Torna con grinta l'industria del sole A Pasqua il primo segnale di riscossa di Eugenio Palmieri

Torna con grinta l'industria del sole A Pasqua il primo segnale di riscossa Dopo un'annata no si attendono cento milioni di presenze turistiche Torna con grinta l'industria del sole A Pasqua il primo segnale di riscossa I prezzi contenuti e r(effetto Dozier» stanno riavvicinando all'Italia molti stranieri - Fioccano le prenotazioni per l'estate - Previsti introiti per 10 mila miliardi di valuta pregiata - Il ministro Signorello: «L'Italia si sta riaffermando come Paese leader del settore» - Verso una razionalizzazione delle strutture alberghiere ROMA — Erano anni che non si vedevano tanti turisti stranieri e nostrani in giro per l'Italia. Una vera e propria riscoperta del Bel Paese, con le stazioni sciistiche strapiene malgrado la primavera precoce, e spiagge pullulanti di gente invitata dalla temperatura mite al primi bagni fuori stagione. La parentesi di Pasqua è stata l'assaggio di una stagione turistica che si delinea eccezionale. L'industria del sole torna a rendere a livelli insperati. Il 1982 sarà un nuovo anno boom, superiore allo storico '79. Le premesse ci sono tutte, visto che in questi giorni c'è stato un aumento delle presenze del 15-20 per cento rispetto ad un anno fa. Se tutto procederà secondo le previsioni, a fine anno l'Italia avrà incassato 10 mila miliardi in valuta pregiata (8000 nell'81), mentre le presenze si dovreb bero attestare oltre i 100 milioni di unità. Un sollievo non di poco conto per la bilancia del pagamenti e per la lira. Le grandi città come Roma e Firenze sono state prese letteralmente d'assalto. Il «tutto esaurito» è rimbalzato dalla Sardegna alla Liguria, dalla Campania alla riviera adriatica. Molti i tedeschi apentiti». L'Italia non è più il Paese tabù, martoriato dal terrorismo, dominato dalla paura delle rapine. Insomma, dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori, spunta l'immagine di un'Italia diversa, lontana dallo stereotipo spaghetti e chitarra, più efficiente, più attenta a valorizzare il prodotto turistico. Le stesse abitudini degli italiani sembrano alla vigilia di positivi cambiamenti: l'interesse per il proprio Paese, dal punto di vista culturale e artistico, sta maturando con rapidità. Un segnale importante, se si considera che oggi soltanto un terzo della popolazione trascorre le vacanze lontano dal luogo dove vive (anche a causa delle difficoltà economiche, ovviamente), mentre ancora lo scorso anno sono stati bruciati ben 2000 miliardi per viaggi all'estero. Il ministro Signorello non nasconde la sua soddisfazione per quanto sta accadendo •E' il risultato di uh impegno collettivo tra governo, Regioni, operatori economici ed Enit», ci dice. Perché si parla di vigilia di un nuovo boom? «C'è un nuovo clima di iniziativa a livello locale e centrale. Alle feste culturali, alle manifestazioni musicali e artistiche sempre piti numerose si aggiungono le facilitazioni, penso ai buoni benzina e ai pedaggi autostradali ridotti, che rendono più appetibile, soprattutto a livello psicologico il nostro Paese^, risponde Signorello. «E poi non dimentichiamo "l'effetto Dozier" e i migliorati rapporti sociali-, aggiunge il ministro. Allo sforzo del governo che ha concesso anche maggiori risorse finanziarie all'ente di Stato per il turismo, l'Enit (il contributo annuale è passato da 7 a 30 miliardi), si somma quello degli operatori turistici. I listini dei prezzi sono stati contenuti nel famoso tetto del 16 per cento, in molti casi non ci sono state variazioni rispetto allo scorso anno. I risultati sono arrivati immediatamente, grazie anche alla buona qualità di alcuni servizi. Sui traghetti Tirrenia diretti in Sardegna non si trovano più posti per i periodi più «caldi» di luglio e agosto; sulle riviere ligure e adriatica molti alberghi hanno prenotazioni per l'83 e addirittura perl'84. «E' come se si fosse riscoperta la moglie dopo una serie di avventure con avvenenti ma vacue fanciulle», sostiene il direttore generale per il turismo, Moccla. «L'Italia si sta riaffermando come Paese leader, e lo sforzo che stiamo facendo è di estendere il turismo a buona parte dell'anno». Attualmente, infatti, soltanto il 35 per cento della struttura alberghiera ed extralberghiera viene utilizzata nell'arco dei dodici mesi. D grosso si concentra nel periodo estivo e questo comporta notevoli appesantimenti nella gestione delle Imprese turistiche, con costi generali assai elevati. «Lo sforzo che stiamo compiendo non va allentato — spiega Signorello —. Lunedi ho convocato a Roma gli assessori al turismo delle varie Regioni per fare il punto e soprattutto insistere nella strategia dirilancio». II tentativo è di non smorzare il successo di Pasqua, ottenuto fra l'altro con il supporto dei trasporti, che in questo periodo sono stati all'altezza della situazione. Il traffico ferroviario è infatti cresciuto del 10 per cento senza ritardi clamorosi, le navi hanno portato senza difficoltà in Sardegna 21 mila persone, 4000 gli aerei, mentre 1 traghetti si sono alternati quasi senza sosta sullo stretto di Messina. Unico neo: le lunghe file ai caselli autostradali e agli imbarcaderi. Eugenio Palmieri

Persone citate: Dozier, Signorello