Bimbo arabo ucciso dai soldati a Gaza Re Khaled al monde islamico: sciopero di Giorgio Romano

Bimbo arabo ucciso dai soldati a Gaza Re Khaled al monde islamico: sciopero Tensione esplosive in Israele dopa l'attentato di Pasqua Bimbo arabo ucciso dai soldati a Gaza Re Khaled al monde islamico: sciopero Disordini in alcuni campi profughi e a Gerusalemme, olire 30 feriti, arresti - Il Consiglio supremo musulmano afferma che sulla spianata del Tempio non ha sparato soltanto l'americano arrestato - All'appello del monarca saudita hanno risposto già 9 Paesi, oggi paralizzato le comunicazioni - Dubbi sul ritiro dal Sinai NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Ancora vie-lenze nei territori occupati durante lo soiopero generale di una settimana proclamato dal Consiglio supremo musulmano per protestare contro l'attentato di Pasqua sulla spianata del Tempio a Gerusalemme, dove sorgono le moschee di El \qsa e di Omar, e nel quale sono morti due arabi e 20 sono rimasti feriti. In una manifestazione vicino al campo profughi di Jabalaya. nella striscia di Gaza, un bambino di 8 anni, colpito dai soldati israeliani, è morto per emorragia: vi sono stati 25 feriti, 4 tra i militari, di cui uno molto grave. In una località vicina. Nuseirat, vi sono stati altri 6 feriti. Anche a Gerusalemme, dove la maggior parte dei negozi I è rimasta chiusa nonostante i 1 tentativi della polizia di co- , stringere i proprietari a prlre, vi sono stati scontri con arresti e feriti. Nei campi profughi di Anabta, Nuzeirat. Balata, Dehaishe e Marazi. dove le manifestazioni sono state più violente, è stato imposto il coprifuoco, numerose persone sono state fermate. In totale, gli arrestati di questi giorni dovrebbero superare il centinaio, e altrettanti sarebbero i feriti. Il Gran Consiglio musulmano, in una conferenza stampa tenuta ieri mattina sotto la presidenza di Anwar Nusseib a Gerusalemme, ha affermato che i segni dei proiettili sui muri e il modo in cui sono caduti i due arabi uccisi sulla spianata del Tempio dimostrano che c'è stato più di un attentatore. La notizia non ha trovato conferma nell'interrogatorio del responsabile dell'attentato, l'americano Alan Harry Goodman, che si è imposto il silenzio quando ieri mattina è stato condotto davanti al giudice della Corte distrettuale di Gerusalemme, la quale ha prolungato di 15 giorni la sua detenzione per l'istruttoria. Uscendo dal tribunale. Goodman ha salutato facendo il segno «V» di vittoria con le dita e gridando: "Giustizia, giustìzia». Re Khaled dell'Arabia Saudita ha rivolto un appello agli Stati islamici per uno sciopero generale, oggi, in segno di protesta* e preghiera contro «l'aggressione e il terrorismo» nei territori occupati, hanno già risposto positivamente nove Paesi: Iran. Pakistan, Marocco, Libano. Kuwait, Emirati Arabi Uniti. Bahrein e Qatar, oltre naturalmente alla stessa Arabia Saudita. Lo sciopero riguarda aeroporti, banche e pubblici uffici. Il Kuwait ha già annunciato la sospensione delle comunicazioni telefoniche, rediofoniche e telegrafiche interne e internazionali, nonché dei voli. E' una protesta che non ha precedenti. Quattro ministri (Sharon, Shamir. Levy e Sharir) hanno dichiarato nelle ultime ore che Israele non deve sgomberare il Sinai il 25 aprile, o almeno dovrebbe rimandare il ritiro di alcune settimane, se non avrà risposte soddisfacenti dal Cairo su alcuni punti controversi e sulle violazioni degli accordi di pace e degli impegni assunti. In due interviste ai giornali della sera e in un incontro con la gioventù del partito Likud, il premier Begin ha invece ripetuto che -Israele rispetterà tutti gli impegni internazionali nel quadro degli accordi conclusi con l'Egitto, die pure deve rispettarli». Quali sono le violazioni delle quali 1 ministri accusano il Cairo all'ultima ora? Si posso¬ no ridurre a tre: I) la mancanza di un'intesa su 15 tratti della nuova frontiera; 2) la violazione di alcuni accordi militari per quanto riguarda la limitazione delle forze in determinati settori; 3) la presa di posizione egiziana nei confronti del palestinesi al vertice di Kuwait e i suoi aiuti all'Olp. E' verosimile che sui punti uno e due si giunga ad un accordo. Assai più difficile un'intesa sul terzo punto, perché Mubarak, e prima di lui Sadat, hanno sempre dichiarato la loro solidarietà con i palestinesi, e perché la posizione dell'attuale Presidente è più difficile di quella del suo predecessore. Nonostante tutto, negli ambienti politici di Gerusalemme si spera che il buon senso prevarrà, che la visita che domani Sharon farà al Cairo servirà ad eliminare le frizioni, e che l'imminente arrivo in* Israele e in Egitto del sottosegretario di Stato americano, Walter Stoessel (il quale è stato preceduto dal vice Nicholas Vellotes) riescano a chiarire i malintesi. Giorgio Romano