A Biella contributi evasi per miliardi? di Piero Minoli

A Biella contributi evasi per miliardi? Un esposto di Democrazia proletaria A Biella contributi evasi per miliardi? BIELLA — Se i calcoli di democrazia proletaria sorio esatti, la quasi totalità degli imprenditori italiani avrebbe omesso il versamento di contributi previdenziali per una cifra complessiva di 24 mila miliardi. La questione è stata segnalata alla magistratura nelle maggiori città italiane, sollecitando una approfondita indagine. A Biella sono stati indicati, quali presunti trasgressori, i titolari dei gruppi tessili più importanti. In campo nazionale sono stati fatti i nomi, fra molti altri, dei presidenti della Confindustria, Merloni, e dell'Intersind, Massacesi. E' una questione singolare, le cui origini risalgono addirittura al '42. Con un regio decreto, trasformato in legge alcuni mesi dopo, venne imposto agli imprenditori di versare all'Istituto nazionale delle assicurazioni determinati contributi per alimentare un «fondo per l'indennità di fine rapporto agli impiegati». L'applicazione delle norme venne rinviata per ben 27 voi te consecutive (tutte elencate nell'esposto di democrazia proletaria ai magistrati), fino al 31 dicembre '77. La legge è poi divenuta finalmente esecutiva, ma pare che nessuno, o quasi, l'abbia finora osservata. Nell'esposto presentato l'altro ieri al pretore di Biella (lo hanno sottoscritto Lucietta Bellomo, Stefano Norbiato e Andrea Pistono), il sospetto che i contributi non siano stati appunto versati si riferisce a cinque aziende: «A. Bertrand» di Biella (nelle persone di Giulio Bertrand, presidente del gruppo industriale, e di Elio Giànese e Mario Castellini, amministratori delegati); •Filatura Botto Poalu» di Lessona (Paolo Botto Poala, presidente, e Rodolfo Botto Poala, amministratore); «Maglificio Biellese Fratelli Fila» di Biella (Massimo Paleari Enssler, presidente, e Gian Severo Fila Robattino, amministratore); •Sinterama - Associati tessili biellesi» (Emilio Falco, presidente, e Cornelio Maggia, vicepresidente); •Bozzalla e Lesna» di Coggiola (Maria Silvani, presidente, e Giovanni Gremmo, amministratore). Spetta ora al magistrato accertare se le indicazioni di democrazia proletaria (nel Biellese gli aderenti al movimento politico sono particolarmente attivi), siano, o no, fondate. Piero Minoli

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