Ultimi epigrammi dall'antica Grecia

Ultimi epigrammi dall'antica Grecia Conclusa l'Antologia Palatina . Ultimi epigrammi dall'antica Grecia AI tempi arcaici della Grecia risale l'epigramma: era una breve iscrizione, in versi, sopra a una tomba, o sopra doni votivi: rispondeva, alle origini, a una precisa funzione sociale. Quasi subito acquistò la veste che doveva essere la sua più usuale: l'accoppiamento di esametri e pentametri dattìlici. Epigrammi furono attribuiti già a Omero, vennero sporadicamente composti da Slmontde. Euripide, Platone, Aristotele, ecc. Nel IV sec. a.C, con gli alessandrini, l'epigramma divenne un genere di larga diffusione, che inglobava qualunque tipo di discorso: in esso si provarono moltissimi scrittori, che scrivessero per sé o per delle occasioni esterne. Il suo dilagare portò alia costituzione di raccolte, curate magati da qualcuno degli autori più in vista: le scelte, di varia epoca e contenuto, finirono per confluire nel X e nel XIII Secolo in due grandi bacini collettori, la cosiddetta Antologia palatina e la cosiddetta Antologia planudea, che comprendono, nel loro insieme, sedici libri per un totale di 3700 epigrammi. Antologia palatina e pla¬ nudea si configurano quasi come un'enciclopedia: l temi sono disposti in un certo ordine (erotici, sepolcrali, canzonatori, aritmetici, ecc.): il lettore può trovare,. come sotto una rubrica, l'argomento che gli interessa, e tutte le trattazioni del medesimo, rendersi conto delle differenti campane. Al compito impegnativo di presentare al pubblico ita-' nano tutti t sedici libri si è dedicato da alcuni anni F. M. Fontani, con una versione composita per accorgimenti e invenzioni lessicali, ricca di note Integrative che creano il necessario sfondo e tessuta per meglio intendere motivi e artisti. ** L'opera, che rappresenta uno strumento unico di conoscenza e di consultazione, che consente dtlntravedere convergenze e divergenze, fonti, di valutare interruzioni e continuità, di cogliere permanerne e trasformazioni, prete avvio nel 1978 e si è conclusa nel 1981 con la restituzione del libri XII-XVI. Essi Includono filoni meno noti, e assai spesso ingrati: si va dall'amore per i bel ragazzi agli indovinelli e calcoli matematici, al carmi figurati, a profili e gesta di aurlghi dell'ippodromo di Bisanzio nel VIsec.d.C. Nella poesia erotica maschile l'elemento che colpisce di più è la mancanza di affetti: la dimensione è quella del godimento fisico, del corpo come unica realtà; il continente corpo viene.sollecitato in tutti i modi, esplorato come mezzo di piacere con molte potenzialità. C'è qualcosa persino di didattico, come didattici, in parte, sono t problemi aritmetici, a metà tra ti gioco e l'esercizio di scuola; si deve imparare a fare i calcoli con le frazioni e divertirsi attempo stesso; non manca un aspetto spiritoso nella formulazione del dati per la domanda mquantofa?m. Comporre disegni, immagini, delincare con la varia lunghezza dei versi una figura (ala, altare, uovo, zampogna) è una prova di alto artigianato, di bravura, un espediente che avrà una lunga tradizióne nell'età barocca, e si spingerà sino al nostri giorni. Umberto Albini Antologia palatina, a cura di F. M. Pontani. Volume quarto. Libri xil-XVi. Torino, Einaudi, pagine 533, con 13 ili., lire 60.000.

Persone citate: Einaudi, Fontani, Platone, Pontani, Umberto Albini

Luoghi citati: Grecia, Torino