Oriana Fallaci accusa «La tv ha rubato il mio Panagulis»

Oriana Fallaci accusa «La tv ha rubato il mio Panagulis» Oriana Fallaci accusa «La tv ha rubato il mio Panagulis» L'autrice di «Un uomo» vuole denunciare la Rai per aver messo in onda lo sceneggiato «Zei Panagulis»: «Nel romanzo io ho reinventato la realtà, uscendo dai limiti della cronaca. Loro hanno copiato tutto, anche i miei dialoghi» «Non mi riconosco proprio nei panni della ragazza che pretende di assomigliarmi come una goccia d'acqua e invece mi ridicolizza» «Per realizzare un film su Alekos sono venuti a cercarmi Redford, la Dunaway, Coppola, Cimino, persino Wajda: prima o poi ci riuscirò» NEW YORK — Alla scrivania del suo ufficio nella Quinta Avenue, Oriana Fallaci ribolle d'indignazione. E' la prima volta che accetta di discutere per un giornale lo sceneggiato -Panagulis vive» che da due settimane la Rai-tv proietta in Italia. Lo sceneggiato ricalca il suo romanzo « Un uomo» sull'eroe della resistenza greca, ucciso dopo la caduta dei colonnelli e il suo successivo ingresso in Parlamento. Tre anni fa, la scrittrice e giornalista più letta dagli italiani aveva bloccato con un'azione legale la lavorazione del film accusando il regista di servirsi del suo libro e della sua persona. Ora sta per procedere giudizialmente contro la Raitv che lo ha mandato in onda. — Perchè il suo ostinato rifiuto a parlare dello sceneggiato? •Perché — sbotta — trovo degradante abbassarmi al livello di questi individui e far loro pubblicità, sia pure involontariamente. Trovo degradante perfino ricordare il plagio, che hanno commesso malgrado le mie diffide e denunce, stabilire insomma un rap-. porto tra un romamo come il mio e un filmetto brutto come il loro. E non dimentichiamo che, oltre a Un uomo, hanno saccheggiato anche l'ultimo capitolo di Interviste con la storia. cioè quello che contiene la storia del mio incontro con Alekos e la famosa intervista grazie a cui ci conoscemmo. Un'impudenza rara, un'arroganza scandalosa». Stacca dalla scrivania la pubblicità del film bloccato: « Perbacco, erano arrivati addirittura a lanciarlo con la frase: Un uomo... Panagulls». -Non ho voluto rivedere il prodotto di quella impudenza, di quella arroganza — dichiara accendendo una sigaretta —. Mi aveva disgustato abbastanza dover subire la proiezione di, alcune bobine insieme al giudice, due anni fa. Ma chiunque l'abbia visto alla tv sostiene che esso ricalca sfacciatamente sia Un uomo che l'ultimo capitolo di Interviste con la storiaQuanto a Un uomo, bisogna tenere conto che il mio libro non è un rapporto giornalistico o una "memoria": è un romanzo, un romamo di un genere letterario particolare, il romanverité. Usa fatti veri e no-< mi veri, sì, ma reinventando la realtà, cioè uscendo dai limiti della cronaca. Si avvale e si arricchisce della creathntà, delle invenzioni artistiche che servono a rendere la verità più vera». Spegne la sigaretta. -Ebbene — esclama con sdegno —, hanno plagiato anche quelle. Hanno copiato anche i dialoghi e... — si interrompe: — Come spiego spesso in America e negli altri paesi quando mi chiedono se i dialoghi del romanzo sono esattamente quelli avvenuti, io non ho vissuto tre anni con Alekos tenendo un magnetofono in mano. Così i dialoghi che riporto, e anche i racconti delle sue avventure e delle sue sofferenze, sono ricostruiti secondo quel concetto di reinvenzione della realtà. Una di queste invenzioni riguarda proprio la sua rissa con Hazizikis e gli insulti che A lekos lancia alla moglie di lui: "Le farò urinare sangue". E a quanto pare anche questo è nel film, voglio proprio vedere come faranno a sostenere che quella è "verità storica" raccontata loro da altri». Le chiedo se le sono mai1 stati mostrati gli spezzoni della pellicola in cui appare il suo personaggio. -Alcuni — risponde — durante quell'udienza di due anni fa. Che pena. Non direi proprio di essermi riconosciuta nelle forme e nei panni della ragazza che pretende di interpretarmi e che, secondo il povero regista che l'ha scelta, mi assomiglia come una goccia». Sorride: -Non ho mai avuto quelle abbondanze posteriori, graziaddio, e non ho mai portato quelle gonne svolazzanti per nasconderle. Io porto i pantaloni fin dall'adolescenza. E certo non mi comportavo come un cronista radiofonico, microfono alla mano, quando sono andata da Alekos. Quanto alla scena