«Verso un pluralismo più completo per il video in Italia?»

«Verso un pluralismo più completo per il video in Italia?» I networks dopo la decisione del pretore «Verso un pluralismo più completo per il video in Italia?» ROMA — La decisione del pretore di Roma di inviare alla Corte Costituzionale gli atti del processo avviato dalla Rai contro i circuiti nazionali di .Italia 1», «Retequattro. e «Canale 5» ha suscitato la soddisfazione dei responsabili dei tre «networks». L'avvocato Giorgio Assumma, uno dei legali di «Italia 1», ha ricordato die la Corte Costituzionale aveva escluso il diritto della emittenza privata televisiva a trasmettere su scala nazionale, nel timore che potessero formarsi degli oligopoli. «Ora il pretore — ha continuato Assumma — ha dimostrato come questo timore si sia rivelato infondato. Si sta creando una pluralità di voci che esclude la paventata concentrazione». Secondo l'amministratore delegato di «Retequattro», Peano, il fatto che il magistrato abbia ritenuto in contrasto con alcuni articoli della Costituzione la concessione in esclusiva alla Rai delle trasmissioni televisive su scala nazionale «è importante sia dal punto di vista dell'occupazione del settore sia per il suo significato politico». La decisione del pretore, ha continuato Peano, «è, in ogni caso, un riconoscimento di fatto dei networks privati». «Profondamente soddisfatto» è anche Franco Moccagatta, responsabile delle pubbliche relazioni di «Canale 5». Moccagatta considera la decisione del pretore «un fatto profondamente innovativo che consentirà alla Corte Costituzionale di arrivare a un pluralismo più completo».

Persone citate: Assumma, Franco Moccagatta, Giorgio Assumma, Moccagatta, Peano

Luoghi citati: Italia, Roma