I «fans» delle auto sono stati 500 mila di Gianni Bisio

I «fans» delle auto sono stati 500 mila Grande successo del 59° Salone chiuso domenica I «fans» delle auto sono stati 500 mila In dodici giorni sono arrivati specialisti e tecnici da tutto il mondo - Gli organizzatori già pensano all'edizione dell'84 Il 59" Salone Internazionale' dell'automobile è finito, viva il 60". Come dire che non si è ancora terminato di smobilitare i padiglioni del Valentino, dopo i dieci giorni della «temesse» dell'auto, che già si pensa al prossimo appuntamento fra due anni, dal 19 aprile al 1° maggio 1984. E il sessantennio del Salone, gli organizzatori 10 dicono già ora, 'dovrà essere degnaìnente festeggiato». C'è chi spera che alla parola «crisi», in quell'occasione, si possa sostituire — come realtà e non soltanto come speranza— il termine 'ripresa». A conti fatti, i visitatori hanno superato il mezzo milione previsto, sfiorando il record dei 550 mila degli anni 1971 e 1972. Il «boom» degli ingressi si è avuto domenica 25 aprile con 80 mila visitatori paganti, sabato 1° maggio si è arrivati a 76 mila e nell'ultima giornata a 45 mila. Ma quel che appare più importante, per il Salone e per la città come fatto economico, è la presenza di un pubblico che è giunto da ogni parte d'Italia e dall'estero, confermando la internazionalità della rassegna e la sua importanza. Anche il fenomeno «auto» è sotto i nostri occhi tutti i giorni, e nessuna casa presenta le novità assolute ad un Salone (come Invece avveniva negli Anni 50), non può non essere considerato attentamente l'interesse che ha unito giovani e meno giovani, uomini e donne, intorno alle carrozzerie ed ai motori. Le portiere di tutti i modelli sono state aperte migliaia di volte per saggiarne peso e rumorosità, i sedili sono stati adattati alle più diverse corporature. 11 rapporto con l'auto, anche In una città che soffre di cassa integrazione per la sua profonda crisi, resta stretto. E il Salone lo ha dimostrato. Ora si smobilita: allestimenti, insegne pubblicitarie, transenne, striscioni che per due settimane hanno colorato i corsi della città se ne vanno. E' un- lavoro di miliardi, la fonte di guadagno per migliaia di persone direttamente e indirettamente coinvolte. Negli alberghi si ritorna a trovare posto (dopo 13 giorni di tutto esaurito), nel ristoranti (alla moda e no) si mangia nuovamente senza attendere1 e senza prenotazione obbligatoria, i taxi sono di nuovo reperibili senza problemi. E per i giovanissimi non c'è più lo spettacolo che tutti i pomeriggi li ha portati ad affollare gli stand per vedere le auto Insieme con i divi del momento. Qualche rimpianto? Di certo per 12 giorni Torino ha vissuto più intensamente. « Un salone — è stato scritto — è tante cose: è confronto tecnico, è competizione commerciale, è politica industriale, è festa popolare, è emozione individuale e collettiva». Questa 59' edizione ne è stata la prova. E l'aver richiamato un pubblico cosi vasto, non solo di curiosi ma soprattutto di specialisti (1200 giornalisti dell'auto, fra l'altro), è la prova che la formula è ancora la migliore. Un Salone, non una fiera, ha scritto anche l'autorevole 'Financial Times» rilevando il carattere di -salotto confidenziale» di Torino Esposizioni rispetto ad altre sedi di rassegne espositive (Prancoforte o la stessa Birmingham). Per la 60' edizione lo sforzo dovrà essere ancora maggiore. Intanto, per il prossimo anno, gli appuntamenti dell'auto a Torino sono tre: l'8° Salone internazionale del veicolo industriale (15-24 aprile), la 6" edizione di «Automotor» (25-29 maggio), il 1° Salone europeo dell'autobus (15-24 novembre). E il lavoro per queste rassegne è già cominciato. Gianni Bisio

Luoghi citati: Birmingham, Italia, Torino