Rizzoli, stasera scade l'ultimatum di Cabassi di Marco Borsa

Rizzoli, stasera scade l'ultimatum di Cabassi Mentre Calvi preme sui vertici del gruppo per vendere Rizzoli, stasera scade l'ultimatum di Cabassi MILANO—Oggi scade l'of' ferta ultimativa avanzata da ' Giuseppe Cabassi, immobiliarista e finanziere milanese, t per 11 gruppo Rizzoli-Corriere • della Sera. Se entro la fine di - questa settimana Angelo Riz; zoli e Bruno Tassan Din non • avranno accettato di cedere :la maggioranza dell'azienda . editoriale, Giuseppe Cabassi dovrebbe teoricamente uscire . di scena dichiarando la pro■' pria indisponibilità a prose - gulre una trattativa che è du; rata ormai diversi mesi senza ■ raggiungere alcun risultato tangibile. ; Benché non siano in. molti a j credere che l'ultimatum sarà ; rispettato, ci sono varie ragic| ni che fanno ritenere credibi| le l'irrigidimento di Cabassi: . 1) La trattativa è durata 1 troppo a lungo esponendo '.pubblicamente il finanziere -milanese che desidera rieri trare nella sua abituale risér vatezza; 2) la sponsorizzazione politica della trattativa (democristiano-socialista) deve essere valutata alla luce della nuova segreteria de, sicuramente non desiderosa di alleanze troppo Invadenti con 1 socialisti; 3) finora Cabassi ha tratto dai contatti politici più svantaggi che vantaggi dal momento che l'affare Gestirsi (la finanziaria della Generale Immobiliare) gli è sfuggito di mano perché «gualcite politi co sì era messo in testa che attraverso quella strada volesse comprare il Corriere», come ha spiegato una fonte finanziaria qualificata; 4) Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din hanno continuato a condurre 11 negoziato anche nelle ultime settimane senza mai mostrare una reale e sicura volontà di vendere, Le fila del negoziato sono nelle mani di Roberto Calvi che, attraverso la Centrale, sta cercando di acquistare le quote Rizzoli e Tassan Din per poi rivenderle a Cabassi con un guadagno che riduca 11 costo iniziale dell'investimento nel gruppo editoriale (circa 170 miliardi). La manovra, tecnicamente opportuna e legittima, incontra però un grosso ostacolo proprio nello stesso Calvi. Nella sua posizione di presidente dell'Ambrosiano, coinvolto In una serie di vicende giudiziarie e a càusa del passati legami con l'azienda editoriale, via Licio Gelli e Umberto Ortolani, Roberto Calvi si trova esposto ad una serie di pressioni che gli impediscono di esercitare fino In fondo 1 poteri che gli deriverebbero dai patti firmati In occasione dell'aumento di capitale dell'anno scorso e dal fatto di essere l'unico socio della Rizzoli con i capitali necessari a sostenere l'azienda. Escludendo l'ipotesi dell'amministrazione controllata per una azienda già alle prese con nuove difficolta di liquidità ad un anno dall'aumento di capitale, Roberto Calvi non pub neppure procedere ad una drastica svalutazione del capitale e ad un successivo riaumento, mettendo fuori gioco 1 soci che non sono in grado di versare la propria quota, per timore delle ripercussioni esterne e interne. C'è il veto della Banca d'Italia ad incrementare le proprie partecipazioni editoriali (superabile però con un Impegno ad una vendita contestuale della maggioranza del gruppo) ma soprattutto ci sarebbero le violente proteste degli azionisti «La Centrale» verso il loro presidente che nel giro di un anno ha fatto perdere loro nAsafancmRottTCl'ttCRiGcdrmsnsSlicpsmd«dst3ssnnlmf non meno di cento miliardi Inoltre, i soci estromessi. Angelo Rizzoli e Bruno Tassan Din, potrebbero passare all'attacco su altri fronti. La famiglia Rizzoli fu convinta nel 1976 a cedere 11 sei per cento dell'Ambrosiano con la mediazione di Ortolani da Roberto Calvi. Quante altre operazioni sono state effettuate negli ultimi anni con la triangolazione Rizzoli-Bruno Tassan Din da una parte, Calvi e Ortolani, o Gelli dall'altra? Il 50 per cento del settimanale «Sorrisi e canzoni tv» non è più dell'editore Campi e, secondo fonti della Rizzoli, sarebbe passato ad interessi vicini a Calvi. La Guardia di Finanza che da alcune settimane sta rovistando nei conti della Rizzoli sta raccogliendo una ricca documentazione sulle operazioni finanziarle del gruppo come la Finrex, la Savoia Assicurazioni, i passaggi della Banca Mercantile, attinenti agli anni dell'espansione finanziarla perseguita di stretta intesa con il gruppo Ambrosiano. Lo stallo in cui si trovano da mesi le trattative per il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, quindi, e in cui è rima sto coinvolto anche Giuseppe Cabassi, nasce dal fatto che 1 maggiori poteri decisionali li ha in mano Calvi che tuttavia non può esercitarli fino in fondo per timore di ripercussioni di cui sarebbe il primo, anche se non l'unico, a restare vittima. Uno stallo da cui Calvi sta cercando di uscire persuadendo, come ha fatto ancora in un incontro awe nuto ieri, i riluttanti Rizzoli e Tassan Din a vendere. Marco Borsa

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