Sulla montagna di Bach brillano Mottetti e Sonate a tre

Sulla montagna di Bach brillano Mottetti e Sonate a tre Classica Sulla montagna di Bach brillano Mottetti e Sonate a tre NELL'OPERA .immensa di Bach, un. genere che stupisce per la sua scarsa produzione è la Sonata a tre. In un'epoca in cui le Sonate a tre si contavano per dozzine (quarantotto ne scrisse un compositore parco come Corelli!) lui ne lasciò tre, anzi, due e mezzo, perché una, la BWV 1038 in sol maggiore, per flauto, violino e basso continuo, sebbene esista scritta di sua mano e sia rielaborazione di una Sonata, autentica, per violino e basso continuo (BWV 1021). viene dagli studiosi attribuita al figlio Carlo Filippo Emanuele. Restano perciò la BWV 1039, in sol maggiore, per due flauti e continuo, scritta nel periodo più brillante della fortuna di Bach, quando era maestro di cappella alla corte di Cothen, tra il 1717 e il 1723, e quella. In do minore, inserita in quell'augusto monumento della vecchiaia di Bach che è V'Offerta musicale». E' stupido, quanto inevitabile, confrontarle e chiedersi qual è più bella. Sarebbe come chiedersi se era più bello Gerard Philipe o Jean Gabin. Una è la primavera, l'altra è l'estate. Una è la giovinezza, l'altra è l'età matura. Una t'incanta con la tenerezza pastorale del primo «adagio», con la freschezza incantevole del primo «allegro» e di una fuga sbarazzina nel finale, con l'intima poesia dell'«adagio» centrale in mi minore. L'altra proietta la forma mondana della Sonata in un'orbita astrale di sublime altezza contrappuntistica, con quel solenne Thema regium (il tema proposto da Federico II di Prussia all'improvvisazione del Cantor) che fa capolino tra le pieghe sontuose dell'immensa concezione. Come è noto, le Sonate a tre si chiamano cosi perché per eseguirle bisogna essere in quattro: i solisti (due violini o due flauti, o l'uno e l'altro, a piacere) e l'apparato del basso continuo, cioè viola da gamba (o violoncello) e clavicembalo (o • organo per le Sonate da chiesa). E* un meccanismo che somiglia molto a quello del jazz, con saxofono e tromba sopra la sezione ritmica di batteria e contrabbasso. Tutte le Sonate a tre, compresa quella di dubbia autenticità, che in effetti sembra un po' più scialba, offrono in un solo disco il flautista James Galway e la violinista Kyung Wha Chung, con Phlllip Moli al clavicembalo e Moray Welsh al violoncello, quest'ultimo in grande evidenza, sia perché talvolta Bach lo promuove ad effettiva partecipazione del tessuto contrappuntistico, sia per ricchezza di suono dell'esecutore o per disposizione fin troppo favorevole del microfono. Anche 11 Mottetto vocale è un genere scarsamente rappresentato nella produzione bachiana, ma qui il fatto si spiega: 11 Mottetto aveva avuto la sua età dell'oro nel Cinquecento, e al tempo di Bach era un relitto arcaico, totalmente soppiantato nelle funzioni liturgiche dal nuovo genere della Cantata. Naturalmente, niente piaceva di più a Bach che rovistare nel passato della musica. Di Mottetti ne scrisse sei o sette in tutto, per occasioni private, generalmente servizi funebri: per 11 vecchio rettore della Thomasschule, Ernest, il sentenzioso e consolatorio Der Geist hil/t, per la moglie del direttore, regionale delle poste il grandiosissimo Jesus, meine Freude, per la signora Winkler, moglie del capitano della città di Lipsia, Fùrchte dich nicht. Invece il giubilante Singet dem Herrn servi probabil¬ mente per festeggiare il compleanno del re di Sassonia Federico Augusto I, nel 1727. Sono pochi di numero; in compenso sono autentiche cannonate, dove la pratica della polifonia vocale, rivisitata un secolo e mezzo dopo i grandi maestri del Rinascimento, celebra 1 più esaltanti trionfi. La consapevolezza storicistica di chi sa di riesumare un genere morto non ne compromette per nulla la freschezza, ma anzi la condisce d'un pizzico di stuzzicante intellettualismo: «To', adesso vi faccio vedere che so far meglio di Palestrinaìm. E' vecchia e vana questione musicologica se i Mottetti di Bach si debbono eseguire a cappella, cioè per voci sole, oppure col sostegno d'un noioso basso continuo che effettivamente Bach si diede la pena di scrivere. Ma basta un minimo di gusto per capire che il basso continuo era ' solo un ripiego per il caso di cori poco avvezzi agli esercizi senza rete del puro stile a cappella. I Mottetti vanno eseguiti a voci sole, come fanno gli straordinari Thomaner, cioè il coro di voci bianche della chiesa di San Tommaso a Lipsia, che per lungo ordine di generazioni mantengono 'ancora intatta la tradizione del loro , grande Cantor. □ Knabenchor di Hannover, che presenta in due dischi 1 cinque Mottetti più famosi, e anche il piccolo Lobet dem Herrn, è bravino anche lui, ma purtroppo è appesantito dalla presenza d'un implacabile basso continuo di violoncello, contrabbasso e organo positivo, e il grande Der Geist hilft lo si eseguisce addirittura nella versione alternativa, prevista da Bach, per due cori a quattro voci con due violini, viola, violoncello, contrabbasso, due oboi, oboe da caccia, fagotto e chi più ne ha più ne metta, tutti strumenti dell'epoca, cioè il famoso Collegium Aureum, diretto da Heinz Hennlg, specialista in esecuzioni filologicamente pure- Massimo Mila Bach: Trio Sonata3. James Galway & Kyung Wha Chung with Phlllip Moli and Maray Welsh. RCA Red Seal RL 25260. Bach: Motetten BWV 225-230. Knabenchor Hannover. Collegium Aureum. Dir. Heinz Hennig. Harmonia Mundi Italia HMI 73126 (2 LP distribuzione Fonit-Cetra). J. S. Badi

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