Due validi motivi per la Casa Bianca

Due validi motivi per la Casa Bianca Due validi motivi per la Casa Bianca DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — La Casa Bianca considera «un segno positivo» l'indicazione della possibile visita di Breznev all'Onu a giugno fornita a Mosca alla delegazione dell'«institute for policy studies». Un portavoce ha dichiarato che l'eventualità di un minivertice, prospettata la settimana scorsa da Reagan, «si viene rafforzando». Il portavoce ha ammonito però che finora non vi è stata una presa di contatto ufficiale tra la Casa Bianca e il Cremlino. E'probabile che il segretario di Stato Haig ne discuta con l'ambasciatore Dobrynin appena rientrato a Washington, finita la sua mediazione sulle Falkland. Le ragioni per cui gli Stati Uniti desiderano il minivertice sono due. La prima è stata indicata dallo stesso Reagan. «Il problema nucleare è il più grave del nostro tempo», ha detto il presidente una settimana fa. «Sarebbe bene che Breznev e io lo affrontassimo». La seconda ragione, taciuta dalla Casa Bianca, è stata esposta sul Washington Post da un celebre medico, William Knaus, ed è la salute del leader sovietico. Knaus, autore tra l'altro di un libro sulla medicina nell'Urss, ha scritto brutalmente che «la morte potrebbe giungere presto per Breznev». Gli Stati Uniti vorrebbero impegnare il Cremlino ai negoziati sul disarmo prima del cambio della guardia. Se il minivertice si svolgerà, sarà tra il IO e il 15 giugno, nell'ambito della conferenza dell'Onu, appunto sul disarmo. Per quella data Reagan, che ha in programma un importante discorso al Palazzo di Vetro, ritornerà dal viaggio in Europa, e :dalle consultazioni con gli alleati. Il Pentagono ha fatto intendere che il suo progetto per la riduzione delle armi strategiche verrà messo a punto a maggio. Il presidente Reagan si presenterebbe quindi al consesso internazionale con un asso nella manica: la proposta di diminuire gli armamenti almeno del 30 per cento, e di stabilire a lunga scadenza una moratoria. Naturalmente, avrebbe l'appoggio europeo. La questione della salute di Breznev è riemersa in riferimento a un inquietante ac¬ cenno dato alla delegazione deH'.Institute for policy studies» o Mosca. Un funzionario sovietico, criticando il piano americano di riarmo, ha ammonito che l'Urss potrebbe adottare in risposta il sistema del «lancio dei missili al primo allarme». In altre parole, i missili verrebbero collegati a computers che ordinerebbero il fuoco al primo segno di un'aggressione Usa. La Casa Bianca teme che un sistema del genere possa scatenare un conflitto nucleare per errore. Il timore nasce dall'esperienza: nel novembre '79 e nel giugno '80 i computers americani si sbagliarono, e fecero scattare le difese per un inesistente attacco sovietico. Il sospetto è che, a differenza di Breznev, i suoi successori non mantengano la cautela necessaria nel gestire gli arsenali atomici. Di qui, l'opportunità del minlvertice, nella quasi certezza che il leader del Cremlino non sia più in grado di sostenere la fatica di un vertice globale. Su questo punto, il dottor Knaus, che dirige la clinica della Gerogetoum University, dove Reagan fu ricoverato dopo l'attentato di un anno fa, non nutre dubbi: «La fatica sarebbe troppo grande per lui», ha detto. Secondo l'autorevole medico, «Breznev è un malato che si è retto con la forza della volontà, e con cure sapienti per gli ultimi dieci anni». Knaus sostiene che il leader sovietico soffre di arteriosclerosi, che le sue coronarie sono ormai inadeguate, e che egli ha subito almeno due forti infarti. e. c. Secondo Weinberger

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