anacronistico liberismo né suggestioni di paternalismo statalista. Ci battiamo, e non da oggi, per una economia sociale di mercato, fondata sulla programmazione, senza in nulla comprimere o soffocare la libera creatività dell'individuo. «A tale obiettivo tendiamo convinti che attraverso questa via sarà possibile ricollocare saldamente l'Italia in Europa, secondo le costanti di quella politica postbellica che dal centrismo portò al centrosinistra e che si riflette direttamente nell'attuale vasta coalizione di governo, fondata sulla collaborazione fra laici e cattolici e sul raccordo fra democrazia laica e democrazia socialista. «Giovanni Amendola diceva che sviluppo dell'economia di mercato e sviluppo del sindacalismo sono inscindibili. E Gobetti sottolineava: la grande industria non si può sviluppare sema un contemporaneo sviluppo delle forze del proletariato e della sua capacità di difesa e di conquista. «In questa linea di riformismo moderno è impegnato il governo che ho l'onore di presiedere, il primo — non dimentichiamolo — che vede riuniti nella stèssa coalizione repubblicani e liberali, dopo il lontano quadripartito degasperlano spezzatosi nel 1950 sui nodi della politica agraria e della politica regionale».

Persone citate: Benedetto Croce, Giovanni Amendola, Giovanni Spadolini, Gobetti, Leo Valiani, Pertini, Spadolini, Ugo La Malfa