«Mio figlio non può aver ucciso quella donna Ha confessato solo per nascondere qualcuno» di Angelo Conti

«Mio figlio non può aver ucciso quella donna Ha confessato solo per nascondere qualcuno» A colloquio con la madre del ventenne in carcere per l'omicidio dell'anziana pensionata di via Po «Mio figlio non può aver ucciso quella donna Ha confessato solo per nascondere qualcuno» «Tutti i miei otto figli - dice la donna - consideravano Ilaria Ruga come una seconda mamma. La sera del delitto Salvatore è rincasato un po' tardi perché si era addormentato in treno» - Qualcuno forse lo ricatta? Colpo di scena nelle indagini per l'assassinio della pensionata di via Po: Salvatore Barbera avrebbe confessato per le minacce di qualcuno, forse lo stesso assassino intravisto mentre scappava dall'alloggio di Ilaria Ruga. E' quanto affermano la madre ed un fratello del giovane che da sei giorni è alle Nuove accusato dell'omicidio. Salvatore Barbera abitava da poche settimane a Luserna San Giovanni dove vivono ora la madre Oesualda Binanti, 40 anni due fratelli e quattro sorelle, fra i 18 ed i 5 anni. Il fratello più anziano Francesco, 21 anni, ha preferito emigrare in Germania: da quindici giorni, dopo aver terminato il servizio militare, è stato assunto come gelataio in un ristorante di Monaco. Su Gesualda Binanti le otto maternità sembrano aver lasciato pochi segni, anche la separazione dal marito Luigi è stata accettata con grande dignità: «Mi sono trovata sola con otto ragazzi: non c'era tempo per lamen tarsio. Ci riceve in una delle due camere da letto del piccolo alloggio al primo piano di un condominio popolare, in largo Buffa 5: ovunque c'è ordine, pavimenti lucidi. La presenza dei ragazzi e delle bambine si avverte appena. »/ miei figli — spiega — sono lavoratori seri: Francesco è stato il primo a venire a Torino, cinque anni fa. Dopo di lui sono saliti al Nord Gaetano e Salvatore, che a Catania faceva il posteggiatore in piazza Cala, vicino al mercato ittico. Tutti e tre sono buoni carpentieri, hanno trovato lavoro con facilità ed hanno messo da parte qualche risparmio. Allora abbiamo lasciato anche noi la Sicilia.. Fino a qualche settimana fa la famiglia occupava un modesto alloggio, adiacente a quello della Ruga: «Poi ci hanno sfrattato dopo un litigio con il padrone di casa. Abbiamo trovato questa sistema- zione a Luserna: paghiamo 200.000 lire al mese». Gesualda Barbera parla volentieri dei figli, quasi con orgoglio: «Francesco è dovuto andare lontano, ma lo ha fatto volentieri. Ancora non è informato di quan to è successo». La donna non crede alla colpevolezza di Salvatore: «Sono certa che sta coprendo un'altra persona. Quel giorno deve aver visto qualcosa di compromettente, poi lo hanno minacciato, forse gli hanno detto che avrebbero fatto del male ai fratelli, ai quali è affezionatissimo: ecco perché ha confessato». La Ruga era amica di famiglia: «La conoscevamo bene. Per i miei figli era la "nonna dei giornaletti" perché qualche volta aveva regalato copie di Topolino, le comprava apposta. Ci aveva dato spesso prova del suo affetto: ricordo che quando una delle bambine fece entrare in casa un venditore ambulante di detersivi, lei venne da noi raccomandandosi di non aprire mai a sconosciuti». Anche Salvatore l'ha sempre considerata «una di casa»: «Non credo abbia potuto ucciderla. E' un ragazzo tranquillo e timido, senza essere un tipo chiuso. Soffriva molto per il litigio che l'aveva separato da Anna, la sua ragazza. Ma era convinto che prima o poi avrebbero rifatto la pace: proprio la sera dell'omicidio, dopo essere rincasato in rilardo perché si era addormen ta to sul treno, mi ha chiesto di telefonare ad Anna per dirle di farsi viva. Non si sentiva di farlo personalmente proprio per via della timidezza. Ma un ragazzo che non trova il coraggio di telefonare alla propria fidanzata, può essere capace di accoltellare una vecchietta indifesa?». Con la madre c'è Gaetano, 18 anni, anche lui carpentiere. E' un ragazzo deciso, il volto abbronzato dal sole. Da una settimana, con i due fratelli più grandi uno in Germania e l'altro alle Nuove, è diventato il capo famiglia: «Sono sicuro che Salvatore è innocente — dice —: vuole coprire qualcuno. E poi in questa faccenda ci sono troppe pnpccscose che non quadrano». Gae- | ( 1111111 : 1111M11 11 11111 f 11M i 111 111 : : 111111111111 tano ha fatto le sue indagini: «Come mai la polizìa non si è chiesta, ad esempio, perché la Ruga ha acquistato, proprio quel lunedì mattina, doppia razione di pane dopo che per vent'annì aveva sempre comprato un solo panino? Forse aspettava qualcuno». La sera del delitto Salvatore era sereno: «Si è domandato con noi — continua Gaetano — chi era l'assassino: poi ha concluso che doveva trattarsi di un maniaco o di un rapinatore alle prime armi. Quando poi sono andato a trovarlo in carcere e gli ho chiesto perché l'ha uccisa, liti ha reagito ed ha risposto "Anche tu mi credi colpevole?". Il suo modo di gridarci che è in¬ nocente e di chiederci fiducia». La madre tira intanto fuori da un cassetto un mazzo di buste paga: sono di Salvatore. «Me le consegnava perché versassi lo stipendio alla Posta: mettevo da parte soldi per aiutarlo quando si sarebbe sposato». E mostra un libretto postale con più di due milioni. Tutto è tenuto in ordine, senza una piega. Sembra un bell'esempio di gente laboriosa, capace di costruirsi una esistenza serena con l'impegno e la fatica ma poi tornano alla mente Salvatore, le coltellate all'anziana vicina, la confessione senza un perché. E la storia appare assurda ed illogica: diventa incredibile. Angelo Conti o Galda Binanti 40 anni madre di Salvatore Barbera arrestato per l'omicidio della pensionata di via Po Il fratello Gaetano 18 anni

Persone citate: Barbera, Binanti, Galda Binanti, Ilaria Ruga, Salvatore Barbera

Luoghi citati: Catania, Germania, Luserna, Luserna San Giovanni, Monaco, Sicilia, Torino