Da stamane le navi inglesi son pronte a dare battaglia

Da stamane le navi inglesi son pronte a dare battaglia Allarme scattato sulle trenta unità prossime alle Falkland Da stamane le navi inglesi son pronte a dare battaglia Mentre sembrano attenuarsi le speranze per la mediazione Usa, sono possibili due operazioni da parte britannica: blocco aereo (dopo quello navale già previsto) intorno all'arcipelago, riconquista della South Georgia - Superiorità inglese in mare, gli argentini per ora hanno più «jet» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — La squadra navale britannica, la South Atlantic task force, è adesso pronta a Ingaggiare battaglia. Da mezzanotte, tutti gli uomini, marinai, piloti, marines, paracadutisti, sono all'erta: le trenta e più unità, con i loro jet, i loro missili, i loro siluri sono in zona di operazioni. La contesa anglo-argentina sulle Falkland è entrata in una nuova, e ancor più drammatica, fase. Mentre le speranze di pace restano fievoli e opache, Londra si appresta a una prova di forza militare che già nei prossimi giorni potrebbe esplodere in scontri sanguinosi o che potrebbe logorare la fermezza argentina con mesi di crescente tensione. Che la marina di Galtieri attacchi la task force è improbabile, le unità che nei giorni passati avevano preso il mare sono rientrate, quasi tutte, nei porti. Gli inglesi hanno dunque l'iniziativa: ma come l'useranno? Tutto dipende ovviamente dalla risposta che Buenos Aires darà, entro questa settimana, ai progetti discussi, a Washington, dal due ministri degli Esteri, Pym e Halg. Tuttavia, in attesa delle decisioni argentine, e nel tentativo d'influenzarle, è possibilissimo che Londra ordini due operazioni: l'imposizione di un blocco aereo attorno alle Falkland e la riconquista della Georgia del Sud. La prima impresa è quasi certa, ne ha già parlato in un'intervista a un'agenzia di stampa americana sulla portaerei Hermes, il comandante dell'intera task force, il vice ammiraglio John Woodward. Il comandante è stato chiaro: «Abbiamo molti piani, per far fronte alle circostame più. diverse. Uno però, già stabilito, prevede un assedio aereo delle Falkland per completare l'asr sedio navale, in un cerchio di 200 miglia nautiche». Alla «zona di esclusione marittima» si aggiungerebbe cosi una «zona di esclusione aerea», due anelli che dovrebbero isolare del tutto i diecimila argentini sulle due Falkland maggiori, l'orientale e l'occidentale. I rischi non sono pochi. Grazie al sommergibili nucleari, l'Inghilterra ha già la superiorità navale, ma non ha ancora quella aerea, forse non ha neppure la parità. Nei' prossimi giorni soltanto i 20 Harrier con la task force sarebbero disponibili per il blocco aereo, 20 jet che nonostante la loro potenza e versatilità faticherebbero a tener testa agli Skyhawk, ai Mirage e al Super-Etendard argentini. L'equilibrio muterebbe fra due o tre settimane, con l'arrivo di altri 20 Harrier, quelli imbarcati sulla nave-container Atlantic Conveyor, parti ta Ieri da Devonport. C'è dunque la possibilità che uno sbarco sulla Georgia del Sud, una dipendenza delle Falkland, preceda l'assedio aereo. L'impervia e gelida South Georgia, alle soglie del l'Antartide (il termometro è già a 10-15 sotto zero), dista dalle Falkland 1300 km e se non sarà facile per gli inglesi riconquistarla non sarà facile per gli argentini difenderla. Margaret Thatcher ha visitato ieri il cervello di tutte le operazioni navali, i Fleet Headquarters, un anonimo edificio a Norwood, a Nord di Londra. La premier è stanca, ma più dinamica che mai. Un autorevole sondaggio mostra che il 68 per cento degli ingle si appoggia la sua politica verso l'Argentina. Mario C'ideilo

Persone citate: Galtieri, John Woodward, Margaret Thatcher, Norwood