Hinault non fa più paura, ma chi potrà batterlo? di Giampaolo Ormezzano

Hinault non fa più paura, ma chi potrà batterlo? A poche settimane dal Giro esame di un ciclismo calante, con troppi «santi» in ribasso Hinault non fa più paura, ma chi potrà batterlo? Tutto 11 ciclismo da qui al Giro d'Italia (le date «rosa»: 13 maggio-6 giugno) non conta, o conta soltanto in chiave di Giro d'Italia. Le corse classiche di primavera hanno distribuito 1 loro premi, la Parlgl-Roubalx ha pagato ufficialmente lo sforzo dell'olandese Raas un milione e 700 mila lire, come da ridicola tabella federale, e adesso non si capisce più niente, quanto a valore del singoli. Unico nostro conforto, relativamente appunto al Giro d'Italia, è che anche Hlnault è risultato un po' dimensionato: per ragioni fisiche, cioè le vertebre dissestate; per ragioni morali, cioè un suo rilassamento da ricchezza ormai definitivamente grande; per ragioni psicologiche, cioè una sua sempre più ardua convivenza con la stampa francese, questo Hlnault è diverso, e per ora in peggio, da quello dell'anno scorso. Da Parigi sin quasi a Roubaix ha pedalato per vincere, ha controllato la corsa, non ha mal patito forature o incidenti, e molto semplicemente non ce l'ha fat¬ ta a bloccare anche Raas, cioè un corridore che nelle due precedenti gare si era ritirato per dolori addominali e che In una settimana aveva perduto quattro chili. Non si capisce più niente perché, degli uomini «da Giro», Battaglili sta nel gesso, Saronni appare come ingessato dalla scoperta di Importanti suol limiti, Beccla sta già pensando al Tour, Contini non sembra determinatissimo sul rosa. E quanto a Moser, ammesso che sia ancora, seppur parzialmente, «da Giro», lui vuole fare il Tour. L'Ipotesi di un Hlnault che vinca la nostra corsa pur essendo in crisi, la vinca per via di un allineamento In basso di lutti i valori, non è da buttar via. E non è certamente una ipotesi esaltante. Il ciclismo non è l'atletica, dove una gara incertissima sui 100 metri, con otto podisti che arrivano Insieme sul traguardo però In undici secondi, è una «bufala» — lo sentenzia II cronometro — anche se li per 11 è parsa agonistica¬ mente avvincente. Un Giro d'Italia in cui tutti vadano plano, divisi però da pochi secondi In classifica, e con continui cambiamenti della classifica stessa, può anche risultare entusiasmante. Però ci pare onesto dire sin d'ora che I valori assoluti del ciclismo '82 sono assai bassi. Rispetto allo scorso anno abbiamo, noi Italiani, un Moser ormai ufficialmente rassegnato a patire le corse a tappe, un Saronni preoccupato anche fisicamente, un Battaglili bloccato dall'incidente. Sono tre piallature gravi, bastano Contini e neccia a bilanciarle? Contini non è scalatore, Beccla è troppo esclusivamente scalatore. Essere pessimisti ci pare doveroso. Internazionalmente, per ciò che riguarda anche II Tour, la prospettiva è quella di un Hlnault che domini anche senza esaltare, o addirittura che domini annoiando. Per cercargli un avversario «giallo» al Tour si parla dell'irlandese Roche, dell'australiano Anderson. Tanto più che 11 «fenomeno» statuni¬ tense Lemond ha tre palle al piede: è gregario di Hlnault, e questi non sembrano più I tempi in cui un Coppi gregario di Bartall vince il Giro d'Italia; ha una spalla rotta; In ogni caso non ha ancora In programma il Tour. Lévltan, il padrone della corsa a tappe francese, ci ha detto con un largo sorriso che il Beccla primo a Spa è l'ideale per lui, visto che Beccla farà il Tour: ma neanche Lévltan può affibbiare a Beccla il ruolo di antl-Hlnault. Caso mai si pensi per II Tour a Battaglili: ma quale importanza psicologica avrà il suo incidente, visto che Battaglio conobbe sempre i suol limiti più vistosi nella paura di rischiare, specie in discesa? Il panorama mondiale insomma, finito Il «divertlssement» delle corse classiche di primavera vinte dal Pinchi e dai Pallini o da un Raas che la vigilia era dato per mezzo morto, risulta abbastanza squallido. Giampaolo Ormezzano

Luoghi citati: Italia, Parigi