Le tre signore della camorra di Francesco Santini
Le tre signore della camorra Non s'è fermata a Pasqua la catena di delitti: «commando» uccide in un ospedale Le tre signore della camorra Pupetta Mar esca, la vedova vendicatrice di Pascalone 'e Nola, che incontrò Semerari alla vigilia del sequestro, è sparita da quattro giorni - Rosetta Cutolo (che trasmetteva gli ordini di don Raffaele, in carcere ad Ascoli, ai suoi tremila «campanelli») è latitante da più di un anno - L'altra sera è sfuggita alla cattura Cira Vollaro, sorella del «Califfo»: i poliziotti hanno fatto irruzione nella sua bisca per catturare Giovanni Sasso, il «killer» di Semerari ■ Non l'hanno trovato, ma hanno arrestato ventitré esponenti della Nuova famiglia AL NOSTRO INVIATO SPECIALE IOAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — La caccia è aperta, il «killer» di Aldo Semerari ha un nome: Giovanni Sasso, 27 anni, è in fuga. Posti di blocco e autocivetta: tutti i poliziotti della regione hanno l'ordine di catturarlo. Sono pronti a sparare. Oli Investigatori setacciano 1 paesi vesuviani. Una foto di questo bandito biondo circola in migliaia di copie: di Giovanni Sasso, che per uccidere ha bisogno di una presa di cocaina, gli inquirenti affermano: «Per un pissdco di droga è pronto a squartare un cadavere: forse il "giallo politico-camorristico" è passato per le sue manU. Giovanni Sasso, come ultimo anello di una catena infernale. Per uccidere il criminllogo Semerari, la Nuova Famiglia si sarebbe servita di un «killer» professionista. Nell'intreccio di un grande Intrigo nazionale, il compito del cocainomane di Ercolano sarebbe stato limitatissimo: l'esecuzione materiale del delitto, un fendente vibrato con decisione, un colpo unico con un'arma larga e tagliente. Nlent'altro: nel rito tribale della testa abbandonata ad Ottaviano nel regno di Raffaele Cutolo, Giovanni Sasso non avrebbe avuto altri ruoli, Il boia della camorra è latitante da sedici mesi; la sua carriera è costellata di evasioni. L'ultima è del gennaio '81: era al secondo policlinico, un colpo di rivoltella gli aveva trapassato una spalla. Gli agenti lo sorvegliavano. Un salto dal terzo piano, dopo un percorso carico di insidie sui tetti dell'ospedale, e Giovanni Sasso è libero. Ad attenderlo era pronta un'automobile. Arrestato per l'omicidio di un agente di custodia, era riuscito a fuggire prima da Portici poi dal manicomio giudiziario di A versa, • Un manovale del crimine-, dice il capitano dei carabinieri Centore, che ricorda di averlo interrogato un paio d'anni fa. Un uomo di mano, una personalità psicopatica, con tutti 1 tic dei tossicodipendenti. Un passato di - minatore, di assassino. Due mesi fa, 11 debutto nell'orrore: gli investigatori imputano al cocainomane di Ercolano un assassinio che destò scalpore. Polizia e carabinieri ritengono che Giovanni Sasso abbia firmato l'omicidio di Giacomo Fruttini, «O' Bambulella». •Soltanto Sasso — dicono — poteva strappare il cuore e mozzare le mani e la testa della vittima: Di qui il sospetto, appena ammesso, di aver identificato l'esecutore del delitto Semerari. L'altra notte speravano di catturarlo. Il nucleo speciale di polizia giudiziaria ha battuto la zona di Portici e di Ercolano. In una bisca dande-' stina sono stati arrestati ventitré esponenti della Nuova Famiglia. Nel territorio di Luigi Vollaro, conosciuto col nome di «O' Califfo», gli agenti del dottor Del Duca erano sui passi di Giovanni Sasso. Il «killer» della camorra non s'è fatto trovare. La casa da gioco clandestina era protetta da uomini armati di mitraglietta. Un circuito elettronico isolava i giocatori. A gestire la bisca, la sorella del «Califfo», Cira Vollaro, che sta entrando nella leggenda. Raccontano che sia lei a guidare il «clan» da quando il Califfo è stato sorpreso con sedici amanti nel suo palazzo di quaranta stanze. Dopo Pupetta Maresca e Rosetta Cutolo, Cira Vollaro, 53 anni, è la terza donna della camorra a ricoprire ruoli di primo piano. Di Pupetta Maresca, la vedova vendicatrice di Pascalone e' Nola, non si hanno notizie da quattro giorni. Dicono che viva nascosta nel timore di una vendetta. Fu lei, per prima, due mesi fa, a denunciare, in una conferenza-stampa plateale, le azioni di Raffaele Cutolo. Pupetta Maresca è legata ad Umberto Ammattirò. «Boss» latitante della Nuova Famiglia, Ammaturo è uno del nemici di Cutolo. In pubblico, Pupetta Maresca arrivò a minacciare 11 capo della Nuova Camorra organizzata. "Se Cutolo tocca i miei uomini — disse — te sua famiglia sarà sterminata: Pupetta Maresca incontrò Semerari alla vigilia del sequestro. Il criminologo era