La garanzia di una liquidazione ai dipendenti di aziende fallite di Stefano Lepri

La garanzia di una liquidazione ai dipendenti di aziende fallite Dovrebbe essere l'unico cambiamento al progetto governativo La garanzia di una liquidazione ai dipendenti di aziende fallite Sarà assicurata con un «fondo» finanziato dai datori di lavoro - Era una proposta del pei, l'appoggiano Di Giesi e i sindacati - Confermato l'ostruzionismo radicale ROMA — In questa situazione economica, ha detto Giovanni Spadolini ai capigruppo della maggioranza al Senato, occorre essere austeri anche nelle liquidazioni. Il disegno di legge governativo, volto ad evitare il referendum, può essere un poco modificato se la maggioranza è tutta d'accordo e «senea nessuna chiusura agli eventuali apporti dell'opposizione-. A una condizione rigorosa: che non venga a costare di più ai . datori di lavoro. Il principio dettato dal presidente del Consiglio è stato, accettato, nella riunione a cui j hanno partecipato anche il ministro del Lavoro, Michtlo Di Giesi. e il presidente della commissione Lavoro del Se- j nato, Mario Toros. Ma come | mettersi d'accordo nella pratica non lo si è potuto stabilire. Cosi c'è stata una nuova riunione, tecnica, con ministri ed esperti, ieri sera a Palazzo Chigi. LI si è lavorato a stendere il testo degli emendamenti che oggi il governo presenterà al proprio disegno di legge. Gli emendamenti presentati da singoli partiti della maggioranza saranno invece accantonati. Dopo la riunione della mattina, nonostante il silenzio consigliato da Spadolini («Con i giornalisti ci parlo solo io-) rappresentanti di alcuni dei cinque partiti hanno continuato a insistere sulle loro proposte: cosi i democristiani sul reinserimento immediato della contingenza congelata, i socialdemocratici sulle pensioni. Però è probabile che, alla fine, i cambiamenti al testo governativo saranno pochi. Il principale consisterà in questo: creare un «fondo di garanzia- per pagare le liquidazioni ai dipendenti delle imprese che fanno bancarotta. Era un'idea dei comunisti, l'hanno appoggiata i sindacati e Di Giesi. Il fondo sarà pagato da uno speciale contri, .buio a carico dei datori di larverò, che non dovrebbe essere . supcriore allo 0,1% dei salari. "''""Molto probabilmente non - sarà toccato l'indice per rivalutare, anno per anno, le cifre di liquidazione maturate. Rendere quest'indice uguale a quello del costo della vita costerebbe molto caro ai bilanci delle imprese negli anni futuri. Secondo la presidenza del Consiglio, che ha sentito i pa reri di molti giuristi, allo scopo di evitare il referendum non è necessario reinserire subito nel calcolo la contin¬ trattamenti genza congelata. Andrebbe bene l'attuale testo del disegno di legge, che la rida a rate fino al 1986. Ma, su pressione dei democristiani, si è concordato di fare altri sondaggi. Qualora si decidesse per il conteggio pieno, da subito, occorrerebbe però ridurre la quota di accantonamento annuo, per non aumentare i costi: la retribuzione annua andrebbe divisa per 14 o più, non per 13.5. La questione delle pensioni sarà affrontata a parte. Il segretario del pli. Valerio Zanone, ha chiesto esplicitamente a Spadolini che fosse confermata la bocciatura di questa proposta del psdi (nuove pensioni all'80% dell'ultima paga, scala mobile trimestrale per i Inps). Tuttavia DI Giesi, che è socialdemocratico, ha chiesto di Inserire nella legge per le liquidazioni una sorta di impegno a intervenire poi sulle pensioni. Il segretario confederale UH, che segue il problema delle liquidazioni, Giampiero Sambucini (socialdemocratico anche lui), lo appoggia a nome dei sindacati. E cosi il segretaraio del psdi. Pietro Longo. Per questa operazione occorrerebbe aumentare i contributi in misura di circa lo 0,5% e di conseguenza accrescere, di una frazione un po' inferiore, il costo del lavorò. Ammesso che l'accordo fra i cinque partiti della maggioranza sia rispettato, per far si che il provvedimento sia approvato nei necessari tempi brevi occorre l'appoggio del pei. Gli altri partiti di opposizione, in particolare i radicali, e forse anche i missini, potrebbero fare ostruzionismo. Ma le modifiche concordate secondo i principi dettati da Spadolini non accontenteranno i comunisti, che ieri hanno preso una posizione dura. Quanto ai radicali, il discorso che fanno è all'incirca questo: come la vuole Spadolini la legge non passerà mai; quindi per evitare il referendum si arriverà allo scioglimento delle Camere; perciò è in realtà Spadolini «il leader del partito delle elesioni anticipate-. La minaccia di ostruzionismo è confermata. Stefano Lepri

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