Con l'Inter sempre derby di Bruno Bernardi

Con l'Inter sempre derby Con l'Inter sempre derby Così Boniperti ha spronato i bianconeri - Fiducia nella squadra, pur priva di Tardelli e Furino - Gentile pronto per marcare Beccalossi TORINO — «E' sempre il "derby d'Italia" anche se l'Inter non è in corsa per lo scudetto: per noi è una gara difficile, con una grossa responsabilità di classifica e spero soltanto che la sfortuna ci lasci in pace. Bettega? Prenderà una boccata d'aria diversa, quella del rettangolo di gioco». Con queste parole Giampiero Boniperti, che ieri sera ha caricato i bianconeri nel ritiro di Villar Perosa, presenta una sfida che conserva i connotati della classicissima e che, dopo il messo passo falso casalingo con l'Ascoli, può costituire una svolta. Boniperti diffida dei nerazsurri e lo stesso fa Trapattoni per il quale, quella odierna, potrebbe essere una giornata interlocutoria non determinante. Il tecnico tiene conto del valore dell'avversario orgoglioso e del peso che le assenze di uomini come Tardelli e Furino avranno nell'economia della squadra che recupera Brio. Crede però nei sostituti, li ritiene all'allessa dei titolari ma, intanto, si porta Bettega in panchina. Una mossa che ha risvolti psicologici più che pratici: è l'acclimatamento per Bobby-gol in attesa del «vero» rientro che dovrebbe avvenire fra due domeniche con il Napoli. Solo in caso di emergensa Bettega verrà gettato in mischia, Roberto lo sa e lancia una sorta di appello al pubblico: «Vorrei che non invocasse il mio nome se incontrassimo difficoltà ad andare in gol, che lasciasse tranquilli quelli che giocano: la mia presenza in panchina non deve condizionarli, non sono un simbolo né una spada di Damocle ma se ci fosse bisogno andrò in campo per la 300* partita in Serie A», ha detto prima di salire sul pullman, dove c'era anche Rossi, diretto in Val Chisone. Indosserà la maglia n. 15, accanto a Bodini, Tavola e Fanna. Pur mascherando¬ la bene, tradiva un po' d'emosione per questo primo passo verso la ripresa agonistica. Virdis non si sente affatto turbato dall'«ombra» di Bettega e lo stesso vale per Gaiderisi. «Accetterei di cedere il posto a Bettega o a Rossi: sono due grandi campioni ed io sono felice per loro», afferma il mini-bomber che non segna da sette partite. Ma rifiuta l'autocritica: «Ho rivisto i filmati e credo d'aver fatto il mio dovere. Spero di dare lo stesso contributo con l'Inter, una gara importante per lo scudetto. Al gol sono sempre andato più vicino e, con un pizzico di fortuna, potrei segnare proprio contro i nerazzurri». Ci conta anche Brady sul concorso della buona sorte che, con l'Ascoli, ha voltato le spalle ai bianconeri. «La difficoltà sarà proprio quella di far gol, ma se creeremo le stesse occasioni non sbaglieremo», assicura Liam che sembra tornato in gran forma e che il clima freddo e piovoso di tipo irlandese sembra tonificare. «Le assenze di due titolari c'impongono di moltiplicare le forze per vincere e allungare il passo sulla Fiorentina: Prohaska e Beccalossi, se in giornata, sono pericolosi ma abbiamo uomini in grado di cancellarli», aggiunge, alludendo a Bonini e Gentile. E Gentile, che agirà da mediano, gli fa eco: «Beccalossi è estroso, dribblomane, è uomo da ultimo passaggio ma non mi preoccupa». Bruno Bernardi

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