L'auto si prende la rivincita sul passato

L'auto si prende la rivincita sul passato Al Salone clienti asiatici e americani mai visti prima d'ora L'auto si prende la rivincita sul passato Più che il Salone della speranza, come molti dicono che è, questo sembra il Salone della rivincita dell'auto e del rilancio dell'industria italiana del settore. Lo sostengono anche protagonisti come Pininfarina, Oiugiaro, Carello. Lo confermano, tra l'altro, il gran numero di visitatori, l'eccezionale interesse, i modelli in móstra, l'arrivo di operatori americani e asiatici che non si erano mai visti prima e che hanno iniziato l'acquisto dei nostri prodotti; i riconoscimenti internazionali E' anche il Salone della ripresa? Troppo presto per affermarlo; Sergio Pininfarina, però, risponde che i costruttori lavorano come se la ripresa fosse già in corso e che comunque è così almeno per la suaazienda. In ogni caso, tutti si sono preparati a far fronte all'aumento della domanda, che gli economisti ipotizzano per l'inizio dell'anno prossimo. Aggiunge Pininfarina: «La ripresa sarà graduale e lenta; penso che non avremo più un'esplosione della domanda come in passato-. Il direttore dell'Associazione nazionale dei costruttori automobilistici (Anfia) e dello stesso Salone, Alberto Bersani, relativamente al prossimo futuro del mercato automobilistico nazionale, sottolinea che le previsioni indicano un calo di qualche punto quest'anno rispetto al 1981. Precisa, però, che ì dati reali sono contraddittori: le vendite a gennaio e in febbraio sono calate, in marzo sono salite. Lui, come Pininfarina, ribadisce che il momento difficile, travagliato, non è ancora passato; ma l'industria italiana dell'auto, quella torinese in particalare, ha dimostrato di avere volontà e capacità dì vincere la grande sfida sul mercato mondiale, senza paura di nessuno e nonostante la mancanza di aiuti da parte dello Stato, sostegno che invece hanno tanti altri concorrenti stranieri. Alla vigìlia dell'apertura di questo cinquantanovesimo Salone, lo aveva già detto l'amministratore delegato della Fiat Auto, Vittorio Ghidella, il quale aveva fatto notare che i grandi passi avanti compiuti dalla Fiat hanno consentito alla marca torinese di passare in meno di tre anni da und situazione di crisi che faceva pensare ài peggio al primato delle vendite in Europa. Un risultato eccezionale, che non può non far sperare nel futuro della Fiat e dell'industria che per essa lavora. E non solo per loro. Anche Giugiaro, lo stilista che ha firmato tanti modelli di successo, 'Panda- e -Delta- comprese, riconosce i grandi passi avanti compiuti dalla nostra industria automobilistica; tuttavia, sottolinea che il successo finale di tanti sforzi dipende non poco da fattori estèrni alle fabbriche, ad esempio dal comportamento del governo, dall'andamento delle relazioni sindacali, dal funzionamento dell'intero 'Sistema Italia». Secondo Giugiaro, comunque, l'industria automobilistica italiana sta facendo tutto il possibile. E i risultati non mancano. Tant'è vero che proprio qui, al Salone, i primi giorni di rassegna hanno registrato tanti contatti con operatori stranieri quanti non si ricordava. Persino gli statunitensi hanno preso atto dell'eccezionale avanzamento della nostra industria e hanno manifestato intenzioni di rivolgersi all'Italia per la riconversione della loro produzione. Lo stesso ha rilevato Massimo Carello, direttore generale dell'antica e grande industria torinese di fari. «Abbiamo registrato una forte domanda, tanti ordinativi. QU operatori stranieri hanno dichiarato di essere molto soddisfatti della qualità dei prodotti visti al Salone» ha commentato Carello, che ha detto dì aver ricevuto ordinativi persino da aree che finora si sono rifornite dai giapponesi. Oltre al rilancio dell'industria italiana, questo Salone pare consacri, infine, la rivincita dell'auto, messa sotto accusa dopo lo scoppio della prima crisi petrolifera e data allora per spacciata. «Ormai da molti l'auto è tornata a essere considerata un mezzo di libertà, oltre che un elemento trainante per l'intera economia e un fattore di benessere» ha dichiarato Pininfarina. «E la presenza di tanti giovani è per noi un motivo di grande speranza». Rodolfo Bosio

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