sull'Acropoli, quella dove io e Alekos lecchiamo un gelato guardandoci negli occhi, suppongo a indicare l'attrazione fisica che proviamo l'uno per l'altro, mio dio/, non abbiamo mai fatto scemenze del genere, noi due. Non siamo mai stati insieme sull'Acropoli, non abbiamo mai leccato gelati guardandoci negli occhi. Avevamo di meglio da fare, e mai dinanzi agli altri». Accende un'altra sigaretta. -Mi è stato detto che, essendo un "personaggio pubblico", non posso vietare che si parli di me. Però posso contestare il modo in cui si parla di me, o mi si ritrae, omisi ridicolizza. E posso impedire che si rubi ilmio lavoro». Uno del particolari che più hanno offeso Oriana Fallaci è l'affermazione che 11 film è stato realizzato con la consulenza storica della madre e del fratello di Panagulis. «roccio della madre per rispetto verso Alekos. E poi è vecchia, ha quasi ottantanni. Ma il fratello... quello che penso è ben espresso in Un uomo dove costui non esiste, non è mai nato... il mio giudizio su lui non è cambiato in questi anni, semmai è peggiorato. Cos'altro c'è da dire su un fratello che si è costruito una carriera politica sulla morte di Alekos? Cos'altro c'è da dire su un fratello che si è regalato a Papandreu, cioè a colui che Alekos detestava fino allo spasimo? "Papadopoulos (il dittatore: n.d.r.) è il mio nemico di oggi, Papandreu è il mio nemico di domani. E'il futuro Mussolini della Grecia", d^teva Alekos. Lo sanno tutti». — Non aveva In corso trattative per realizzare lei un film su «Un uomo»? Trattative con Robert Redford, o con Fave Dunaway? «51 e con altri. Molti altri di cui non si è parlato. Redford fu il primo. Mi chiamò da Los Angeles, poi venne a New York e per circa tre mesi continuammo a vederci e a discutere. Sedute interminabili per decidere se Un uomo gli interessava come regista, come attore o come produttore. A me Redford interessava come regista, non tanto perché aveva girato un buon film come Gente comune, quanto perché ripeteva di volere essere scrupolosa'mente fedele al libro». — E Faye Dunaway? «Prima di Faye ci fu Barbra Streisand e... Beh, naturalmente ammiro chi ha una bella voce, ma non la vedevo proprio implicata in una simile storia, in un simile film. Cosi non risposi neanche al suo interessamento. Quanto alla Dunaway, venne nel mio ufficio e parlammo a lungo, ma ebbi l'impressione che il libro le interessasse per il personaggio femminile e basta. Suo marito mi mostrò i provini della sua interpretazione di Joan Crawford, mi disse che sarebbe riuscita a impersonarmi con la stessa versatilità e la cosa mi deluse parecchio: il protagonista del film deve essere Alekos, non io». — Egli altri? -Non li ricordo tutti. Coppola, Cimino, persino Wajda. Mi fece telefonare da Parigi, poi... La verità — commenta — è che io sono molto gelosa di Un uomo e dell'uso che si può farne: e che non desidero né i soldi né la pubblicità. Non ho bisogno dei primi e la seconda non la desidero perché quella che ho è già un fardello faticoso da sopportare. Redford mi accusa di non riuscire a tagliare il cordone ombelicale col libro ed è un'accusa, questa, che contiene molte,verità. '■Ma prima o poi il filny-sarà /atto». — «Un uomo» ha avuto tirature eccezionali, oltre un milione di copie vendute nella sola Italia, più di 100 settimane consecutive nella classifica del bestsellers. Qua! è il segreto del successo? Esiste una formula? Oriana Fallaci si adombra scherzosamente. -Non sono uno dì quegli scrittori che — gira e rigira — sericono sempre la stessa cosa. Ho dei temi di fondo miei, la libertà, la solitudine del singolo. La lotta contro il potere, ma ogni volta li tratto in modo diverso. In Un uomo questi temi, che sono i temi fondamentali del nostro tempo, hanno trovato l'espressione giusta, direi. L'uomo che si ribella al partito e all'ideologia, ecco chi è Alekos. Oggi viviamo sotto la dittatura dei partiti. Il fascismo si ripresenta attraverso la dittatura dei partiti. Tutto avviene perché è voluto dai partiti, imposto dai partiti, e il mio libro lo dice. Dice anche un gran disprezzo per l'ideologia che avvelena il pensiero e la vita». Ma anche gli altri miei libri non sono andati male. Quello che è successo con Un uomo mi succede con quasi tutto ciò che scrivo. Anche se a molti in Italia dà fastidio». Ennio Carette Alekos Panagulis

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