Horne, belcanto e polemiche contro la Scala

Horne, belcanto e polemiche contro la Scala In concerto stasera al Regio Horne, belcanto e polemiche contro la Scala VENEZIA — Regina del bel canto, Marilyn Horne, è mezzosoprano classico. Antidiva per eccellenza, benché provenga dal Paese che ha inventato il divismo. E' nata 42 anni or sono a Bradfors, in Pennsylvania, in una modesta famiglia pazza per la musica. Il padre Bentz, tenore di scarse fortune, puntò tutto sulla figlia che imparò i vocalizzi prima dell'alfabeto. Esordi a vent'anni a Los Angeles, nella parte di Hata della «Sposa venduta*. Da allora ha cantato in tutti i più prestigiosi teatri del mondo. A Torino si esibì per la prima volta nel settembre 1963: si ripresenta al pub jlico del Teatro Regio questa sera, in un concerto a favore dell'Unicef. Critici ed estimatori del bel canto sono entusiasti della sua voce: è stata definita la più completa e autorevole esecutrice rossiniana del nostro secolo. A Torino le verrà assegnato anche il primo premio rossiniano, istituito apposta per lei dalla Martini & Rossi. «Ricevere questo premio, come straniera, mi onora moltissimo. Ma io non interpreto solo Rossini. Diciamo che Rossini è fatto proprio per la mia voce. Ma io canto tutto, il mio repertorio comprende una vasta gamma di musiche antiche e moderne». Una lunga carriera, ricca di successi, ma anche di sacrifici. • '•Oggi più cìie mai, perché adesso bisogna mantenersi all'altezza della fama. Io sento una grande responsabilità verso il mio pubblico». Ha deciso di ridurre un po' l'attività: .Devo lasciare qualche pausa fra una recita e l'altra per non affaticare la voce. Nonostante l'età (sorride con una punta di civetteria), la mia voce è ancora fresca. Come disse Caruso, un cantante lirico dà il massimo a quarantacinque anni e dovrebbe ritirarsi a cinquanta. Io spero di cantare sino a sessanta». Signora Horne, lei avrebbe dovuto cantare ne «L'italiana in Algeri» alla Scala, il 9 aprile. Invece, all'ultimo momento si è rifiutata... Interrompe la frase con un gesto di stizza. Per la prima volta si accalora: «Questo è falso. Ho rinunciato a cantare alla Scala fin dal giugno scorso. Hanno tentato in tutti i modi di farmi cambiare idea, offrendomi anche una parte ne "I troiani" di Beriloz. Ma fin che ci sarà quest'amministrazione, con la Scala nonpotròpiù avere rapporti». Il dissidio fra la celebre cantante e il nostro massimo teatro risale a oltre due anni. «Io ho molta stima del maestro Siciliani ed è sempre un onore cantare alla Scala. Ma fare contratti con quell'amministrazione è impossibile, è un rischio. Tutto è male organizzato da qualcuno che non capisce le nostre esigenze e non conosce i nostri problemi». Si dice che lei richieda dei compensi favolosi. «Oggi nel mondo ci sono venti o trenta cantanti lirici: da quando la grande fontana italiana si è inaridita, siamo chiamati dappertutto. I nostri compensi non sono eccessivi, se si pensa a tutto il lavoro che ci viene richiesto per prepararci. Chi ci critica, dovrebbe guardare invece gli stipendi di quelli che preparano i programmi dei teatri, stando seduti a tavolino senza problemi. Noi abbiamo una grande responsabilità e dipendiamo da queste due cose che abbiamo in gola*, dice sfiorandosi il collo con la mano. Con un sospiro conclude: -Basta un raffreddore per mandare tutto a monte. Tutta una carriera». Francesco Fognari

Persone citate: Bentz, Hata, Horne, Marilyn Horne, Rossini

Luoghi citati: Algeri, Los Angeles, Pennsylvania, Torino, Venezia