Agroppi sicuro: «Il Pisa merita la promozione»

Agroppi sicuro: «Il Pisa merita la promozione» Agroppi sicuro: «Il Pisa merita la promozione» «Siamo una squadra giovane, spiega, ma ritengo che possiamo farcela» - «Le altre favorite? Verona e Sampdoria» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PISA — Lo sguardo si è indurito, ma per il resto è l'Aldo Agroppi di sempre, del tempi granata, delle undici indimenticabili stagioni col Torino. Ora ironico, ora caustico con l'implacabile favella toscana, inconfondibile negli spogliatoi del Filadelfia quando facevano gli onori di casa Edmondo Fabbri e Gustavo Glagnoni. Ora l'allievo sta emulando i maestri. Prima l'avventura a Pescara, ora 11 Pisa a due passi dalla promozione in A: Agroppi sta confermando che quando uno ha dentro certe cose prima o poi riesce a tirarle fuori. L'esperienza come allenatore delle giovanili del Perugia è stata determinante -perché questo settore — dice Aldo — ti permette di lavorare, sbagliare e correggere tranquillamente senza l'assillo degli ultimatum. Ho cercato nel contempo di mettere a frutto l'esempio di due trainer accanto ai quali ho maggiormente lavorato, e cioè Fabbri, il più furbo, il più preparato fra gli allenatori, e Giagnoni. esempio di grinta applicata alla tecnica». -A Torino ero uno che supeva giocare — prosegue — ma mancavo di temperamento, tanto che mi utilizzavano a centrocampo. Sollecitato dall'ambiente, pian piano mi sono trasformato in mediano al punto che mi assegnavano i clienti più scabrosi, cioè i Rivera e i Sivori. Sono passati pochi anni eppure sembrano altri tempi. I derbies con la Juve erano tremendi, noi capevamo vincerli, anche se poi ' lo scudetto andava ai biancone¬ ri. Il Torino aveva un gran carattere: sema l'handicap degli stranieri allora determinanti perché giocavano tipi come Sivori, Haller, Suarez, Jair, avrebbe lottato per lo scudetto. Oggi la stessa squadra di allora non avrebbe rivali». Esaurito 11 flash-back sull'Agroppl di ieri ecco l'uomo di oggi, 11 condottiero della squadra più giovane della B grazie ad una media età di 23 anni. -Merito della società bene organizzata — continua Agroppi —, merito di questi ragazzi che hanno ottime qualità professionali e morali. Qui ci sono grossi valori sollecitati da un pubblico eccezionale. Molti sono in comproprietà con altre squadre, ma è nel Pisa che hanno dimostrato quello che valgono». Bertoni, in comproprietà con la Fiorentina (-il vero Bertoni — punzecchia Romeo Anconetani — quello in viola è falso»), Bergamaschi con l'Inter, Todesco con il Como: ecco alcuni del gioielli senza dimenticare Casale, Sorbi e Riva. 11 quale giocava nella Primavera del Torino quando Agroppi era ancora titolare. -Fino ad un mese fa — osserva 11 tecnico — il Pisa offriva una grande calcio. Ora ha rallentato, ma lo hanno fatto anche tutte le altre società. Non è possibile tenere questo ritmo in un campioìiato stressante come quello di B. E' vero che c'è un grosso divario con il massimo campionato, che fui elementi di valore europeo, ma qui da noi è sempre arrembaggio. Si finisce a giugno dopo trentotto giornate senza soste, il 20 luglio si riprende. Nell'arco di due campionati, la B mediamente gioca mezzo torneo in più rispetto alla A, esattamente sedici gare. Per esperienza, penso che sarebbe più logico un torneo con due gironi a sedici squadre: migliorerebbe lo spettacolo, aumenterebbe l'importanza di un settore che è determinante anche per la A». Domani contro 11 Varese, poi nell'ordine Perugia, Sampdoria e Palermo. Il menù riservato al Pisa dal calendario è micidiale. Ce la farà Agroppi e riportare la squadra toscana In A? -E' il mio sogno. Riuscire come tecnico dove non ho potuto come calciatore. Giocai dappertutto, fuorché in Toscana. Ora sono legato a questa città, a questa gente che ha saputo apprezzare il mio lavoro e quello della squadra, meriterebbe il premio della promozione. Sarà dura perché siamo giovani, ma penso che un posto fra le prime tre dovrebbe esserci anche per noi. Le favorite? Verona e Sampdoria, naturalmente». Cosa offre la B al mercato del grande calcio? -Tanti ragazzi in gamba — risponde Agroppi —. Il perugino Fin innanzitutto davvero notevole come difensore, poi il varesino Strappa, la coppia centrale del Bari, anche se Iorio non lo si scopre ora; poi il veronese Tricella, quindi Manzo e Pellegrini della Sampdoria, senza dimenticare ovviamente i miei ragazzi». Quale sarà il futuro di Agroppi, si parla Insistentemente del Napoli: -Per ora sono legato a queste dieci partite che mancano alla conclusione. Devo pensare soltanto a questo. Non ho avuto né contatti né offerte di riconferma, sono libero di pensare soltanto al Pisa. E' indubbio che apprezzo certe espressioni per il mio lavoro, sono di garanzia per il futuro, però, lo confesso, il mio sogno è di tornare prima o poi a Torino, dove ho gli amici e i ricordi più belli della carriera. Glacomlni non si discute, ha lavorato bene. Io parlo di proiezione futura^. Giorgio Gandolf i