Mosca annuncia disordini ma non le rivendicazioni di Fabio Galvano

Mosca annuncia disordini ma non le rivendicazioni Nel dispaccio Tass Solidarietà non è mai citata Mosca annuncia disordini ma non le rivendicazioni DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — >Come riferisce l'agenzia Pap, ci sono stati disordini in alcune parti di Varsavia il pomeriggio del 3 maggio. 1 partecipanti a quei disordini hanno provocato scontri con i corpi di pubblica.sicurezza. La milizia ha adottato le necessarie misure per restaurare l'ordine. Alcune dozzine di istigatori sono stati arrestati e dovranno rendere conto delle loro azioni in base alla legge marziale». Cosi l'agenzia ufficiale sovietica Tass, a 24 ore dagli scontri nella capitale polacca, ha rotto il silenzio sulla più massiccia manifestazione organizzata da «Solidarietà» dopo l'Introduzione della legge marziale, il 13 dicembre. Ma attenzione: Mosca non addossa responsabilità al sindacato di Walesa, il nome «Solidarietà» non appare anzi nel breve dispaccio Tass da Varsavia. Mosca continua, anche a tacere sulla «marcia dei cinquantamila» svoltasi il. Primo Maggio a Varsavia: non una parola, mentre ampi reporta¬ ge s sono stati dedicati da giornali e radiotelevisione alla sfilata ufficiale (bandiere rosse anziché biancorosse) guidata dal generale Jaruzelski. L'atteggiamento di Mosca risponde a logica (sovietica). Riconoscere a «Solidarietà» la capacità di riorganizzarsi e di riaprire un contrasto interno sedato dall'inverno e dall'esercito, ammettere cioè che lo slogan .1 "inverno è vostro, ma la primavera sarà nostra» racchiuda una reale capacità di sfida, sarebbe impensabile per 11 Cremlino. I sovietici, che hanno faticato ad accettare una soluzione di governo militare (per la prima volta in un Paese del blocco socialista), non possono ammettere oggi che quella sgradevole e imbarazzante «cura» — sebbene poi avallata e apertamente appoggiata dal Cremlino—abbia fallito nell'appiattire le onde della .controrivoluzione». Dire che oggi «Solidarietà» potrebbe ripresentarsl come reale e minacciosa alternati¬ va al potere di Jaruzelskl equivarrebbe ad ammettere che la repressione interna non ha dato frutti, che il discorso della Polonia si sta tragicamente riaprendo. Ecco allora la Tass rilevare che mentre il parlamento.polacco «esamina il problema di un'ulteriore normalizzazione della vita in Polonia», Innominati gruppi di cittadini «cedono alle provocazioni degli ispiratori politici appartenenti a raggruppamenti antisocialisti nel Paese e del centri esterni di sovversione, le attività dei quali sono da tempo rivolte a incitare il disordine pubblico». La colpa è delle teste calde locali e degli imperialisti occidentali. Mosca afferma oggi come affermava sei mesi fa, quando ancora sperava di evi tare lo scontro e la durezza della legge marziale. Ma questi non sono che .disperati tentativi, da parte dei nemici del socialismo, per riacquistare le posizioni perse» : disordini si, ma controllati Fabio Galvano

Persone citate: Jaruzelski, Walesa