Reagan inasprisce l'embargo contro Cuba «Paga il prezzo del suo avventurismo»

Reagan inasprisce l'embargo contro Cuba «Paga il prezzo del suo avventurismo» Reagan inasprisce l'embargo contro Cuba «Paga il prezzo del suo avventurismo» DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — Gli Stati Uniti hanno intensificato ieri l'embargo Imposto contro Cuba nel '83 e allentato nel '77. Il ministero del Tesoro ha proibito l'esportazione di valuta nell'Isola, e quindi 1 viaggi turistici di affari, e i contratti di compravendita tramite terzi. La decisione è stata presa dal governo Reagan a poche settimane dalla prima schiarita dei rapporti tra L'Avana e Washington. Essa ristabilisce una situazione di confronto tra il regime castrista e la superpotenza, infrangendo le speranze di un disgelo nel Golfo del Messico. Dalla dichiarazione del sottosegretario al Tesoro Walker si deduce che la misura è in ritorsione per nuovi aiuti forniti da Cuba ai guerriglieri comuni¬ sti nel Centro America a nel Caralbi. Ecco la dichiarazione testuale di Walker. «Con l'appoggio polìtico, economico e militare dell'Urss — ha detto 11 sottosegretario — Cuba sta intensificando la violenza armata in questo emisfero. Di fronte ai suoi rinnovati attacchi alla libertà, all'autodeterminazione e alla democrazia, gli Stati Uniti inaspriscono l'embargo». «Altre misure — ha ammonito Walker — sono sotto esame; sono destinate a far pagare a Castro il prezzo del suo avventurismo. Non permetteremo a L'Avana di guadagnare dollari mentre sponsorizza l'uso della forza control nostri amici e alleati». Come accennato, poche settimane fa Cuba e gli Stati Uniti erano parsi sul punto di aprire un dialogo. Il segretario di Stato americano Halg aveva inviato nell'isola il suo rappresentante personale Vernon Walters, e più tardi Castro aveva dichiarato a un giornalista del New York Times di essere pronto «a vaste discussioni». Una visita di Halg a L'Avana era prevista nella prima settimana di questo mese, ma fu impedita dalla crisi delle Falkland. Che cosa è accaduto all'ultimo momento? La Cia avrebbe raccolto le prove che, contrariamente a quanto da lui affermato, Castro non solo non ha sospeso, ma ha accresciuto gli aiuti ai guerriglieri comunisti nel Centro America e nel Carabi. Lo stesso avrebbe fatto il Nicaragua: di qui il ritardo degli Stati Uniti nel fissare la data e la località per l'inizio delle trattative col regime sandlnista. Managua avrebbe voluto che Incominciassero questa settimana a Città del Messico. Il governo Reagan non vuole essere colto da una recrudescenza del conflitto nel Salvador o da un nuovo conflitto nell'Honduras e nel Guatemala mentre negozia con cubani e nicaraguegni. Vuole arrivare alle trattative da posizione di forza. Non è escluso quindi un annuncio di sanzioni economiche anche contro il Nicaragua. Il presidente In persona avrebbe scelto questa linea dura, allo scopo di ammonire l'Urss. Reagan è rimasto colpito dall'ingerenza sovietica nella crisi delle Falkland e desidera far capire al Cremlino che reagirà a qualsiasi sua mossa,

Persone citate: Castro, Reagan, Tesoro Walker, Vernon Walters