Sgominata una banda di cutoliani trucidò tre donne a colpi di mitra di Adriaco Luise

Sgominata una banda di cutoliani trucidò tre donne a colpi di mitra Napoli, otto persone sono state arrestate, cinque vengono ricercate Sgominata una banda di cutoliani trucidò tre donne a colpi di mitra NAPOLI — I carabinieri proseguono le indagini per assicurare alla giustizia i responsabili della catena di omicidi che hanno insanguinato le strade della città e i centri della provincia in un'escalation di violenza. E' stata sgominata dai militari del Gruppo Napoli IL al comando del capitano Centore, l'intera cosca cutoliana di Sant'Antimo, il Comune a pochi chilometri da Napoli, dove la sera del 16 aprile scorso venne sterminata la famiglia di Antonio Di Matteo, il detenuto che si uccise l'Indomani della strage nel carcere di Ascoli Piceno. In quella tragica sera furono massacrati a colpi di mitra la madre, la sorella diciottenne e la cognata. Come emerse fin dalle prime indagini, l'eccidio rimane inquadrato in uno spietato regolamento di conti tra gli inviati della banda Cutolo per qualche sgarro compiuto per loschi motivi di interesse. « Una sentenza di morte — dicono gli inquirenti — avallata dal boss Raffaele Cutolo per dare una lezione a chi aveva osato tradirlo». Della banda di Sant'Antimo 5 soltanto sono ancora latitanti, 8 sono già finiti in carcere. Tra costoro Pasquale Verde, 21 anni, soprannominato «o* cecato», sospettato di aver preso parte alla preparazione del mortale agguato alla famiglia Di Matteo. L'uomo era stato sorpreso ieri a Casavato, comune limitrofo, nell'abitazione di Francesca Morvlno, 44 anni, moglie di un detenuto che aveva offerto ospitalità anche ad altri ricercati. Una cattura movimentata: Verde ha cercato di sottrarsi all'arresto, di spianarsi la strada con le armi in pugno facendosi scudo di Francesca Morvlno e della figlia Rosa Rambetti, 22 anni. I magistrati inquirenti hanno inoltre notificato nel car¬ cere di Poggloreale ordine di cattura per duplice omicidio a Luigi Esposito e Paolo Esposito entrambi ventunenni e omonimi. Sono indiziati di essere gli esecutori materiali dell'uccisione di Oaetano Ciccarlello, 31 anni, e di un suo amico, Giovanni Caccavale, di 29, avvenuto il 3 febbraio scorso a Mlano. I due della «Nuova famiglia» erano stati fermati per detenzione di armi. La perizia balistica ha pe rò permesso di stabilire che i mitra e le pistole rinvenuti nelle loro abitazioni all'indomani del duplice omicidio erano le armi che ~~ano state adoperate per il dt-.ltto ciccarlello-Caccavale. Messo a fuoco anche il movente: Oaetano Ciccariello sarebbe stato giustiziato perché coinvolto nelle spietate esecuzioni avvenute nel carcere di Poggloreale la sera del terremoto quando fu rono massacrati tre reclusi L'altro era soltanto un testi mone scomodo. La camorra impone ora anche l'omaggio pubblico al propri morti, agli ammazzati nella tragica lotta tra i clan rivali. A Secondigliano, un grosso rione periferico cittadino, l'uccisione del boss Lamonlca, 35 anni, capozona della «Nuova famiglia», avvenuta 11 Maggio, ha messo in moto un nuovo meccanismo di sopra! fazione. Amici della vittima hanno •consigliato» 1 negozianti del quartiere ad abbassare le sa racinesche per 48 ore In segno di lutto e di rispetto verso un personaggio trucidato dai sicari di una banda avversarla. Chi non ha aderito all'imposi zlone ha avuto le vetrine in frante durante la notte a col pi di pistola ed ha ricevuto altre «visite convincenti». Ieri a Secondigliano l'intero rione rimasto paralizzato nell'atti vita commerciale, ma oggi ri prenderà normalmente. Adriaco Luise

Persone citate: Antonio Di Matteo, Centore, Ciccariello, Cutolo, Di Matteo, Giovanni Caccavale, Luigi Esposito, Paolo Esposito, Raffaele Cutolo, Verde

Luoghi citati: Ascoli Piceno, Napoli, Sant'antimo, Secondigliano