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Bormida inquinate Oggi il processo Il procedimento avviato nel 1971 Bormida inquinate Oggi il processo Imputati alcuni dirigenti dell'Acna di Cengio SAVONA — Stamane primo processo contro l'Acna di Cengio per l'inquinamento del fiume Bormida. Sul banco degli imputati sette dirigenti dello stabilimento, alcuni già in pensione: Virginio Gerbaudo. Giovanni Panavano, Fabrizio Mazzocchi, Nicola Giancola, Raffaele Puccioni, Franco Menozzi e Francesco Vignati. Secondo la sentema di rinvio a giudizio sono accusati di «avere inquinato, corrotto e adulterato, mediante l'immissione di acque dello stabilimento, contenenti sostanze nocive e tossiche, il fiume Bormida e le falde freatiche della zona adiacente al suo letto e che alimentano i pozzi destinati all'irrigazione dei campi, e conseguentemente i prodotti alimentari... Si sono costituiti parte civile la Provincia di Asti, otto Comuni e cinque agricoltori, tutti piemontesi e tutti della provincia di Asti. L'avvio del procedimento si è avuto il primo luglio 1971, quando il presidente della Provincia di Asti ed i sindaci dei Comuni di Lazzolo. Bubbio. Monastero Bormida, Roccaverano. San Giorgio Scarampi, Sessame e Vesime denunciarono alla magistratura l'alto grado di inquinamento raggiunto dal Bormida in conseguenza delle discariche provenienti dall'Acna di Cengio. Ci sono voluti quindi undici anni per giungere al dibattito odierno. I difensori, infatti, hanno già preannunciato la presentazione di una serie di eccezioni, tra cui quella dell'incompetenza territoriale del tribunale di Savona in quanto i danni maggiori si sarebbero verificati in provincia di Asti. Non è neppure escluso che i giudici savonesi identifichino nei reati addebitati ai sette imputati «reati colposi» e non dolosi per cui, in questo caso, gli atti dovrebbero essere trasferiti al pretore e scatterebbe automaticamente l'amnistia n. s.