Bagnasco e Manfredi con Calvi nell'esecutivo dell'Ambrosiano di Marco Borsa

Bagnasco e Manfredi con Calvi nell'esecutivo dell'Ambrosiano NEPPURE LA CAMPAGNA DIVIDENDI RIESCE A SCUOTERE PIAZZA DEGÙ AFFARI Bagnasco e Manfredi con Calvi nell'esecutivo dell'Ambrosiano Assemblea tranquilla - L'utile '81 è stato di 43 miliardi - Unica novità: l'annuncio di due crediti ingenti concessi al Credito Andino e all'Ambrosiano di Managua MILANO — Assemblea tranquilla anche se molto affollata quella di ieri del Banco Ambrosiano che ha approvato il bilancio, il nuovo consiglio di amministrazione e la creazione del comitato esecutivo (conformemente a quanto richiesto da tempo dalla Banca d'Italia per dare maggior carattere di collegialità alle decisioni del vertice), di cui faranno parte Roberto Calvi, Roberto Rosone, vicepresidente e direttore generale, Orazio Bagnasco, vicepresidente, Elviro Arosio, Goffredo Manfredi, Ruggiero Mezzana e Luigi Roteili, tutti consiglieri. Dai 470 azionisti presenti sono venuti soprattutto i ringraziamenti e ì complimenti di rito per le risultanze di bilancio che si chiude con un utile netto di 43 miliardi che consente la distribuzione di un dividendo di 420 lire sulle vecchie azioni, contro 360 lire dell'esercizio precedente, e di 245 lire sulle nuove, oltre all'accantonamento di 20 miliardi per l'acquisto di azioni proprie in vista dell'imminente quotazione sul grande mercato. Unica nota di dissenso quella di un azionista cattolico, Giuseppe Nicora, che, cogliendo l'occasione dell'abolizione della clausola di gradimento introdotta dai fondatori cattolici dell'istituto per preservarne le caratteristiche originarie, ha tenuto a mettere a verbale che oggi il Banco Ambrosiano ha una immagine che si discosta troppo da quella voluta dai fondatori, tutti permeati dagli ideali solidaristici cattolico-popolari particolarmente diffusi in Lombardia verso la fine del secolo scorso. Roberto Calvi ha replicato sostenendo che ormai l'Ambrosiano è una banca laica i cui veri scopi sono quelli di fare profitto, mentre un suo azionista-ammiratore ha polemizzato con chi pretendeva di parlare a nome dei cattolici ricordando che nel gruppo Ambrosiano ricopre incarichi monsignor Marcinhus che gode dell'avallo del Papa. Sui contenuti della relazione di bilancio non c'è stata praticamente discussione benché la quantità e qualità di informazioni erano quest'anno certamente superiori a quelle degli anni scorsi. Qualche indicazione è stata data anche sulla parte estera del gruppo da cui emerge chiaramente che il punto debole è rappresentato dal Banco Andino. Il totale di bilancio di questa banca che ha sede in Perii, ma non è autorizzata ad operare sull'interno, ha raggiunto i 972 milioni di dollari con un capitale di 75 milioni di dollari (appena aumentato di 25 milioni), accantonamenti di 14 milioni di dollari e un utile irrisorio di 0,8 milioni contro i 10 milioni di dollari del Banco Ambrosiano di Overseas di Nassau realizzati su un totale di bilancio di quasi la metà (597 milioni di dollari). Sempre riguardo alla parte estera, su cui resta impossibile esprimere una valutazione di insieme sufficientemente precisa, vanno segnalati due crediti ingenti concessi dalla casa madre nel corso dell'ultimo esercizio: uno di 72 miliardi verso il Banco Andino e uno di 862 miliardi verso l'Ambrosiano Group Banco Commercial, la cui natura non viene specificata. L'Ambrosiano Group Commercial (con sede a Managua in Nicaragua), il secon do e maggiore creditore, dispone di un totale di bilancio di solo 102 milioni di dollari con un utile di esercizio di 1,6 milioni. Marco Borsa Orazio Bagnasco Roberto Calvi

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