Sette uccisi in poche ore nel Napoletane Fra i morti un cutoliano e la sua famiglia di Adriaco Luise

Sette uccisi in poche ore nel Napoletane Fra i morti un cutoliano e la sua famiglia Sono salite a 107 dall'inizio deiranno le vittime della guerra fra bande Sette uccisi in poche ore nel Napoletane Fra i morti un cutoliano e la sua famiglia L'uomo di Don Raffaele trovato carbonizzato in un'auto con altri due giovani; sua madre, la sorella e la moglie assassinate in casa, nella notte, da un commando della camorra • L'ultima vittima è un contrabbandiere eliminato davanti a un bar a Torre Annunziata DAL NOSTRO CORRISPONDENTE "NAPOLI — Un'altra terrF bile giornata di sangue nella spietata lotta tra le bande rivali della malavita napoletana: 7 morti in 24 ore. come il 6 gennaio scorso. Ma questa volta si è forse passato ogni segno nell'efferatezza: sono state uccise tre donne, insieme, nei pochi metri quadrati di una povera abitazione quasi alle porte della città, a Sant'Antimo, vera «fortezza» del crimine. Tre uomini sono caduti sotto i colpi di un solo mitra e poi sono stati carbonizzati dal fuoco appiccato dagli assassini. Uno è congiunto delle tre donne. Il settimo, un contrabbandiere, è stato ucciso da due killer in auto mentre si trovava davanti a un bar. Il primo fatto, giovedì sera, alle 23,40. in via Cardinale Verde di Sant'Antimo, in un'abitazione a piano terra, nel cortile. E' quella di Mattia De Matteo. 26 anni, un pregiudicato titolare di un'autorimessa con annesso salone di esposizione di auto alla periferia del paese. E' ritenuto «cutoliano»; un suo fratello, Antonio, gregario del boss Cutolo, è nel carcere di Ascoli Piceno. A quell'ora arriva nel cortile e si blocca con stridore di freni un'auto. Sulla porta c'è Angela Ceparano, 48 anni, madre di Mattia, che è fuori casa. Dall'auto scendono in tre. Incominciano a sparare e abbattono la donna, scavalcano il suo corpo, entrano nell'abitazione dove la figlia. Patrizia De Matteo, 18 anni, è davanti al televisore, e la nuo- ra Francesca Di Maggio, 24 anni, moglie di Mattia, si trova in cucina. Nuove sventagliate di mitra: anche le due cognate cadono e il sangue s'allarga intorno ai loro corpi. I killer balzano sull'auto che riparte velocemente. Il vicinato, dopo i primi momenti di terrore, s'affaccia, esce per vedere, qualcuno savvicina aIrt1Mtdinl all'abitazione dei De Matteo. In casa c'è. con gli occhi sbarrati, stravolto, incapace di articolare parola, un ragazzo di 15 anni, Massimo, fratello di Mattia. Superstite: ha assistito alla tragedia da un angolo della camera, su una poltrona in penombra. Gli assassini non si sono accorti di lui e l'hanno risparmiato. Tra i primi ad accorrere e Francesco Caputo, 19 anni, fidanzato di Patrizia con la quale si sarebbe dovuto sposare fra qualche mese, Con la sua auto porta Patrizia e Francesca all'ospedale di Aversa, ma è una corsa inutile, all'arrivo i medici constatano che sono già morte. Per Angela Ceparano non s'è fat¬ to U tentativo del ricovero perché era evidente che era già morta. L'altro triplice omicidio, collegato al primo e forse anche consumato prima, è stato scoperto alle 9 di ieri mattina da un contadino. In una stradina adiacente al cimitero di San Prisco, un Comune a qualche chilometro da Santa Maria Capua Vetere, c'era una Panda bruciata. A bordo, carbonizzato, un uomo; altri due erano a terra a un paio di metri di distanza, anche loro con gli abiti bruciati ed estese ustioni. Polizia e carabinieri hanno subito pensato che ci fosse qualche relazione tra i due fatti ma soltanto nel tardo pomeriggio è stato possibile identificare queste vittime. Si è scoperto cosi che una di esse è Mattia De Matteo, figlio di Angela Ceperano, marito di Francesca e fratello di Patrizia. Oli altri due sono Franco Di Domenico, 28 anni, e Giovanni Tucci, 22 anni. Appena qualche giorno fa Mattia e la madre si erano recati ad Ascoli Piceno a far visita al loro congiunto nel carcere dove è rinchiuso anche il boss Cutolo. Forse in questo loro comportamento sta il movente delle due stragi. Nel pomeriggio di ieri all'agenzia Ansa è giunta una telefonata. Un uomo, alludendo all'uccisione delle tre donne, ha detto: «Non siamo stati noi anticutoliani: non c'entriamo con questo barbaro delitto». Non erano ancora stati identificati i tre morti della Panda e il redattore ha chiesto allo sconosciuto telefonista se tra i due fatti c'era una relazione. «Non so — è sta la risposta —: io non sono un poliziotto, leggo solo i comunicati». La settima vittima, che ha fatto salire a 107 le persone uccise dall'inizio dell'anno, è Giovanni Visciano, 39 anni, vecchia conoscenza della giustizia per contrabbando. Giovedì notte a Torre Annunziata era davanti al bar della stazione delle Ferrovie dello Stato. E' passata un'auto con due a bordo e dalla macchina è partita una, .sventagliata di mitra. Adriaco Luise À San Prisco (Caserta). L'auto bruciata dove sono state trovate cadaveri tre persone (Telefoto Àp)