Reagan in tv s'appella agli americani per vincere la battaglia sul bilancio

Reagan in tv s'appella agli americani per vincere la battaglia sul bilancio Senza esito il negoziato del presidente con il capo dell'opposizione Reagan in tv s'appella agli americani per vincere la battaglia sul bilancio OAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Come Charles De Gaulle in Francia negli Anni Sessanta, cosi Ronald Reagan in America negli Anni Ottanta si appella direttamente alla nazione quando il Parlamento blocca il governo. Cove l'ex generale contava sulle proprie qualità carismatiche, l'ex governatore della California conta sulle proprie doti di maestro dei «mass media». L'ultima mobilitazione popolare, Reagan l'ha Invocata ieri sera (stamane in Italia) in un discorso alla tv, inteso a smuovere il Congresso sul più grave problema economico del momento: il bilancio dello Stato. Dall'effetto che l'appello presidenziale avrà sugli americani dipenderà non solo la ripresa dell'Industria Usa ma anche la stabilità dei cambi monetari. E' sull'onda di questa iniziativa «gollista» che le monete europee si apprezzeranno — o deprezzeranno — ulteriormente. L'antefatto innanzitutto. Mercoledì, con un abile gesto distensivo, Reagan si è recato al Campidoglio, a Washington, per negoziare di persona il bilancio con il leader dell'opposizione, il presidente della Camera O'Neill. Il bilancio era — ed è — in un'impasse per due motivi: prevede per l'83 un deficit eccessivo, oltre 125 miliardi di dollari, il doppio di quello record del presidente Ford nel "76; i repubblicani al governo e i democratici all'opposizione non sono d'accordo sulla strada da seguire per ridurlo. Reagan sperava di coronare, col proprio intervento personale, 13 settimane di trattative, e ottenere un accordo. Ha invece lasciato il Campidoglio dopo un'aspra rottura con il suo avversario. Le discussioni di mercoledì — V'Ultimo miglio», le aveva chiamate il Presidente — si sono svolte non solo sul deficit del bilancio dell'83, ma anche su quelli dei bilanci dell'84 e '85, più o meno equivalenti a esso. Reagan ha proposto aumenti fiscali di 123 miliardi di dollari circa per l'intero triennio, e riduzioni delie spese militari di 28 miliardi, nonché 25 miliardi di tagli nei servizi sociali. I democratici hanno controproposto aumenti fiscali di 145 miliardi di dollari, riduzioni delle spese militari di 33 miliardi, e tagli nei servizi sociali di 9 miliardi. Al termine di tre ore, nessuna convergenza è risultata possibile. Mercoledì sera, repubblicani e democratici hanno commentato il fiasco in maniera diametralmente opposta. Secondo i repubblicani, 1 democratici avevano respinto *la mano tesa» di Reagan per fare fallire il suo programma economico e arrivare in posizione favorevole alle elezioni parlamentari del prossimo novembre. Secondo i democratici, i liberali si erano Irrigiditi nella loro difesa del libero mercato, rifiutando 'Offerte ragionevoli». La finanza americana ha comunque reagito molto male all'Incontroscontro: la Borsa ha perduto alcuni punti dell'indice Dow Jones, in previsione dell'impossibilità di uscire dall'attuale crisi economica. Perché la battaglia sul deficit del bilancio? E' il deficit del bilancio che tiene alti i tassi d'interesse negli Stati Uniti, e quindi Indlrettamen- te fa apprezzare 11 dollaro. Finché esso non diminuirà, la Riserva federale non abbasserà 1 saggi e non allargherà 11 credito. Il suo governatore, Paul Volcker, è stato esplicito: -Un deficit di queste dimensioni è inflazionistico», ha detto. «Gli interessi devono restare elevati». Mentre governo e Parlamento concordano su questi punti, sono in drammatico contrasto sui rimedi da applicare. Reagan ritiene i rimedi urgenti non solo per rilanciare la produzione industriale, ma anche per placare 1 Paesi europei con cui s'incontrerà a Versailles 114 giugno. Reagan ha annunciato ieri mattina la decisione di parlare in serata alla tv, creando Immediatamente un'enorme aspettativa nella finanza e sul mercati del cambi. I suol consiglieri hanno indicato che seguirà una duplice strada: da un lato esorterà gli americani a esercitare pressioni sui democratici al Congresso perché accedano alle sue richieste; dall'altro addosserà all'opposizione la colpa di un eventuale protrarsi della crisi economica. La tesi del Presidente è che l'aggravio fiscale deve essere limitato per non danneggiare la ripresa; che certe spese militari sono irrinunciabili se si vuole contenere l'espansione sovietica; che con l'inflazione in ginocchio — i prezzi a marzo sono addirittura scesl per la prima volta dal '65 — anche la Riserva federale deve allenta re i tassi d'interesse «a poco a poco ma costantemente», e. c.

Persone citate: Charles De Gaulle, Paul Volcker, Reagan, Ronald Reagan

Luoghi citati: America, California, Francia, Italia, New York, Stati Uniti, Usa, Washington