La moglie di un imprenditore è rapita nella villa a Brescia

La moglie di un imprenditore è rapita nella villa a Brescia I banditi non hanno ancora telefonato alla famiglia La moglie di un imprenditore è rapita nella villa a Brescia La donna, 57 anni, era sola in casa davanti al televisore Tempo fa i malviventi cercarono di sequestrare uno dei figli BRESCIA — Un altro colpo dell'«anonima sequestri». Dopo sei rapimenti messi a segno negli ultimi anni (l'ultimo concluso con l'omicidio della piccola Marzia Savio, 11 anni, di Rivoltella del Garda), 1 banditi, l'altra sera verso le 22, hanno sequestrato nella, sua abitazione la moglie di un noto dirigente bresciano. Il fatto è avvenuto a Travagliato, un paese agricolo Industriale, a 15 chilometri da Brescia. La vittima del sequestro è la signora Rosa Olmi, 57 anni, casalinga, moglie di Aldo Mario Bettoni, 58 anni, socio di minoranza della 'Brescia Diesel», un'azienda concessionaria di autoveicoli industriali Fiat. I coniugi vivono da soli in una villetta di recente costruzione a Travagliato, mentre 1 due figli, Ruggero (31 anni) e Daniela (27), sono sposati e vivono in una casa poco lontano. I rapitori hanno agito indisturbati. La signora Rosa Olmi era sola in casa e stava guardando la tv. Il marito era uscito alle 21,15 per recarsi nell'abitazione del cugino Giuliano Bettoni, abitante a Travagliate, uno dei tre fratelli soci dell'omonima impresa di costruzioni stradali. I Bettoni di questo ramo edile sono assai più noti di quelli presi di mira dai rapitori. Alle 21.30 Mario Bettoni dalla casa del cugino Giuliano ha chiamato al telefono la moglie. Tutto fino a quel momento sembrava a posto. Alle 22, un guardiano, ex-maresciallo dei carabinieri in pen sione, che sorveglia anche l'edificio della concessionaria veicoli industriali, ha telefonato a casa Bettoni per un controllo: nessuno ha risposto. Ma solamente poco dopo le 23 ci si è resi conto del rapimento. A quell'ora, infatti, è rientrato a casa Mario Bettoni. L'uomo ha notato che la porta della veranda era spalancata nonostante la temperatura piuttosto fredda della serata. Le luci dell'apparta mento erano ancora accese, funzionava il televisore. Raggiunto il soggiorno s'è accorto che sul pavimento c'erano una sedia rovesciata, gli occhiali e una mantellina di lana per terra e un tappeto arrotolato. Mario Bettoni ha visto anche in un angolo di un'altra stanza, un fucile a canne mozze. L'ha Impugnato senza alcuna precauzione ed è partito un colpo che ha lasciato uno squarcio in un muro della stanza. L'imprenditore ha subito avvertito i carabinieri della stazione di Travagliato. E' scattato l'allarme, è stata attuata subito una battuta, ma senza esito. Fino a ieri sera i famigliari non avevano ancora ricevuto una telefonata dei banditi. Le ricerche del presunti rapitori sarebbero indirizzate nella vicina provincia di Bergamo. Già nel '79 una banda di bergamaschi avrebbe tentato di sequestrare a Chiari—dove è direttore della concessionaria Fiat «Grifo» — il figlio del coniugi Bettoni, Ruggero. In quell'occasione però 11 giovane, a causa della nebbia, non era tornato a casa e quindi il tentativo dei rapitori andò a vuoto. m.v.

Persone citate: Aldo Mario Bettoni, Bettoni, Giuliano Bettoni, Mario Bettoni, Rosa Olmi

Luoghi citati: Bergamo, Brescia, Travagliato