Interrogato brigatista in carcere per il duplice omicidio di Napoli di Franco Giliberto
Interrogato brigatista in carcere per il duplice omicidio di Napoli Mauro Acanfora, arrestato il 10 maggio, aveva iniziato a collaborare Interrogato brigatista in carcere per il duplice omicidio di Napoli Forse identificate due componenti del gruppo che ha ucciso l'assessore Defogliano e il suo autista - Sarebbero Natalia Ligas e Assunta Griso, entrambe ricercate da tempo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Ancora non è apparso 11 preannunciato volantino delle Brigate rosse a «commento» del duplice omicidio di martedì. Dlgos e carabinieri che indagano sugli assassini dell'assessore democristiano Defogliano e del suo autista Jermano. interpretano questo ritardo: 'Potrebbe esserci qualche difficoltà, di scrittura. I terroristi potrebbero vivere l'imbarazzo di chi è più bravo a sparare che a mettere giù degli slogarti. La colonna napoletana delle Brigate rosse non è composta da menti eccelse, scarseggiano i cosiddetti ideologi: A maggior ragione si tratta — secondo gli inquirenti — di gente pericolosissima: «coni sciolti' irriflessivi, capaci di «autocaricarsi» In vista di un omicidio, ma poi svigoriti e in difficolta dinanzi alla stesura di un comunicato che deve avere — pur costruito con formule aberranti — un minimo di senso comune, di logica. Natalia Ligas. 24 anni, la brigatista riconosciuta «con sufficiente attendibilità' come una delle due donne che hanno sparato contro Defogliano e Jermano, assomma le caratteristiche della terrorista dotata sul piano delle azioni e carente sotto il profilo intellettuale-ideologico. L'altra mattina imbracciava un «Garantì», fucile da guerra, quasi più alto di lei e molto pesante. Al militari di leva, durante - le esercitazipni. il •Oarand» viene affidato in genere per tiri da posizione sdraiata, ad evitare gli effetti del notevole rinculo. Natalia Ligas ha invece maneggiato l'arma in piedi, sicura, sparando senza tentennamenti. 8i può forse intuire dove abbia acquistato tanta durezza. E' nata a Bono, un paesino di pastori a cavallo fra le province di Sassari e di Nuoro e nessuno in famiglia le ha mai consentito una vita comoda: fino al 18 anni è stata destinata alla custodia delle pecore, al lavori agricoli. Poi la ragazza emigrò a Roma in cerca di lavoro. Nella capitale fece l'inserviente ospedaliera, conobbe Emilia Libera (anch'essa infermiera) e Savasta; si lasciò catturare da chi compiva Indottrinamento terroristico, cominciò a «lavorare» con la colonna romana delle Brigate rosse. Non ha mai avuto a che fare direttamente con «Barbagia rossa». In Sardegna ritornò ormai da clandestina, nel febbraio del 1980. quando Savasta fu al centro di una sparatoria, nella piazza Matteotti di Cagliari. Natalia Ligas ebbe il compito di aiutare il brigatista e 1 suoi complici a lasciare l'isola (e vi riuscì: Savasta attraversò tutta la Sardegna su un camion che trasportava elettrodomestici, rinchiuso in un frigorifero per alcuni momenti, raggiungendo Porto Torres e imbarcandosi infine per Genova). Se a Napoli non ci si aspet-, ta un comunicato dettato da Natalia Ligas. che ha caratteristiche tutt'altro che di serivana, non si esclude che una brigatista più «acculturata» possa elaborare il messaggio. Il nome nuovo filtrato attraverso il riserbo degli Inquirenti è quello di Assunta Griso, 20 anni, studentessa universitaria napoletana. Si sa poco su questa ragazza. E' di buona famiglia, «normali e tranquilli borghesi', dicono gli inquirenti. Ma negli ultimi mesi avrebbe compiuto un «salto di qualità» al punto che c'è il dubbio sia stata lei la seconda assassina di Delcogllano e Jermano (anche 1 nomi di Barbara Balzaranl e di Suv sanna Ronconi sono stati fat ti; tuttavia slnora non c'è la ragionevole certezza che una delle due note terroriste oppure entrambe abbiano affiancato Natalia Ligas). La ricerca di Assunta Griso, se si accerterà che la giovane era martedì scorso nel gruppo degli assassini, potrebbe portare gli Inquirenti a qualche importante risultato. La studentessa è braccata da quando (era 11 10 marzo di quest'anno) fu arrestato Mauro Acanfora, 31 anni, insegnante di materie tecniche in un istituto professionale napoletano. Acanfora è stato 11 luogotenente di un «Ideologo» brigatista, l'assai noto Giovanni Senzanl. Catturato dalla Dlgos nell'atrio della stazione ferroviaria, dapprima parlò spontaneamente, forse convinto che la sua cattura fosse dovuta a una spiata di qualche complice. Poi si bloccò e disse di voler meditare prima di continuare la collaborazione con gli inquirenti. Le prime ammissioni di Acanfora permisero di recuperare parte delle armi rubate dai brigatisti nella caserma di S. Maria Capua Vetere e di raggiungere un palo di covi. In una di queste basi Dlgos e carabinieri trovarono i piani per favorire un'evasione dal carcere di Poggioreale, alcuni pacchi'di esplosivo, relazioni su vari rapimenti e attentati terroristici. Ecco dunque che Acanfora — rinchiuso a Poggioreale — acquista ulteriore interesse per le indagini in corso. Chi aveva affittato il covo-appartamento da lui fatto scoprire un mese e mezzo fa, è Giovanni Planzio, legato affettivamente ad Assunta Griso. Entrambi sono spariti proprio dal 10 marzo scorso. Ieri pomeriggio Acanfora è stato visitato in carcere dai magistrati inquirenti. Polizia e carabinieri sono convinti che se vorrà «pentirsi» del tutto, po trebbe cominciare in fretta lo smantellamento della colon na napoletana delle Brigate rosse. Oggi arriverà a Napoli 11 ministro dell'Interno, Rognoni, per presiedere un vertice sul terrorismo. Franco Giliberto
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