Già in forse il vertice Reagan Le 2 potenze polemizzano su Breznev a Vienna metodo e sostanza

Già in forse il vertice Reagan Le 2 potenze polemizzano su Breznev a Vienna metodo e sostanza Già in forse il vertice Reagan Le 2 potenze polemizzano su Breznev a Vienna metodo e sostanza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Il rifiuto di Breznev di recarsi allt&nù in giugno per la Conferenza sul disarmo e avere in quella sede un incontro .informale» con Reagan ha messo in pericolo il vertice tra i due capi di Stato in programma per ottobre a Vienna. Il rifiuto del leader sovietico è stato ribadito dall'autorevole commentatore della Pravda, Zhukov, ritenuto uno dei portavoce del Cremlino, in una conferenza stampa a Mosca. Zhukov ha insistito invece per il vertice: «Siamo in attesa di una risposta chiara e precisa del Presidente americano» ha detto. La reazione di Washington è stata immediata: «Allt luce degli ultimi sviluppi — ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Allin — sottolineiamo che non c'è ancora nessuna decisióne sul summit dell'autunno in Austria». Lo scontro Cremlino-Casa Bianca è scaturito dal diverso approccio delle superpotenze al problema della ripresa del dialogo. Gli Usa vogliono limitare le discussioni al disarmo, considerando impossibile per ora il ritorno .globale» alla distensione a causa della politica sovietica. Pertanto, hanno proposto l'incontro a due alltpnu solo sulle questioni nucleari. L'Urss al contrario vuole negoziare su tutto, per. legittimare le situazioni afghana e polacca, e il margine di vantaggio acquisito negli arsenali atomici. Ha quindi offerto il vertice, in Svizzera o in Finlandia, tra settembre e novembre prossimi. Nella speranza di indurre Breznev a recarsi all'ttnu a giugno, Reagan ha fornito negli ultimi giorni due indicazioni sulla propria disponibilità al vertice. Dapprima ha fatto capire che gli basterebbe anche incontrare il premier Tikhonov, nei caso che il capo di Stato sovietico fosse ammalato; poi ha manifestato la propria preferenza per un summit a Vienna in ottobre. I due ballons d'essai non hanno però sortito l'effetto sperato. Già alla fine di aprile, Breznev aveva respinto {Invito a visitare il Palazzo di vetro a New York; ieri, Zhukov l'ha ribadito in termini aspri, accusando la superpotenza di •non aver mal risposto a varie proposte sul disarmo» avanzate dal Cremlino^ Il Dipartimento di Stato ha cosi riassunto la posizione americana sul vertice. «Esamineremo attentamente la possibilità di parteciparvi — ha detto il portavoce Fisher — in base agli eventi del prossimi mesi e all'andamento del nostri sondaggi con l'Urss. Il presidente Reagan ha reso chiaro che rimangono validi i nostri criteri fondamentali. Il summit dovrebbe essere preparato con estrema cura. Dovrebbe essere giustificato dalla natura del nostri rapporti con l'Urss In quel periodo. Do¬ vrebbe avere ragionevoli prospettive di successo... Per il momento non c'è un accordo con Mosca e non sono in corso preparativi». La Casa Bianca ha ammesso che l'interesse di Reagan per colloqui con Breznev, «non si sa con quale formula», è molto vivo; ma ha ocntraccusato il Cremlino di «esercizi propagandistici». Ha posto inoltre in rilievo che il Presidente vuole consultarsi con gli alleati europei prima di prendere una decisione definitiva. Reagan partirà per l'Europa il 2 giugno, parteciperà alla Conferenza economica dei sette Paesi più industrializzati a Versailles, e visiterà Bonn, Londra e Roma. Metterà a punto in quell'occasione il suo piano di disarmo, del quale enuncerà in precedenza gli obiettivi in un importante discorso di politica estera a fine maggia, rinviandone i particolari al suo intervento all'9nu a metà giugno.^ e. c.