Sul Mundial nuvole minacciose

Sul Mundial nuvole minacciose Voci di un ultimatum dei terroristi baschi al governo Sul Mundial nuvole minacciose I separatisti chiedono il ritiro della polizia nazionale - Altre preoccupazioni organizzative: ilavorinegHstacHa^ previsto DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BILBAO — Preoccupazioni di natura politica e crescenti problemi organizzativi gettano ombre buie sul mondiale di Spagna. Secondo voci raccolte qui a Bilbao, e confermate da alti funzionari del Comitato organizzatore, i separatisti baschi dell'Età avrebbero posto un ultimatum al governo di Madrid: se entro il 15 maggio non verranno ritirati dalle province basche tutti i contingenti di polizia nazionale, saranno intensificati gli atti di terrorismo, die potrebbero coinvolgere la grande manifestazione calcistica. La minaccia dell'Età è stata raccolta con comprensibile ansia negli ambienti governativi, anche se da più parti si fa notare come simili attentati siano estranei alla logica del movimento terroristico. C'è però da dire che l'ottimismo mostrato in un recente passato, quando accordi segreti fra Età e Governo facevano prevedere una tregua durante i mondiali, è notevolmente diminuito in questi ultimi giorni. La notizia riportata dal quotidiano madrileno El Pais sull'intenzione dell'Età di sequestrare alcuni dei migliori calciatori della nazionale di Spagna, sarebbe soltanto uno degli obiettivi dei separatisti baschi, che all'epoca del sorteggio avevano promesso di non turbare il regolare svolgimento delle partite limitandosi a manifestazioni di cara t ter e poli tico. Quello della minaccia del separatismo basco non è l'unico problema che toglie il sonno al Comitato organizzatore. Via via ette si avvicina l'ora del calcio d'inizio, aumentano anche le preoccupazioni di carattere organizzativo. I lavori negli stadi proseguono a rilento, e cosi la vendita dei biglietti: i miliardi promessi da Raimundo Saporta con eccessivo ottimismo stentano ad en trare nelle casse del comi tato. «La prevendita è discreta ma inferiore al previsto», ci ha detto Ernesto Diaz, capo ufficio stampa della sede di Bilbao, e la situazione pare ancora peggiore nelle altre città. La verità è che i prezzi continuano a salire vertiginosamente, in una corsa al guadagno che Saporta ha favorito con i suoi calcoli di tavolino ma che rischia di trasformarsi in una specie di boomerang. E così si spiega, in parte, la -pazzia» di Saporta, riportata con gran rilievo dal giornali spagnoli. Alla base stanno sicuramente invidie personali e gelosie di potere, ma è indubbio che il presidente del Comitato organizzatore sia sottoposto in questi ultimi tempi a notevoli pressioni psicologiche. E se tutto finisse in fallimento? Come potrebbe Saporta giustificarsi davanti alla Nazione e al suo re dopo aver promesso organizzazione perfetta e quattrini a palate? Per quanto riguarda Bilbao, problemi particolari si aggiungono a problemi generali. La città basca, per tradizione, è molto legata all'Inghilterra, che proprio per questo l'ha scelta come sede. A Bilbao adesso temono che la guerra delle Falkland spinga l'Inghilterra al forfait. Se così avverrà il danno economico sarà anche più ingente. Se invece gli inglesi prenderanno regolarmente parte al Mundial, altra preoccupazione: dal Regno Unito viene annunciato l'arrivo di migliaia di tifosi (quasi tutti giovanissimi) senza prenotazione d'albergo, senza biglietti e soprattutto sema denaro: un'invasione chepromette soltanto guai. Carlo Coscia

Persone citate: Carlo Coscia, Ernesto Diaz, Raimundo Saporta, Saporta