Con il sì a De Cuéllar l'Argentina rassicura: siamo per l'Occidente di Mimmo Candito

Con il sì a De Cuéllar l'Argentina rassicura: siamo per l'Occidente Fermati dall'Onu i militari glie Falkland, la parola ai diplomatici Con il sì a De Cuéllar l'Argentina rassicura: siamo per l'Occidente Il ministro della Difesa smentisce le richieste di aiuti militari all'estero - Costa Méndez: «brutti» i rapporti con gli Usa, ma «buone le speranze che migliorino» - Poche illusioni di trovare superstiti tra i 400 dispersi deirincrociatore - La Giunta decisa a sfruttare per il negoziato la distruzione della nave inglese DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BUENOS AIRES — Ora che l'Argentina è su posizioni di forza, non le è stato difficile accettare la proposta di tregua dell'Onu. La forte emozione che ha scosso il mondo per J morti annegati del General Belgrano, e poi la dura botta data all'Inghilterra con l'affondamento dello Sheffield hanno posto Buenos Aires In una insperata condizione di privilegio: l'equilibrio negoziale si è rovesciato, ed è ora Londra a trovarsi in qualche difficoltà per rendere accettabile un intervento delle Nazioni Unite con la sua attuale posizione militare. L'Argentina, e l'intera America Latina, mostrano di esserne consapevoli, e la giunta militare si sta ora muovendo lungo linee diplomatiche che pretendono di consolidare questi vantaggi. Il ministro della Difesa, Amedeo Frugoli, ha voluto incontrare ieri sera i giornalisti stranieri per 'ribadire alcuni concetti formali' con una dichiarazione centrata interamente sulla fine del General Belgrano. Frugoli ha fissato cinque punti: 1) la nave è stata affondata fuori dalla zona di esclusione voluta dall'Inghilterra; 2) era una nave vecchia e senza capacità di difesa; 3) l'affondamento è avvenuto non su decisione del comandante, ma dello stesso governo britannico; 4) l'attacco è stato lanciato mentre era in corso un negoziato diplomatico; 5) quanto è accaduto dimostra che l'aggressione inglese minaccia ora di estendersi all'intero Atlantico meridionale. La Oiunta pare quindi accusare 11 governo Thatcher di nequizia, crudeltà e assassinio, per guadagnarsi l'appog- gio dell'opinione pubblica internazionale (soprattutto quella europea e americana) che finora l'aveva Invece considerato come di Paese aggressore. La guerra e i morti di ogni parte hanno forse finito per confondere i ruoli, e nell'ultima settimana non si è capito più tanto bene chi aggredisse e chi difendesse un diritto. I forti elementi emotivi di una storia tragica come l'affondamento del General Belgrano potrebbero risolvere quest'incertezza a vantaggio di Buenos Aires: e la Giunta ci prova. Il numero delle vittime pare che debba tornare alle drammatiche cifre iniziali, perché, anche se le ricerche continuano, l'Atlantico del Sud non è un mare che lasci vivere le speranze per più di due o tre giorni: i naufraghi recuperati sarebbero 680 (qualcuno teme che il conto ufficiale sarà perù ridotto tra qualche giorno), quelli che mancano 402. Le informazioni del comando argentino sono reticenti e assai scarse, ed è purtroppo facile prevedere che alla fine la tragedia rivelerà una dimensione terribile. Quanti altri morti e feriti vi siano stati nel bombardamenti sulle Malvlnas, il ministro Frugoli non ha voluto far sapere, né ha informato sull'acquisto e l'eventuale intervento in azione di aerei di fabbricazione brasiliana. •Non è ancora contemplata la richiesta di aiuti militari all'estero; ha aggiunto, e a una domanda specifica su possibili offerte di forniture sovietiche ha voluto ripetere per due volte che, in ogni caso. 'l'Argentina è Occidente, perché ha contribuito e contribuisce alla storia, alle idee e ai princìpi che fanno il mondo occidentale». La precisazione e l'enfasi di Frugoli sono un modo per equilibrare le dichiarazioni fatte l'altro Ieri dal rappresentante argentino alla riu nione del Paesi non allineati: l'ambasciatore Edoardo Roca si era lasciato andare a giudi zi che la diplomazia solita mente usa quando si parla di uno Stato nemico, e Washln gton si era presa accuse di falsità, perfidia e menzogna deliberata. Il ministro degli Esteri Costa Méndez, interro gato ieri sul portone di Palaciò 8an Martin, ha ripetuto che «i rapporti con gli Usa stanno attraversando un periodo assai brutto», ma ha voluto aggiungere anche di 'aver buone speranze che migliorino». Le speranze dovrebbero realizzarsi con «un avvicinamento al mondo latino-americano, che è là dove risiede il futuro degli Usa». In realtà, le indicazioni che abbiamo ripe Ultamente trasmesso da qui nei giorni scorsi sul consoli darsi di un principio di «sepa ratismo» sudamericano conti nuano a trovare conferma. La piccola, assurda guerra delle Mavlnas e la resistenza (almeno finora) che le isole hanno fatto all'attacco del Nord ricco e prepotente, di1 ventano il punto di partenza per il progetto di una »nueva causa universal». I risultati militari confortano considerevolmente queste ambizioni, che trovano poi radici molto forti nel populismo e nelle smanie di potenza di molte dittature latino-americane. Un riscatto storico di queste terre, con il recupero di antiche condizioni di prestigio e di forza, scorre sempre nelle correnti della cultura politica sudamericana; ancora una volta l'Europa viene respinta in una collocazione colonialista, e le difficoltà incontrate dall'Inghilterra rafforzano l'orgoglio e le tendenze di una rivincita terzomondista. Ferme le operazioni militari, le sole notizie che si hanno per via ufficiosa sono di una dispersione in mare della flotta inglese, per Impedire o rendere più difficili gli attacchi aerei nemici, e di una caccia serrata che i sottomarini britannici starebbero dando alla portaerei 25 de Mayo. Pace e guerra sono appese allo stesso filo, e le armi restano pronte. Sulla zona delle operazioni è però in arrivo un'altra tempesta, e per la flotta Inglese si fa sempre più difficile sperare in un successo finale: navi, marinai e soldati sono 11 a ballare ininterrottamente da quasi un mese su ondate che arrivano fino a 10-12 metri di altezza, sotto un gelido vento polare; anche per il freddo carattere britannico dovrebbe ormai esser troppo. Mimmo Candito Buenos Aires. Gli argentini sfilano per le strade della capitale inneggiando all'eliminazione dell'unità inglese Sheffield

Persone citate: Amedeo Frugoli, Belgrano, Costa Méndez, Edoardo Roca, Sheffield, Thatcher