Un carteggio svela l'amore segreto di Maria Antonietta

Un carteggio svela l'amore segreto di Maria Antonietta Londra: all'asta le lettere dalla prigione Un carteggio svela l'amore segreto di Maria Antonietta LONDRA — Le vere fortune di John Christie cominciarono con la Rivoluzione francese, quando i nobili di Parigi fuorusciti approdavano a Dover con mobili e tele preziose. Immediatamente mettevano all'asta quei tesori che erano riluciti a portarsi dietro nella fuga: e cosi le collezioni inglesi—e John Chris rie — si arricchivano. Jl prossimo 20 maggio la Christie's, erede di John Christte, mette all'asta un carteggio segreto tra la regina Maria Antonietta di Francia e il conte svedese Axel voti Fersen, l'uomo che l'amava, che non l'abbandonò fino all'ultimo. E' un carteggio di grande interesse scritto tutto negli anni della Rivoluzione, che arriva a Londra direttamente dai discendenti di Fersen. Alla morte del conte (1810), il suo archivio passò al fratello Fabiano e poi alla figlia di lui Luise Gvldenstolpe, qutndl al barone Kllnckowstrom e al suol discendenti. Gli esperti attribuiscono oggi a questo carteggio un valore che va dalle 15.000 alle 20.000 sterline (cioè dal 35 al 48 milioni). Il carteggio Include 4 lettere autografe della regina, oltre a 24 trascrizioni di lettere mandate da Maria Antonietta, vergate da Fersen stesso. Ci sono Inoltre 34 lettere della regina alla propria madre, Maria Teresa d'Austria, al fratelli, a membri della famiglia reale e nobili francesi; tre lettere alla sorella regina di Spagna; a Caterina II imperatrice di Russia, all'ambasciatore austriaco principe Kaunttz. Infine, 34 lettere di Fersen a Maria Antonietta, molte delle quali In linguaggio cifrato. In questo affascinante epistolario, a volte in codice basato su una edizione di «Paul et Vtrpinte», troviamo una Maria Antonietta disperata che scrive In bella lingua francese e descrive le sofferenze della sua prigionia, gli Intrighi, gli eventi politici. Nelle sue risposte, Fersen Illustra i risultati del suoi continui sforzi per salvarla. Chi studia la Rivoluzione francese troverà In questi documenti vari motivi dt richiamo: varie università americane e francesi sono già all'erta. La corrispondenza veniva portata da messaggeri: l'ambasciatore austriaco e , Léonard, il parrucchiere dt Maria Antonietta. A volte l messaggi erano scritti In Inchiostro trasparente, su giornali, o pagine dt libri: Le lettere viaggiavano na¬ scoste In scatole di cioccolatini, dt biscotti, cucite negli orli del cappelli. Fersen aveva Incontrato Maria Antonietta quando questa era Delfina di Francia; fin dall'Inizio della Rivoluzione fu il suo fedele e devoto amico. E a lui Gustavo III di Svaria diede l'ordine di rimanere in Francia, per servire da collegamento tra l reali prigionieri alle Tutleries e la Svezia. Fu Fersen che organizzò la loro fuga nella berlina fermata dal rivoluzionari a Varennes. L'umiliante ritorno di Maria Antonietta e Luigi XVI alle Tutleries il 21 giugno 1791 forma ti preambolo per questo carteggio. Fersen stesso era dovuto fuggire a Bruxelles. Nella prima lettera (28 giugno 1791), la regina rassicura ti suo amico: l capi dell'Assemblea Nazionale sembrano addolcirsi. «Parlate con i miei genitori; gli raccomanda. Il giorno dopo, In un'altra missiva, prega Il conte dt non venire In Francia: «Sanno che slete stato voi a fard uscire di qui-, lo avverte. Risponde Fersen: «La gloria di avervi servito è la mia più cara ricompensa». Nel febbraio 1792 II nobile svedese visitò Parigi in segreto e, per l'ultima volta, incontrò l'amata regina prigioniera: chi non ricorda questa scena al cinema con Tyrone Power e Norma Shearer? Sull'amore tra t due c'è una frase che non Inganna: la regina scrive a Fersen: «Posso dirvi che vi amo e che non ho neanche. 11 tempo per amarvi». E nelle molte cancellature eseguite da Fersen dopo la morte di Maria Antonietta, tanto nelle proprie lettere che in quelle della regina, alcuni esperti vedono la mano del censore che non voleva pettegolezzi postumi. Forse uno studio attento potrà rilevare tenere frasi, o segreti di Stato. n 31 ottobre 1791 Marta Antonietta descrive gli Intrighi, le indiscrezioni della sorella Elisabetta e del fratello del re. «Vedo che l'ambizione della gente che circonda Monsleur lo perderà completamente». Dell'Assemblea Nazionale dice: «E' una massa di scellerati, di folli, e di bestie; quel pochi che vogliono ordine, un poco meno male degli altri, non son tenuti In nessun conto e non osano parlare». Scrive lettere al re di •Prussia e a Caterina di Russia che manda a Fersen, dicendogli di aver aggiunto vari dettagli a quanto il conte le aveva consigliato. Quando Fersen sta cercando dt tornare segretamente a Parigi, lo ferma: «E' assolutamente Impossibile che voi veniate in questo momento. Sarebbe rischiare la nostra felicità e quando lo dico mi si può credere perché bo estremo desiderio di rivedervi». La situazione della famiglia reale si deteriora, i giornali con l messaggi segreti vengono ormai respinti. Dopo l'assassinio del re Gustavo di Svezia (vedi la versione originale de II ballo in maschera di Giuseppe Verdi) Marta Antonietta capisce che «1 giorni del re e della regina sono nel più grande pericolo, un ritardo di un solo giorno potrebbe produrre incalcolabili disgrazie» (24 luglio 1792). Olfatti, 19 giorni più. tardi t reali sarebbero stati trasferiti alla prigione del Tempio, ultima loro dimora. Il 21 gennaio '93 cadeva la testa di Luigi XVI, e II 16 ottobre toccava a Marta Antonietta affrontare ti patibolo e le tricoteuses. Lettere meno tragiche verranno vendute in questa asta: dt Puccini, di Fame, di Rossini. E strana apparizione in tanta compagnia, alcune lettere dt Mata Mari. Gaia Servatilo n supplizio di Maria Antonietta' (stampa inglese del XVIII secolo)