Quanto e come intelligenti i cervelli degli animali
Quanto e come intelligenti i cervelli degli animali Quanto e come intelligenti i cervelli degli animali NEW YORK — Tra 1' protagonisti della psicologia contemporanea, da una decina d'anni a questa parte, vengono annoverati Washoei, Sarah, Lana e Koko. I loro nomi appaiono nell'indice' analitico di severi volumi sul linguaggio, sul comportamento e sul funzlona. mento della mente. Chi sono questi signori? Ebbene, i primi tre sono scimpanzè, l'ultimo un gorilla. Perché tanto onore? Perché queste scimmie sembrano capaci di cose strabilianti. Comu¬ nicano con i loro professori-padrini (Alien e Beatrice Gartìner, David Premack,. Duane e Susanne Rumbaugh e molti altri) in un linguaggio simbolico slmile' al linguaggio gestuale dei sordomuti, risolvono Intricati problemi logici su ap¬ posite lavagne magnetiche, dialogano con un calcolatore premendo serie di tasti luminosi:- Si è detto che hanno appreso linguaggi ricchi di oltre cento parole, che dominano perfettamente l'uso dei connettivi logici (si, no, e, o. se... allora), che hanno Insegnato questi linguaggi ad altri scimpanzè, senza alcun aiuto da parte dell'uomo. Si è detto che Inventano nuovi termini, combinando i termini noti (un cigno viene definito «uccello acqua»). Su questi portentosi animali sono stati scrìtti libri e articoli a iosa, 11 abbiamo visti In diapositive, filmati e videocassette. Un tempo si era fanatici del delfini, assurdamente ritenuti più intelligenti dell'uomo; oggi si è fanatici delle geniali scimmie antropomorfe. Cosa c'è di vero? Sono davvero capaci di parlare e di ragionare? E' corretto affermare, come fanno questi psicologi-ammaestratori, che gli scimpanzè sono altrettanto intelligenti di un normale, bimbo di quattro o cinque' anni? Su questi entusiasmi cala adesso una doccia fredda. In un volume pubblicato sotto l'egida delle New York Academy of Sciences e curato da Thomas Sebeol e Robert Rosenthal, un tribunale di sociologi, psicologi, semiologl e filosofi celebra 11 processo a Washoe, Sara, Lana e Koko. Non solo a loro, ma a tutta una vasta schiera di sperimentatori accademici, messi qui alla stessa stregua del domatori da circo, degli ammaestratori da fiera, degli imbroglioni e delle fattucchiere, n verdetto è senza appello: tutti colpevoli di frode o, con le attenuanti del caso, di auto-inganno (-self-deception»). Il noto semiologo della Università dell'Indiana e curatore del volume, Thomas A. Sebeol, ha queste bestiole in odio come il diavolo l'acqua santa, o l'angelo l'odore di zolfo. Quando si riunì questo congresso-processo, 11 6 e 7 maggio 1980, a New York, alcuni giornali presentarono Sebeol come l'angelo sterminatore, l'esorcista di fanfaluche, sofismi e Imbrogli concernenti la pretesa intelligenza degli animali, delle scimmie In particolare. Adesso gli atti del convegno confermano la virulenza degli attacchi. Per capire che cosa è successo, come mal queste capacità degli scimpanzè, dei gorilla e dei delfini siano state prese sul serio, sostengono Sebeol e colleghi, si deve studiare come operano 1 domatori, i prestigiatori e gli illusionisti, come reagisce il pubblico di fronte al loro invisibili, ma ben reali, trucchi del mestiere. La ghigliottina del semiologo cala micidiale su delfini, scimpanzè e cavalli (compreso il famoso Clever Hans che strabiliò le folle prima della prima guerra mondiale). Si analizzano e si sbriciolano nei minuti dettagli i trucchi dei domatori e perfino dei sedicenti parapsicologi. Delfini e scimmie non pensano e non parlano. A sentire questi semlologi, gli animali non possiedono alcuna delle fantastiche capacità loro attribuite. Semplicemente, come il cavallo Hans del signor Von Osten, noto al nostri nonni, essi sono sensibili a segnali di approvazione e di disapprovazione che vengono fatti loro dagli ammaestratori. Questi segnali sono ben calcolati ed emessi a proposito, se siamo domatori di circo o ammaestratori da acquario, inviati inconsapevolmente e discretamente, a nostra insaputa, se siamo psicologi accademici. Tutto qui, almeno secondo Sebeol e compagnia. La tesi è sostenuta con l'ausilio di grafici, calcoli . statistici, analisi semiologiche del comportamento non verbale sia degli animali che dell'uomo. Vi è anche nel libro una sorta di «Quinta colonna», cioè dei dissidenti e degli scettici che hanno a lungo lavorato con gli scimpanzè. I loro contributi, già noti agli addetti ai lavori, colpiscono nel segno assai più degli sproloqui dei semlologi sui clowns e sulle chiromanti. Il linguista e psicologo' Terrace, della Columbia University, ha consacrato anni di pazienza allo scimpanzè Nlm Chimpsky, irriguardosamente «gemella¬ to» con 11 grande linguista Noam Chomsky. Chomsky è stato, infatti, uno dei primi e più severi critici di questi esperimenti. Ciò che gli scimpanzè fanno, per quanto notevole, non ha niente in comune con i linguaggi naturali dell'uomo, nemmeno con 1 linguaggi a gesti del sordomuti, adesso ben sviscerati dal punto di vista grammaticale e semantico da Ursula Bellugl e Edward Kllma al Salk Institute. Terrace, già autore di un acuto libro intitolato, appunto, «Nim», dimostra quanto profondamente diverse siano le capacità degli scimpanzè da quelle degli esseri umani. David Premack, padrino e «professore» della famosa Sarah, è arrivato a conclusioni perfettamente analoghe: Intel llgentl si, ma loquaci no. Né Terrace, né Chomsky, né Premack negano le attitùdini simboliche degli scimpanzè. Riconoscono resistenza di una «mente» nel primati superiori e riconoscono la loro capacità di formare complesse rappresentazioni mentali delle situazioni. Essi negano sem¬ plicemente che queste ca-' pacltà abbiano qualcosa a che fare con il linguaggio, quale noi lo conosciamo e lo parliamo. Sebeol e colleghi, invece, negano tutto. Il lettore non avvertito, da questo libroprocesso trarrebbe conclusioni errate e superficiali. L'intsi -i operazione è una «censura per incorniciamento indebito». Questo concetto l'ho imparato dal nostro semiologo Umberto Eco (non meno insigne di Sebeol), il quale con questo libro non c'entra per nulla. Le rare serie critiche vengono incorniciate con articoli sulla parapsicologia, la cartomanzia, i riti voodoo, le piroette dei clowns. Ecco come si compie una censura per incorniciamento Indebito. Eco ne è stato lui stesso vittima qualche anno fa su un settimanale nostrano. E' odiosa come tutte le censure. Noam Chomsky e Nim Chimpsky sono critici ben più temibili e efficaci che non questo sbandato plotone di esecuzione semiotico, comandato da Sebeol. M. Piattelli Palmarini
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