Amman teme un giro di vite nella Cisgiordania e a Gaza di Emmanuel Jarry
Amman teme un giro di vite nella Cisgiordania e a Gaza Amman teme un giro di vite nella Cisgiordania e a Gaza NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE AMMAN — Il ritiro israeliano dall'ultimo settore del Sinai ha suscitato ad Amman sentimenti contraddittori, e l'amarezza ha superato la relativa soddisfazione ostentata dai giornali e dagli ambienti ufficiali. Soddisfazione, perché la restituzione di tutto il Sinai da parte di Israele significa anche «il ritorno di una terra araba sotto la sovranità araba» ; amarezza, perché il recupero della penisola da parte dell'Egitto, è costato la divisione e l'Indebolimento del campo arabo, e perché nella capitale giordana si ritiene che Gerusalemme abbia restituito il Sinai soltanto per consolidare l'occupazione della Cisgiordania, della striscia di Gaza e del Golan, rendendo cosi sempre più lontana la prospettiva di una soluzione del problema palestinese. I giordani si chiedono anche quale orientamento Mubarak darà ora alla sua politi ca, sottolineando le dlfferen ze fra il nuovo presidente egiziano e il suo predecessore, e mettono In rilievo 11 fatto che il leader del Cairo ha rinunciato a quel violenti attacchi verbali contro gli altri Paesi arabi che erano tipici di Sadat. Ma in linea di massima non ritengono probabile né la formale rinuncia dell'Egitto al processo di pace di Camp Davld.-né la rottura delle relazioni diplomatiche fra II Cairo e Gerusalemme. Generalmente, qui ci si limita a ritenere che Mubarak assumerà un atteggiamento più fermo nei negoziati con Israele, e un tono meno trionfalistico nei rapporti con lo Stato ebraico. Certo, Amman auspica 11 «ritorno dell'Egitto nei ranghi arabi», ma con estrema prudenza. Se Ravvicinamento ci sarà, si dice, sarà graduale: non si parla neppure di ristabilire rapporti diplomatici normali o di ritorno della sede della Lega Araba al Cairo finché la bandiera israeliana sventolerà sulla capitale egiziana. «Non vi sarà riavvicinamento politico reale finché l'Egitto avrà rapporti con Israele — ribadisce il redattore capo di un quotidiano giordano —. In compenso, non mi stupirei se II Cairo usasse il movimento dei non-allineati per migliorare le relazioni con gli altri Paesi arabi». Il riavvlclnamento tra Egitto e mondo arabo avverrebbe comunque tramite le relazioni bilaterali, gli scambi commerciali, la cooperazione economica e culturale e canali analoghi, si precisa ad Amman. In realtà, i lavoratori egiziani non sono mai stati cosi numerosi in Giordania (circa 80 mila), e una delle conseguenze Immediate del ritiro israeliano dal Sinai dovrebbe essere, entro le prossime settimane, l'autorizzazione concessa agli aerei della compagnia di bandiera giordana Alia, che ha tre voli quotidiani per II Cairo, a sorvolare la penisola tornata egiziana, cosa che dimezzerà la durata del viaggio. Questo è forse il simbolo di quel riavvicinamento che entrambe le parti, a quanto sembra, auspicano. Emmanuel Jarry Copyright «Le Ninnile■> e per 111 ulia <• I .a Stampa.)
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