La Cee perplessa sul piano-Finsider (a fine mese si deciderà sui tagli) di Renato Proni

La Cee perplessa sul piano-Finsider (a fine mese si deciderà sui tagli) Marcora a Davignon: «L'Italia ha bisogno di produrre più acciaio» La Cee perplessa sul piano-Finsider (a fine mese si deciderà sui tagli) BRUXELLES — Giovanni Marcora ha discusso ieri, in seno al Consiglio dei ministri dell'Industria della Cee. il problema della siderurgia europea e italiana. La Commissione europea propone che sia rinnovata l'applicazione dell'art. 58 della Ceca sino al 31 dicembre 1983. H meccanismo dell'art. 58 prevede prezzi minimi e quote per la produzione siderurgica di ciascun Paese. Marcora, pur accettando 11 principio della proroga di dodici o diciotto mesi, chiede che le quote italiane di produzione siano aumentate di 1,2 milioni di tonnellate in quanto nel nostro Paese 11 consumo dei prodotti siderurgici è aumentato (come nel caso del laminati piatti) sino al 28% contro l'l% nelle altre nazioni della Comunità. Infatti, la nostra bilancia siderurgica è passata in sei anni a un passivo di 0,8 milioni di tonnellate: un passivo imputabile solo alle importazioni di origine comunitaria, e slamo In attivo di 1,7 milioni di tonnellate con 1 Paesi terzi. Inoltre, le nostre capacità produttive sono aumentate solo di 0,5 milioni di tonnellate contro gli 11 milioni di tonnellate negli altri Paesi della Cee. Ai giornalisti Marcora ha dichiarato: «Ab- Marno assolutamente bisogno j di più alte quote di produzione», poiché sono in gioco duecento miliardi di lire connessi all'attività del quinto altoforno di Taranto. Il commissario Davignon non ha però recepito 11 discorso del nostro ministro. C'è qualche problema per quanto riguarda 11 progetto della Flnslder di stanziare settemila miliardi di lire (a titolo di ricapitalizzazione, consolidamento debiti a breve, finanziamento oneri impropri), oltre ad aiuti per trecento miliardi di lire al settore privato, n «codice degli aiuti», firmato a Bruxelles nel giugno 1981, prevede che le imprese siano risanate entro il 1985, data alla quale non sarà più concesso elargire alcun aluto. Anche entro quella data gli aiuti potranno essere concessi soltanto in base a plani di ristrutturazione che prevedono la relativa riduzione delle capacità produttive, e solo dopo l'autorizzazione della commissione della Cee. n nostro governo ha otte nuto che la riduzione delle capacità produttive non sia proporzionalmente legata al volume degli aluti benché la Germania appaia ancora contrarla. Inoltre, l'Italia esige che la riduzione della produ zlone debba essere calcolata globalmente per tutte le Imprese siderurgiche Italiane Ciononostante, la Commissione europea ha manifestato perplessità sulle ipotesi eco- nomiche del piano della Flnslder, oltreché sulle cifre e sui programmi della riduzione delle capacità produttive delle imprese private. La riduzione prevista per l'Italia, prendendo come base il 1980, dovrebbe essere di 4,3 milioni di tonnellate per l'acciaio grezzo e di 1,7 milioni per i laminati a caldo (11% e 5% in meno rispettivamente). La maggior parte dell'onere dei tagli di produzione ricadrebbe sul'p^otìuttori'prlvati. In ogni caso, le decisioni sul dossier dell'acciaio saranno prese dal ministri della Cee il 26 maggio. Renato Proni

Persone citate: Davignon, Giovanni Marcora, Marcora

Luoghi citati: Bruxelles, Germania, Italia, Taranto