Goldoni librettista di Haydn al Regio con Gregoretti che fa anche il trovarobe di Bona Alterocca

Goldoni librettista di Haydn al Regio con Gregoretti che fa anche il trovarobe Domani «Il mondo della luna» diretto da Martinotti, allestimento di Benevento Goldoni librettista di Haydn al Regio con Gregoretti che fa anche il trovarobe TORINO — Appuntamento al quale non si dovrebbe mancare, divertimento e cultura insieme: al Regio domani sera •prima» di II mondo della Luna di Haydn, direttore Bruno Martinotti, regista Ugo Gregoretti, scene di Eugenio Guglielminettl, costumi di Mariolina Bono. L'allestimento è del Comune di Benevento, verrà il sindaco Antonio Pietrantonio. « Valeva la pena di riesumare questo lavoro — dice Martinotti —, le arie sono belle anche se non al livello di Mo¬ zart». Un'opera buffa in tre atti, su libretto originariamente scritto da Goldoni nel 1750 per Galuppi, poi musicato anche da Piccinni, Paisiello e Astaritta. Ma il trionfo venne quando Haydn la mise in scena nel 1777 nel teatro del castello Esterhazy, per nozze principesche. Goldoni con le note di Haydn, godimento raro per amatori (solo il breve finale fu aggiunto al libretto primitivo, un po' esile). Il soggetto nell'attuale epoca interplanetaria può apparire precursore, In realtà risente soltanto degli umori illuministici di quel secolo. Trama semplice e affatto scientifica. L'ingenuo astronomo dilettante Buonafede cade nel tranello di Ecclitlco (innamorato della sua primogenita Clarice) che si finge astrologo e che, insieme con Ernesto (spasimante della secondogenita Flaminia) e con l'aiuto del servitore Cecco (corteggiatore della vispa cameriera Lisetta), gli fa bere un «prodigioso» liquore dandogli a intendere che cosi potrà trasferirsi sul nostro satellite. Buonafede, narcotizzato e suggestionato, concede la mano delle ragazze al tre giovanotti; poi quando scopre l'Inganno li perdona e tutto finisce bene. Il fatto più curioso è che l'aspetto ambientale della Luna — cui sul palcoscenico si accede come in un giardino collocato nel delizioso «teatro lunare» ricreato da Guglielmi-, netti con rigorosi canoni settecenteschi, anche se sembra moderno — secondo Gregoretti corrisponde a quello trovato dagli astronauti nel 1969, calando sul deserto sabbioso. L'operlna fu ripresa ad Amsterdam nel 1959 è a Reggio Emilia nel 1976. Quando a Gregoretti proposero di inventare qualcosa per «Benevento città spettacolo^ dell'autunno '80, egli se ne impadronì e la impostò in maniera nuova. Era già immerso in Goldoni, aveva appena fatto Il bugiardo con Proietti a Genova, l'occasione era ottima. E fu un successo. Accettò anche quando Erba e Rat ialino gli domandarono di portare lo spettacolo al Regio per questa stagione. Incarico lusinghiero, non scevro da problemi tecnici. «A Benevento il teatrino La Sulle era piccolissimo — spiega Gregoretti con la sua finta calma —, qui il palcoscenico è ampio e bisogna far lievitare tutto in grandezza, come un pezzo di pasta. Insieme a Guglielmi netti e a Brasaola abbiamo rovistato i magazzini del Regio, trovando di che riempire le scene senza spendere un soldo». Cantanti giovani ma ben agguerriti. - Ezio Di Cesare (Ecclitlco) è stato applaudito anche a Verona nella Travia' to; già vincitrici del concorso per il Matrimonio segreto del Regio, Tal-Li Chu (di Formosa) e Rosanna Didonè si alter nano per Clarice; Gabriella Ravazzl fa una Flaminia da par suo. Bravi pure Graziano Polldori (Buonafede) e Bene detta Pecchloli (Lisetta), runica che ha cantato anche a Benevento; Arturo Testa (Ernesto) e Renzo Casellato (Cecco). La prossima regia di Gregoretti sarà al Maggio musicale fiorentino per Matrimonio al convento di Prokofiev, con l'orchestra diretta da Emlr Kanov, • direttore del Teatro Klrov di Leningrado. Bona Alterocca