Paura: l' oro va su, cedono sterlina e dollaro

Paura: l' oro va su, cedono sterlina e dollaro Immediate conseguenze della crisi delle Falkland sugli equilibri dei mercati finanziari Paura: l' oro va su, cedono sterlina e dollaro Il metallo ha guadagnato 5 dollari a Londra e Parigi, 12 a New York e Hong Kong - La valuta inglese da 2341 a 2316 lire - Il dollaro è sceso a 1310 lire (ma ci sono anche cause interne) MILANO — Con una Impennata dell'oro sulle principali piazze, l'indebolimento della sterlina (scesa in Italia a 2316,35 lire contro 2341,9 di venerdì), e soprattutto del dollaro, fissato a Milano a 1310 lire, dodici lire e mezzo in meno di venerdì, i mercati valutari hanno mostrato ieri un grado di nervosismo e di incertezza come non capitava più da molto tempo. L'oro, in particolare, ha guadagnato poco meno di 5 dollari sul mercato-guida di Londra (da 352,25 a 357 dollari l'oncia), altrettanti a New York, quattro dollari a Zurigo (da 354 a 359); ancora più sensibile il rialzo a Parigi (da 345,67 a 360,02) e ad Hong-Kong (da 346,50 a 362,50 dollari). La crisi delle Falkland ha giocato indubbiamente un ruolo decisivo sia sull'oro che sulla sterlina. Il metallo, tradizionale termometro della stabilità politica oltre che di quella finanziaria, è stato oggetto di acquisti cautelativi nella convinzione che se lo scontro nell'Atlantico meridionale dovesse aggravarsi è probabile che si possa assistere a fughe di capitali dal continente latino-americano che assumerebbero parzialmente la strada dell'acquisto di Un- gotti attraverso le banche svizzere. Il calo della sterlina era scontato. Secondo fonti del mercato dei cambi, comunque, non è stato particolarmente marcato e non ha richiesto interventi a sostegno da parte della Banca d'Inghilterra se non sulle piazze più speculative come quelle estremo-orientali. Su Londra, fra l'altro, aleggia l'incubo del debito estero argentino, che supera 120 miliardi di dollari, un livello «polacco», e che potrebbe dar luogo a forme di guerra finanziarla La debolezza marcata del dollaro, tuttavia, che si è inserita in questo quadro, non è Imputabile se non in misura assai modesta alla crisi delle Falkland. Alle vendite di dollari contro tutte le principali monete europee (soprattutto contro 11 marco, che ha guadagnato quasi quattro pfennig rispetto a venerdì) hanno contribuito le notizie economiche provenienti dagli Usa, e in primo luogo la riduzione dei prezzi al consumo in marzo, la prima dal 1965, Sull'euromereato i tassi sul dollaro hanno già dato segni di indebolimento mentre la notizia di una riduzione della massa monetaria settimanale Usa ha confermato le attese che la stretta monetarla e creditizia in corso possa essere allentata in maniera significativa, m. do.