La stella d'aprile classe Pertini di Piero Bianucci

La stella d'aprile classe Pertini La stella d'aprile classe Pertini NEL cielo delle sere di primavera, e più comodamente in aprile, potete vedere verso sud, a mezz'altezza tra l'orizzonte e lo zenit, una stella bianco-azzurra di prima magnitudine: si chiama Regolo e domina la costellazione del Leone, una delle più estese, coprendo 60 gradi di longitudine e 30 di latitudine sulla sfera celeste. Regolo è per luminosità la ventunesima stella di tutto 11 cielo, Esattamente la sua magnitudine è di 1.36. Dista da noi 85 anni-luce. Ciò significa che i suol raggi che ora ci giungono partivano da lassù nel 1897, più o meno mentre nasceva Pertlni Determinare questa, distanza con il metodo classico della parallasse non è' stato facile perché l'angolo da misurare è piccolissimo. Ancora Flammarlon, nel suo Le stelle e le curiosità del cielo, recentemente ri- stampato in edizione anastatica a cura degli astrofili bolognesi nel 1880 scriveva: «... tutti i tentativi fatti per misurare la parallasse di Regolo riuscirono vani, tutti, alla fine, condussero a aero, dimodoché noi possiamo sicuramente affermare che la sua distanza supera 500 trilioni di chilometri, e che quindi la sua luce impiega oltre menno secolo, e forse secoli interi, per giungere fino anoU. Regolo è una stella 160 volte più luminosa del Sole. SI allontana da noi a circa 5 chilometro al secondo e il suo diametro è di almeno 7milioni di chilometri (quello del Sole è poco meno di un milione e 400 mila). La temperatura superficiale è sul 15 mila gradi, come è facile dedurre anche dal colore della sua luce. A tre primi da Regolo un piccolo telescopio permetterà di scorgere una stellina di ottava magnitudine. Si è scoperto che è una sua compagna in quanto ha lo stesso moto proprio della stella principale. La separa da Regolo una distanza pari a 4660 volte la distanza Terra-Sole. La sua luminosità è molto simile, in assoluto, a quella solare. Eventuali abitanti di pianeti appartenenti al sistema di Regolo, avranno quindi luce da due stelle, una brillantissima e bianco-azzurra, l'altra 160 volte più debole e gialla. Ma c'è di più. La piccola compagna di Regolo è a sua volta seguita da una stelli¬ na ancora più debole, di tredicesima magnitudine, che si trova a tre secondi di distanza. Per scorgerla occorre un buon telescopio, con un obbiettivo almeno da venti centimetri Questa terza stella del sistema di Regolo ha una luminosità di appena un duecentocinquantesimo del Sole. C'è molta storia intorno a Regolo e alla costellazione del Leone. Secondo la mitologia il Leone celeste sarebbe la trasfigurazione di quello ucciso da Ercole nella foresta Nemea, portando a termine la sua terza fatica. E infatti la costellazione di Ercole segue di poco quella del Leone e giunge allo zenit in estate. Su Regolo gli astronomi di Babilonia e della Caldea mettevano a punto 11 loro calendario e determinavano gli equinozi e 1 solstizi II nome di questa stella significa «piccolo re» e risale a Copernico. Ma già i greci la chiamavano Basiliscos, associandola alla regalità e gli arabi 8ùfi e Ulugh Beigh ■la indicano come *Al-Maliki», che significa «la reale». Trovandosi vicina all'eclittica, cioè al plano celeste sul quale si muovono, con maggiore o minore approssimazione, il Sole, la Luna e 1 pianeti Regolo viene abbastanza spesso occultata dalla Luna. Relativamente eccezionale, Invece, l'occultazione da parte del pianeta Venere, n raro fenomeno è avvenuto l'ultima volta U 7 luglio 1959. Bisognerà at¬ tendere 111" ottobre del 2044 perché capiti di nuovo. Dal dintorni di una stella del Leone, indicata con la lettera greca gamma e chiamata dagli arabi Al-Geiba, si irradia una delle più spettacolari piogge di meteore, chiamate, appunto, Leonidi. La «pioggia» più abbondante si ebbe il 13 novembre 1833. Se ne contarono in una sola notte decine di migliaia. Ma copiosi furono anche gli sciami del 1866 e del 1966. La «pioggia» si ripete ogni anno in novembre, ma è più intensa a intervalli di 33 anni Queste meteore derivano infatti dalla progressiva disintegrazione della cometa di Tempel-Tuttle, caratterizzata da un periodo orbitale di 33 anni. Le «stelle cadenti» che vediamo nel Leone sono dunque «polvere di cometa». Piero Bianucci Un settóre del cielo di aprile con la costellazione del Leone

Luoghi citati: Babilonia