Il vuoto di quelle gabbie di Lietta Tornabuoni

Il vuoto di quelle gabbie Il vuoto di quelle gabbie (Segue dalla l'pagina) ogni giorno in prigione fiori, bigliettini, regali. Sono appena comparse tutte le imputate, che rappresentano una generazione così differente dalle prime terroriste nate dal Sessantotto o dalle «donne del capo» degli Anni Settanta: invece autonome, alla pari con gli uomini e abili come loro anche nelle imprese più sanguinose o tecniche, capaci di comandare, figlie del movimento duro del 77 come i loro compagni ne sono figli. Il vuoto delle gabbie rinvia la difficoltà delle distinzioni; Patrizio Peci è assente anche perché rifiuta di sedere accanto a Savasta, che come lui è divenuto informatore ma che forse gli ha ucciso il fratello; Nadia Andriani, che si è soltanto dissociala dalla lotta armata, non vuol stare in gabbia insieme con Emilia Libera che ha fornito informazioni alla polizia e al magistrati; i «militaristi» che uccisero Moro e forse al processo taceranno non vogliono stare con i «movimentisti» che volevano salvare Moro e forse parleranno; le ragazze non vogliono stare tutte insieme, rifiutano un'omologazione sessuale che non corrisponde ad alcuna analogia politica. La sfilata di gabbie diverse riproduce identità politiche cui non s'intende rinunciare: sedere accanto a Morucci sarebbe per Moretti come per Berlinguer mettersi accanto a Craxi a Montecitorio. Una sorta di suddivisione politica si riproduce a volte anche tra gli avvocati. I «militaristi» sono difesi dall'avvocato Di Giovanni f«Purtroppo sono uno specialista: e chi ha mal di denti va dal dentista»;, i «movimentisti» sono difesi dall'avvocato socialista Tommaso Mancini. Professori, av¬ vocati di Bari, Contento e Ruggiero assistono, insieme con Armando Costa, l'erede del loro maestro: «Siamo gli allievi di Moro, cresciuti culturalmente con lui, messi in cattedra da lui, appartenenti alla sua terra. I sentimenti della signora Moro non li conosciamo, quelli del dottor Giovanni Moro ci sono parsi coerenti al figlio di tanto padre». / numerosi avvocati comunisti assistono spesso gratis i parenti delle vittime povere, agenti di polizia e di scorta, oppure i terroristi divenuti informatori: «Naturale. La lotta armata è innanzitutto nemica della classe operaia, e chi paria contribuisce a indebolirla», dice l'avvocato Fausto Tarsitano. Naturale. Non è diverso dal mondo, l'altro mondo del tribunale nel più grande processo politico. jl Lietta Tornabuoni

Luoghi citati: Bari, Emilia