Horror metafisico di Zulawski con Adjani premiata a Cannes

Horror metafisico di Zulawski con Adjani premiata a Cannes PRIME FILM; «Possession», quasi protagonista un mostro Horror metafisico di Zulawski con Adjani premiata a Cannes Possession di Andrzej Zulawski con Isabelle Adjani, Sam Nelli, Hlnz Bennent. Produzione franco-tedesca a colori. Horror simbolico. Cinema Romano. Livida Berlino del muro, luci fredde come 1 lampi della saldatrice elettrica, case senza calore che rimandano ad altre case più segrete, ad altre stanze, ad altri abitanti che si intuiscono da un brivido, dalla paura che fora il ghiaccio delle abitudini. Marc torna a casa da un viaggio e trova che Anna, la moglie sembra assente, lontana, silenziosa e guardinga. Pensa: ha un amante. Ingaggia un detecti- ve che la segue nelle regolari fughe da casa. E' vero, ha un amante, ma non è Heinrich, uomo normale (se si può dire a Berlino) che soffre a sua volta di essere stato abbandonato. C'è un terzo uomo. Uomo? Nell'appartamento segreto di Anna, nell'angolo della stanza più nascosta, viscido e repellente cresce il mostro. Anna lo ama, 11 mostro l'ama, e si vede da come l'abbraccia con i suol tentacoli, in rapporti di schifo palpitante dei quali la donna ormai non può fare a meno. Per difendere 11 suo mostro, cosi terribile e cosi amoroso, Anna è disposta a tutto, anche ad uccidere. Marc passa dalla sua parte, insieme uccidono Heinrich e danno fuoco alla casa, la polizia non deve sapere, non deve vedere. Ma quando la polizia arriva il mostro ha già compiuto la sua mutazione, è diventato Marc, è diventato Anna. La coppia uccisa, è già rinata. Potete uccidere chi porta 11 mostro, ma non 11 mostro che è la nostra parte più genuina, fa paura, e crea. Cosi l'horror acquista In Zulawski la sua dimensione metafisica. Non è una novità, è quasi una banalità, ma 11 regista polacco esule, rifacendo 11 verso al genere e Inventando un altro genere commisto, usa uno stile rigoroso anche negli eccessi. Insiste su uno spartito di colori e di errori, persegue una formula che ha un'assoluta, lodevole coerenza. Isabelle Adjani si consuma e divincola nella parte di invasata che le valse al festival di Cannes 11 premio della migliore interpretazione. E brava. s. r. P.S. - Il mostro è stato costruito dal grande specialista italiano Carlo Rambaldl. Do> vrebbe fare soprattutto schifo, ma forse in qualcuno prò voca anche Imbarazzo e ma gari tenerezza. A Rambaldl e al suoi mostri la città di Ferrara ha dedicato particolari festeggiamenti nel giorni scorsi. * * Il camaleonte di Jon Jost, con Bob Gaudini, Kathleen MacKay. A colori, drammatico. Usa 1978. Cinema Punto due. Fino a lunedi, è proiettato, in edizione originale sottoti tolata, questo singolare film di Jon Jost, regista dell'underground americano. Costato poco (35.000 dollari). «Cha^ maleon» descrive l'intima cri si d'un trentenne afflitto da nevrastenia acuta, trafficante in droga e quadri falsi, che diventa due volte omicida. Inseribile tra 1 film -.neri» Il camaleonte riflette le sue ascendenze letterarie con al lusivl rimandi a Ginsberg Joyce. Celine, Pasolini. Tali riferimenti sono trasferiti ma non amalgamati, in un mosaico narrativo disuguale dove trovano spazio anche personali esperienze del regi sta. Egli ha avuto a collabora tore, nella sceneggiatura tor mentata, l'attore protagoni sta. Bob Gaudini. da conside rarsl in effetti co-autore del film, per 11 modo come la sua allucinata recitazione asse concia i propositi di Jon Jost. a. v.

Luoghi citati: Berlino, Cannes, Ferrara, Rambaldl