venuto a Napoli per visitare Umberto Ammaturo. Nella tasca dello psichiatra, la poli- zia ritrovò, ad Ottaviano, l'assegno di due milioni che la Maresca gli aveva girato per compensarlo della visita al •boss» latitante. Subito dopo il delitto è stata Interrogata per ore. Sempre ha negato ogni responsabilità nell'esecuzione. Gl'Investigatori ritengono però che Ammaturo può dire molto sulla fine del criminologo. Il «giallo Cirillo-Semerarl» sembra lontano dalla conclusione. Rosetta Cutolo, seconda si¬ gnora della camorra, è latitante dall'anno passato. Riuscì a sfuggire alla polizia nell'Inverno dell'81. Era a Forcella con il suo uomo. A lei gl'investigatori attribuiscono il ruolo di cassiera della Nuova camorra organizzata. In passato aveva il compito di trasmettere la volontà del fratello, di comunicare gli ordini più delicati ai tremila «comparlelll» di don Raffaele. Altro incarico: quello di assistere le famiglie delle vittime uc- else nel grande scontro con le bande rivali. E' scomparsa da un anno; raccontano che i suol ordini arrivino ancora con puntualità al luogotenenti. DI qui la leggenda. Terzo personaggio femminile, Cira Vollaro, sorella del «Califfo». L'altra sera è sfuggita agli uomini del nucleo speciale anticrimine. I poliziotti, nella sua bisca, cercavano Giovanni Sasso: sono riusciti a catturare ventitré uomini della Nuova Famiglia. « Il colpo — dice il funzionarlo — indebolisce la "Nuova Famiglia". Cira Vollaro si è eclissata, un personaggio-chiave della camorra è riuscito a fuggire*. Il «caso Semerari» è irrisolto. All'ombra del Vesuvio «clan» rivali continuano a decimarsi. Cadono gli uomini di Raffaele Cutolo. L'audacia della Nuova Famiglia che fa capo ai Bardellino e ai Zaza non s'arresta. Sabato un «commando» di cinque uomini s'è presentato a viso scoperto nell'ospedale civile di Castellammare di Stabia. Vittima designata, Antonio Boccia, 28 anni, camorrista di San Gennarleilo di Ottaviano. Per freddarlo, il «commando» è entrato nell'ospedale San Leonardo, un grande edificio In vetro e cemento. Armi In pugno, hanno fatto irruzione nel pronto soccorso. Accanto al letto di Antonio Boccia, 11 cognato, Giovanni Viscido, 30 anni. Negli altri letti, tre degenti. Giovanni Viscido è sta¬ to immobilizzato. Tre «killer s» hanno fatto fuoco: per Giovanni Boccia è stata la fine. La settimana scorsa era sfuggito ad un agguato. L'ordine di ucciderlo non s'è arrestato. Per finirlo nessuna esitazione, il ricovero al San Leonardo di Castellammare non ha fermato 11 «commando». L'esecuzione camorristica ha suscitato grande tensione. Ieri, 11 questore di Napoli, Walter Scott-Locchi, In una conferenza stampa, ha annunciato l'arresto di Berardo e Domenico Striano, 20 e 25 anni. •Pensiamo — ha detto 11 questore — che i fratelli Striano abbiano partecipato all'esecuzione di Antonio Boccia: La guerra delle bande rivali non ha tregua. Il questore di Napoli, nel «week-end» di Pasqua, ha raddoppiato la sorveglianza. «Jn perlustrazione sulla costiera amalfitana — ha detto — ho visto io stesso migliaia di turisti tra Napoli e Sorrento. La gente, malgrado la camorra e gli omicidi, continua a circolare per le strade fino a notte alta. Noi tentiamo di proteggerla; tanta gente cosi non si vedeva da tempo e questo è importante: nessuno si deve lasciar intimidire'. Nei giorni di Pasqua la polizia ha raddoppiato l'impegno: un cadavere carbonizzato in un'auto scoperta sulle falde del Vesuvio ha portato molto lavoro agli investigatori. Secondo i primi riscontri, il cadavere sarebbe di un camor- - . rista di trenfanni. «r/na nuova vittima della lotta tra "clan"., ha detto il capo della polizia giudiziaria Vecchi, che guida l'inchiesta. Secondo il funzionario «un altro uomo di Cutolo è caduto in questa lotta senza frontiere: Napoli ribolle di violenza. Ieri il clima festivo non è stato turbato da nuovo sangue. La prima immagine della città era quella della vacanze, con l'assalto al vaporetti per le isole. Al molo Beverello la polizia tratteneva 1 turisti sorvegliando gli imbarchi. Tra la folla gli uomini In divisa erano attenti a non lasciarsi sfuggire la fisionomia di Giovanni Sasso, presunto «killer» di Semerari. La caccia al cocainomane di Ercolano non s'arresta. «Di "O" Bambulella" — dice un funzionarlo — Sasso aveva detto: "Lo farò a pezzi". E cosi è stato. Non ci aspettavamo però che il suo nome potesse comparire in questo grande intrigo di politica e di camorra ». Francesco Santini iiSiiiiii Napoli. Irruzione della polizia in un circolo privato, nell'ambito della lotta alla camorra (Foto Alfa Press)
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