La trappola dei debiti di Bernardo Valli

La trappola dei debiti La trappola dei debiti (Segue dalla 1* pagina) appena concessa dalle banche private a Francoforte non conta, poiché essa era stata decisa prima del golpe del 13 dicembre. L'accordo è stato firmato con tanto ritardo semplicemente perché Varsavia non aveva pagato gli interessi. E questa era una delle condizioni inderogabili. Comunque i debiti dilazionati (2,4 miliardi di dollari) non erano garantiti da gli Stati. I sedici governi occidentali interessati dovranno decidere tra non molto cosa fare della quota (più di cinque miliardi di dollari) che la Polonia sa> rebbe tenuta a pagare nel 1982. E' chiaro che il generale Jaruzelski non è in grado di onorare quel debito contratto dai suoi predecessori. Egli ha del resto appena dichiarato alla Sud-Deutsche Zeitung di Monaco di Baviera che Varsavia ha bisogno, al più presto, di un credito supplementare di quattro miliardi di dollari per acquistare beni di prima necessità, indispensabili al funzionamento dell'industria nazionale. E il Comecon non è in grado di fornirli. «Siamo caduti nella trappola dell'indebitamento», ha concluso il generale. Ma anche i Paesi occidentali sono rimasti impi¬ gliati in un problema di difficile soluzione, al tempo stesso politico e finanziario. Che fare? Dichiarare il fallimento della Polonia appare impensabile. Sembra tuttavia altrettanto impensabile concedere nuovi crediti mentre la repressione continua imperterrita a Varsavia. Una semplice dilazione del debito apparirebbe un cedimento. Eppure qualcuno dovrà cedere, magari salvando la faccia. C'è da augurarsi che gli uni chiudano i campi d'internamento e i tribunali speciali e che gli altri aprano la borsa. Ma il braccio di ferro non si concluderà tanto ragionevolmente. Bernardo Valli

Persone citate: Jaruzelski

Luoghi citati: Francoforte, Monaco Di Baviera, Polonia, Varsavia