Quattro i nuovi ministri nel rimpasto di Schmidt di Tito Sansa

Quattro i nuovi ministri nel rimpasto di Schmidt Sostituzioni a Finanze, Lavoro, Sanità e Cancelleria Quattro i nuovi ministri nel rimpasto di Schmidt DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Vincitore — sia pure di misura — al congresso socialdemocratico di Monaco di Baviera, il cancelliere Helmut Schmidt ha deciso il rimpasto del proprio governo (da tempo atteso) sostituendo quel ministri e sottosegretari che sono malati o insoddisfatti della sua politica e quelli di cui non è contento. Sono tutti socialdemocratici o vicini al partito, tra gli alleati liberali di governo non vi sono problemi. Hans Matthoefer, ministro delle Finanze, passa alle Poste per motivi di salute, e 10 sostituisce il giovane Manfred Lahnstein-, attualmente sottosegretario alla Cancelleria, nonostante l'opposizione del partito socialdemocratico. 11 quale obietta che il designato non è membro del Parlamento né uomo del partito, ma soltanto un funzionarlo. «Saltano» anche 11 ministro del Lavoro, Herbert Ehrenberg, che sarà sostituito da Heinz Westphal, di professione motorista d'aviazione, il ministro della Sanità signora Antje Huber (che si è dimessa clamorosamente due settimana fa) al cui posto andrà la signora Anke Fuchs, il ministro alla Cancelleria Gunter Huonker e il portavoce del governo Kurt Becker. Al posto di questi ultimi Schmidt ha richiamato due «fedelissimi», Juergen Wischnewski e Klaus Boelling, l'attuale rap¬ presentante . permanente, di Bonn nella Germania comunista, che fino a un anno e mezzo fa avevano già occupato questi incarichi. «Il cancelliere ama la continuità», ha detto ieri 11 portavoce uscente Kurt Becker, che secondo diversi giornali «è stato cacciato come una donna della pulizie». Iersera, dopo essersi consultato con il ministro degli Esteri Hans Dietrich Genscher. Schmidt ha presentato la nuova lista al presidente della Repubblica Karl Carstens. Oggi pomeriggio avverrà dinanzi al capo dello Stato la cerimonia del cambio di guardia, domattina i nuovi ministri presteranno giuramento in Parlamento. Le cerimonie saranno quelle di sempre, ma stavolta — si fa osservare a Bonn — l'atmosfera è diversa. Non è più uno dei rimpasti rapidissimi che in passato avevano caratterizzato la capacità decisionale del cancelliere, ma un parto lungo e faticoso, accompagnato da settimane di «voci», di consultazioni frenetiche fino all'ultima ora, di lusinghe e rifiuti. E' 11 modo del rimpasto, a tentoni e in taluni casi piuttosto sgarbato, che stavolta fa notizia, denunciando ancora una volta le difficoltà di governo del cancelliere Helmut Schmidt venute alla ribalta prima del congresso socialdemocratico di Monaco e confermate da esso nonostante il successo del cancelliere. I numerosi cambi di guardia nel gabinetto SchmidtGenscher, non tutti graditi al partito socialdemocratico, non dovrebbero portare a quel consolidamento della compagine governativa che era uno degli obiettivi del congresso socialdemocratico, espresso da Willy Brandt con lo slogan «breccia nel futuro». Ancora una volta i liberali hanno fatto sapere che le decisioni in politica economica prese dai socialdemocratici sono «irrealizzabili» con loro. II ministro dell'Economia, Otto Lambsdorff, ha messo gli alleati della «Spd» dinanzi alla alternativa: o continuare sulla linea della libera economia di mercato seguita finora oppure rischiare la rottura. La minaccia è stata ridimensionata dal portavoce uscente Kurt Becker, 11 quale da detto che «é prerogativa dei partiti di pensare e di decidere, ma non è necessario realizzare pensieri e decisioni nella coalizione di governo». Ha in sostanza fatto intendere che il cancelliere (che del resto lo aveva preannunciato prima di Monaco) non terrà conto del mandato affidatogli dal proprio partito e, da quel «grande fautore della continuità» che è, continuerà a far politica di testa propria. Tito Sansa

Luoghi citati: Bonn, Germania, Monaco, Monaco Di Baviera