La sciagura aerea di «Montagnalonga» Domani il processo

La sciagura aerea di «Montagnalonga» Domani il processo Persero la vita 115 persone La sciagura aerea di «Montagnalonga» Domani il processo A Catania • L'istruttoria durata 10 anni • Im> putati 3 funzionari dell'aeroporto di Palermo CATANIA — Domani, dopo un'istruttoria durata quasi dieci anni, comincerà a Catania il processo per la sciagura aerea di «Montagnalonga», avvenuta il 5 maggio del 1972, nella quale persero la vita i 115 occupanti di un «DC 8» dell'*Alitalia» proveniente da Roma e diretto a Palermo. L' inchiesta fu affidata alla magistratura catanese perché sull'aereo viaggiava un giudice del distretto di Palermo, Ignazio Alcamo. In aula, giovedì prossimo saranno presenti i rappresentanti di parte civile di due sole passeggere. Elisabetta Salatiello e Angela Fais. I familiari di tutte le altre persone imbarcate sul!' aereo hanno accettato, nel corso dell'Istruttoria, le somme offerte daU'«Alitalla» a titolo di risarcimento dei danni, ritirando le costituzioni di parte civile. Tre gli Imputati: Giovanni Carignano, 62 anni, ex direttore dell'aeroporto di «Punta Raisi» ; Luigi Sodini, 69 anni e Arcangelo Paoletti, 75 anni, dirigenti, all'epoca dell'incidente, del servizio aeroporti della direzione generale dell'aviazione civile. Secondo il giudice Istruttore Sebastiano Cacciatore i tre sarebbero responsabili di aver lasciato lo scalo di «Punta Raisi» privo del faro d'aerodromo, disattivato per lavori di manutenzione. Secondo 11 giudice Cacciatore, la mancanza del faro avrebbe Indotto in errore i piloti Roberto Bartoli e Bruno Dlnl (contro 1 quali non si procede, essendo entrambi morti nell'incidente), facendo ritenere loro di trovarsi sul mare, mentre in realtà sorvolavano una zona montuosa. L'oscurità della notte non consenti ai due piloti di accorgersi In tempo del crinale di «Montagnalonga», a 925 mentri sul livello del mare, contro il quale andò a schiantarsi il «DC 8». La sentenza di rinvio a giudizio fornisce una ricostruzione della dinamica dell'incidente in contrasto con quella fatta dalla commissione ministeriale d'Inchiesta. Secondo il magistrato catanese 1 due piloti «oltrepassarono per errore l'aeroporto di Punta Raisi, e, giunti su Oiardinello (un piccolo comune sulle montagne), ad oltre cinque chilometri a Sud, ritennero di essere sulla verticale di Punta Raisi, cominciarono la manovra di discesa con idrata a destra, scambiarono l'oscurità della montagna con quella del mare e cozzarono con Montagnalonga». Del tutto diversa la ricostruzione della commissione ministeriale, presieduta dall'ing. Francesco Lino. Secondo 1 tecnici, Infatti, il comandante Bartoli avrebbe individuato l'esatta posizione dell'aeroporto, passando sulla verticale dello scalo, come provato da un messaggio radio delle 22,22. I piloti del «DC 8», secondo la commissione, dopo essere passati sulla verticale di «Punta Ralsl» avrebbero iniziato una discesa con manette ridotte, impostando contemporaneamente una virata sulla sinistra. Questa manovra. In contrasto, peraltro, con la •procedura di avvicinamento» allo scalo palermitano, che prevede una virata a destra, sul mare, sarebbe stata osservata da un testimone di Trappeto, un paesino sulla costa, e da un altro di Carini, a poca distanza, quest'ultimo, dal punto dell'impatto, i due testi sono stati interrogati più volte dalla commissione d'inchiesta. I componenti della commissione di sono soffermati, inoltre, sulle condizioni psicofisiche del comandante Bartoli, rilevando, fra l'altro, una •non eccessiva meticolosità nell'espletamento delle sue funzioni», •discontinuità di rendimento», e relativamente all' ultimo volo, esaminando i collegamenti radio, •imprecisioni indicative di una poca concentrazione nel disimpegno delle mansioni, come se si fossero affievoliti, per motivi imprecisabili, i normali processi della sfera intellettiva: Queste conclusioni vennero contestate dall' «Anpac».'

Luoghi citati: Carini, Catania, Palermo, Roma, Trappeto