Le notti di Tokyo di Vittorio Zucconi

Le notti di Tokyo Le notti di Tokyo (Segue dalla 1* pagina) dalle metropoli euro-americane. In quindici anni, dopo il '65, la popolazione della «grande Tokyo» è passata da 18 a 30 milioni, come se l'Olanda si fosse riversata inviassa nella capitale giapponese. Ma le violenze carnali nello stesso periodo sono diminuite da 4,6 a 3,3 casi per 100 mila persone. Le rapine a mano armata: da 5 a 2 al giorno (sono 220 al giorno a New York). Furti con scasso, in abitazioni: 640 denunce in un anno. Colpi d'arma da fuoco sparati dalla polizia in servizio durante l'anno 1981: uno. Non è possibile. Tokyo è la megalopoli industriale con il massimo indice di sviluppo e il minimo di criminalità, contemporaneamente. Tutta la nostra esperienza si ribella, grida alla contraddizione. E qualche dato negativo, a cercare poprio bene, si trova. La droga, confessano, sta diffondendosi. Negli ultimi dieci anni gli arresti per detenzione (anche una cicca), consumo (basta una tirata), e spaccio (anche una presina regalo è più che sufficiente) sono passati da 1500 a 4000 l'anno nel Paese. Tutto qui? E morti per overdose, quanti, domando. Il portavoce della polizia strabuzza gli occhi, credo cìie faccia qualche scongiuro giapponese sotto il tavolo: ma cosa dice mai. Poi si corregge: sì, forse uno c'è stato, due anni fa, ammette. Era un soldato americano, aggiunge quasi scusandosi. Ma c'è una mafia a Tokyo, non è vero? Purtroppo sì, e potente, controlla case da gioco (ma-jong cinese e roulette) prostituzione. Meno male. Certo non è la Camorra né Cosa Nostra, ma è già: qualcosa e ci lascia almeno la ignobile, inconfessabile speranza che con il tempo anche questi giapponesi «odiosamente ammirevoli» si metteranno al passo con le nostre tragedie. Impareranno anche loro che la notte è fatta per stare sbarrati in casa, aggrappati ai 99 canaiis Per orai piccoli incoscienti orientali si godono ancora i quattro passi in centro, la macchina spalancata, la figlia fuori fino alle ore piccole, il tassinaro che gli corre dietro per dirgli che s'è sbagliato a dare il resto, e ne ha dato troppo poco. Nostra Signora del computer va al .«disco club» Ballantines dove la poltróna pulsa a ritmo di musica, grazie a membrane dentro l'imbottitura, e le fa vibrare, molto peccaminosamente, il sedere. Il San Giuseppe del re parto marketing guarda le gambe delie «conigliette» al Play Boy Club, e intanto pensa a come vendere di più do mani. Dopo la mezzanotte vanno tutti da «Almond», in centro, per un gran colpo di vita: cioccolato caldo con una bella fétta di torta «panna mirtilli». Che notti insopportabilmente dolci. Vittorio Zucconi

Persone citate: Almond

Luoghi citati: New York, Olanda, Tokyo