Una donna di ferro per Gorkij di Lia Wainstein

Una donna di ferro per Gorkij DA NEW YORK UN LIBRO SU «MURA», AFFASCINANTE E MISTERIOSA Una donna di ferro per Gorkij Una donna affascinante e misteriosa, vissuta dai 1892 al 1974, dei personaggi illustri, guerre e rivoluzioni, ambienti internazionali costituiscono gli elementi de La donna di ferro, un libro uscito in russo a New York (Zeleznaja zenscina. Russici Publlshers, pag. 378). Nlna Berberova, ottantunenne poetessa russa residente in America conobbe molti dei protagonisti ed ha ricostruito qui, con grande acutezza e serietà, la storia di Marlja Zakrevskaja-Benkendorf-Budberg e del suoi amici, il diplomatico inglese Robert Bruce Lockhart, Oorkij (che visse dodici anni con la Budberg e le dedicò La vita di Klim Samgin) e H.G. Wells, di cui per tredici anni fu la compagna. I due mariti di «Mura» — come la chiamavano gli intimi — non rappresentarono invece una parte importante nella sua vita: il diplomatico russo Benkendorf — con lui ebbe due figli — venne ucciso dai contadini nel 1917, mentre il barone estone Nikolaj Budberg, sposato nel 1921 al solo fine di procurarsi un passaporto comodo, era un giocatore e venne tosto mandato in Argentina con la promessa di un congruo assegno mensile. Il titolo dell'opera deriva dal soprannome dato da Oorkij a Marlja Zakrevskaja per alludere sia al forte carattere della donna, sia ad una sua presunta antenata, Agrafena Zakrevskaja «la Venere di rame di Puskin» sia infine alla Maschera di ferro, il personaggio francese dall'identità mai chiarita. Ora mentendo, ora diffondendo poco attendibili voci su glorie genealogiche del passato Mura seppe mantenere segreti vari aspetti della sua vita. Il fascino, l'intelligenza, 11 tatto, i suol frequenti spostamenti — Russia, Inghilterra, Parigi, Roma, Praga, Sorrento — le consentirono d'incontrare uomini illustri, da Kerenskij e Stalin ai Masaryk e a De Gaulle in esilio, al registi Korda e Rank e tanti altri, mentre come traduttrice non rivelò alcun talento. E' importantissimo il contributo che la Berberova, nell'inseguire Mura, fornisce sulla travagliata vita di Gorkij, tanto più che dello scrittore non esiste ancora una biografia completa. Sull'Intricata questione dei suoi finanziamenti apprendiamo per esempio che il dramma / bassi/ondi, finito nel 1902, venne dato con molto successo In Germania, a Praga, Vienna e Budapest. Si trattava perciò di trovare un agente che si occupasse dei cospicui guadagni, trattenendo il 20 per cento, dando il 40 per cento ai bolscevichi e versando il resto in banca a nome di Oorkij, che temeva di venire espulso dalla Russia. Venne dunque conchiuso un contratto con Aleksander Parvus (pseudonimo di Gelfand) 11 noto personaggio che nel 1917 doveva alutare Lenin a recarsi in Russia. Giunto come studente in Svizzera, Parvus .a Zurigo conobbe Plechanov, Axelrod e Vera Zasulic e li conquistò con il suo entusiasmo giovanile e l'odio per la Russia zarista... Poi in Germania s'iscrisse al partito social-democratico e già l'anno dopo frequentò la casa di Rosa Luxemburg, dove conobbe Bebel e Kautsky... La sua idea fondamentale era quella della "rivoluzione permanente" che Trockij... fece propria ed elaborò». Parvus Invece si appopriò dei guadagni di Gorkij, che si trovò In difficoltà, dovendo sostenere delle spese enormi: manteneva 11 figlio Makstm con la moglie, Mura (con 1 due bambini e la governante), vari parenti, amici e protetti. Nel 1922 finalmente Parvus, che oramai possedeva tre case a Copenaghen, un castello in Svizzera, e su un'isola del Wannsee (presso Berlino) un palazzo poi passato a Goebbels e ora aperto al turisti, cominciò a ripagare 11 suo debi¬ to, versando a Gorkij 26 mila dollari (su un totale di oltre 35 mila). Nel 1936 Stalin decise d'impossessarsi di tre archivi custoditi in Occidente, e nel giro di un anno vi riuscì. L'archivio di Trockij fu ottenuto a Parigi provocando un incendio, quello di Kerenskij mediante uno scasso organizzato nel suo modesto appartamento di Passy (un quartiere di Parigi). «In quanto mi risulta, scrive la Berberova, per/ino la polizia francese non seppe nulla di questo scasso che non fu mai menzionato nella stampa francese o russa Gorkij, ormai morente, cedette a Stalin il suo archivio, la cui parte segreta, affidata Inizialmente a Mura, conteneva lettere di emigranti e di personalità sovietiche, come anche delle osservazioni e delle critiche di Gorkij. Mentre l'autrice non ha dubbi sul fatto che Maksim, il figlio di Gorkij, sia stato ucciso, non tenta di risolvere il mistero, già studiato da molti — tra i quali Gustavo Herllng In Da Gorki a Pasternak — della morte di Gorkij, limitandosi a menzionare le varie ipotesi. «Una cosa è certa» aggiunge «se Gorkij morì di morte violenta, la scossa più lieve sarebbe bastata: sin dall'estate 1935 era tanto malato da essere continuamente vicino alla morte». Il cupo sfondo politico delle vicende russe viene Integrato dal colorito panorama dell'alta società britannica, che la «donna di ferro» conobbe grazie alle sue relazioni con Robert Bruce Lockhart, autore di vari libri di memorie, e con il celebre H.G. Wells. La Berberova dedica inoltre una decina di pagine ad un confronto, privo d'indulgenza, tra Wells e Gorkij. Quest'ultimo era un fanatico della divulgazione, voleva a tutti i costi Istruire il popolo e a tale fine aveva addirittura pensato di riscrivere, semplificandola e adattandola per degli ignoranti, la letteratura mondiale. Egli stesso, però, paradossalmente, mancava di cultura e per giunta odiava gli uomini di talento ai quali non aveva nulla da insegnare. Intollerante com'era, non capi e disprezzò Proust, Blok, Konstantln Mlklasevsklj, autore Ide L'ipertrofia dell'arte e de La commedia dell'arte (uscito in italiano da Marsilio). Odiava ancora Djagilev e la rivista II mondo dell'arte, Mejerchold. i simbolisti, gli acmeisti, i formalisti e, ovviamente, gli artisti emigrati. Come Oorkij, anche Wells aspirava a scrivere per le masse, credeva al progresso e attribuiva grande importanza alla divulgazione, anchegll perse la propria popolarità e provò delle cocenti delusioni. Ma vi è tra di loro una differenza sostanziale: Wells si sentiva Ubero, rispettava l'altrui libertà e tollerava le critiche del colleghi. Oorkij al contrarlo di fronte a quelli che chiamava «degenerati estetizzanti» e «decadenti» era animato dal desiderio di denunciare e di reprimere, un atteggiamento che in un paese totalitario poteva solo danneggiare la letteratura. Lia Wainstein Gorkij visto da Levine (Copyright N.Y. Revlew of Books. Opera Mundi e per l'Italia .La Stampa»)