Havemann due volte dissidente

Havemann due volte dissidente LO SCIENZIATO «SCOMODO» E' MORTO VICINO A BERLINO EST Havemann due volte dissidente Aveva 72 anni - Partecipò alla resistenza contro il nazismo, rischiando la vita - Comunista convinto, criticò con audacia il regime della Germania Est, dove ora viveva confinato in una casa modesta NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BERLINO EST — Il professor Robert Havemann è morto all'età di 72 anni, venerdì 9 aprile, a Gruneheide, vicino a Berlino Est. Alcuni giorni prima, le autorità tedesco-orientali avevano eccezionalmente autorizzato un altro celebre dissidente, il cantante Wolf Biermann, residente, nella Repubblica Federale dal 1976, a far visita al fisico gravemente ammalato al cuore e ai polmoni. Havemann sarà sepolto sabato a Berlino Est. Durante tutta la vita, Robert Havemann ha difeso con lealtà e coraggio le sue idee. Iscrittosi al partito comunista tedesco nel 1932, partecipò alla Resistenza contro il nazismo con il'gruppo «Unione europea», che egli stesso aveva fondato insieme con due amici, il professor Grosskurt e l'architetto Richler. Arrestati dalla Gestapo, i tre uomini furono condannati a morte nel 1943, Ridi ter e Grosskurt furono subito giustiziati, ma i nazisti risparmiarono Havemann, sperando di poter usufruire delle importanti ricerche scientifiche in cui era impegnato. Havemann fu uno dei fondatori della Sed (partito socialista unificato, ossia il pc della Germania orientale) e assunse la direzione dell'Istituto di fisica e di chimica dell'Università Alexander Humboldt di Berlino Est. Deputato nel 1950, fu nominato presidente del Consiglio per la pace. Nei primi anni, le autorità della Repubblica Democratica Tedesca lo ricoprirono di cariche e onori. Comunista convinto, ma al tempo stesso difensore di un socialismo democratico e dei diritti civili, Havemann cominciò a opporsi alla linea ufficiale alla fine degli Anni Cinquanta, rivolgendo agli studenti, durante le lezioni universitarie, consigli politici giudicati non ortodossi dai dirigenti della Sed. Nel 1963, in un'intervista a Spiegel, settimanale stampato nella Germania Federale, propose di creare un'opposizione parlamentare nella Repubblica Democratica Tedesca. Dapprima fu allontanato dalla cattedra universitaria, poi gli fu proibito di recarsi all'estero anche per motivi scientifici, infine fu escluso dal partito e privato del seggio in Parlamento. Il suo passato di resistente anti-nazista e forse anche la sua amicizia con Honecker (suo compagno di carcere nel Terzo Reich e attuale capo del partito tedesco orientale) gli evitarono la prigione, nonostante continuasse a criticare con audacia il regime e a sostenere la necessità di democratizzare il socialismo «reale». Havemann ha sempre respinto con disprezzo gli inviti a espatriare in Occidente rivoltigli dai dirigenti di Berlino Est, ansiosi di liberarsi di un personaggio tanto scomodo. In occasione del trentesimo anniversario della fondazione della Repubblica Democratica Tedesca, nell'ottobre '79, fece pubblicare su Mondo obrero, giornale del pc spagnolo, le «Dieci tesi» in cui erano riassunte le sue idee: in quel documento chiedeva soprattutto la più completa libertà di espressione e la liberazione dei prigionieri politici. Havemann affermava che le autorità di Berlino Est continuavano a trincerarsi dietro il «muro», nel costante timore di un esodo massiccio della popolazione verso Occidente. Il fisico dissidente era confinato nella sua modesta casa di Grunheide. Era sorvegliato dalla polizia e non poteva avere contatti con i giornalisti stranieri. Dopo la pubblicazione dei suoi scritti in Occidente, subì numerose angherie, tra cui delle condanne per «traffico di valuta». Il vecchio professore non si lasciò mai intimidire e continuò a battersi per le sue idee, cercando di sfuggire alla sorveglianza del regime. Nell'autunno scorso lanciò un'«iniziativa dì pace pantedesca». All'inizio dell'anno era tra i firmatari deIP«Appello di Berlino» del pastore pacifista Rainer Eppelmann, pubblicato sotto il motto «pace senza armi». L'appello chiedeva, tra l'altro, la partenza delle «truppe d'occupazione» dalle due Germanie e l'istituzione di un servizio civile per gli obiettori di coscienza nella Repubblica Democratica Tedesca. r. s. Havemann alcuni anni fa