«La squalifica Villeneuve? Fatto di mafia» di Michele Fenu

«La squalifica Villeneuve? Fatto di mafia» Il mondo della Formula 1 a rumore dopo la sconcertante punizione di Long Beach «La squalifica Villeneuve? Fatto di mafia» E' quanto sostengono il presidente della Csai, Serena, e l'ing. Oliti (AutodeltaAlfa Romeo) -1 commissari sportivi dominati da Ecclestone - Appello della Ferrari Ormai non c'è gara di Formula 1 che non provochi un «caso» o, perlomeno, polemiche feroci. Dopo le grane del ventilatori, delle minigonne, dei sollevatori Idraulici, dei serbatoi-zavorra, che hanno avvelenato e stanno avvelenando il mondo dèi Grandi Premi, ecco il doppio alettone dello scandalo e la squalifica di Gilles Villeneuve e della Ferrari a Long Beach. E' una vicenda che desta scalpore sia per 11 nome dei protagonisti sia per quello che sottende. In sintesi: la ..mafia» dei teams inglesi, guidati da Bernle Ecclestone sotto l'occhio benevolo del presidente della Fisa, J. M. Balestre, ha 11 controllo del Circo e della stessa autorità sportiva, in particolare è in grado di influenzare le decisioni dei commissari Incaricati di vigilare sul corretto svolgimento delle corse. Il doppio alettone preparato dalla Ferrari era stato giudicato regolare dai tecnici preposti alle verifiche pre-gara del G. P. Usa West, tanto che Villeneuve e Didier Pironi avevano potuto partecipare sabato alle prove e domenica alla gara. La squalifica è scattata al termine della competi¬ zione per giudizio del commissari sportivi. ' Fabrizio Serena, presidente della Csai, cioè dell'ente sportivo italiano che da tempo si sta battendo contro il duo Ecclestone-Bai est re, afferma: «Non è tollerabile che Ecclestone sia nello stesso tempo concorrente, come manager della Brabham, rappresentante di categoria, come responsabile della Foca, e organizzatore di circuiti. Egli bada agli interessi suoi e dei suoi amici e fa valere la sua autorità e i suoi legami per influire sulle decisioni di chi dovrebbe rappresentare l'autorità sportiva sul campi di gara». Aggiunge: «E' il clima di fondo che va cambiato. Noi speriamo che il tribunale d'appello faccia giustizia, sia sulla vicenda dei serbatoi fasulli sia su quella dell'alettone Ferrari. E, come Csai, slamo pronti ad accettare un verdetto che sanzioni eventuali errori di una nostra Casa. Quella della Ferrari mi pare una "trovata" al limite del regolamento, che può far discutere. Vn dispositivo magari provocatorio, ma certo non una plateale e chiarissima irregolarità come quella delle vetture sottopeso adoperate dai teams inglesi, vetture finora accettate tranquillamente in pista». Anche l'ing. Carlo Chlti. presidente dell'Autodelta (Alfa Romeo), accenna a una soluzione «al limite del regolamento'. Dice: «Un marchingegno intelligente. Era stato accettato alle verifiche. Perché non respingere poi il reclamo della Tyrrell? E' solo un fatto di potere. Semplicemente, chi comanda oggi in Formula 1 può fare ciò che vuole. Sono convinto che in appello daranno ragione alla Ferrari-. E a Maranello come si giudica 11 provvedimento di Long Beach? -No comment» dicono 1 «portavoce» della nostra Casa. Ma si sa che Ferrari è rimasto profondamente irritato e amareggiato per la squa¬ lifica. Il d.s. Marco Piccinini ha presentato appello presso il tribunale sportivo Usa. Se anche il verdetto di questo organo giudicante fosse negativo per la Scuderia, Piccinini porterà la vertenza alla Fia, a Parigi. Non tocca certo a noi giudicare se 11 marchingegno elaborato dall'lng. Mauro Forghierl, d.t. della Ferrari, è regolamentare o meno. CI limitiamo a ricordare che la norma internazionale prescrive che ogni parte della carrozzeria a sbalzo (cioè, al di là) delle ruote posteriori non deve superare i cm 110 di larghezza e che, in ogni caso, il massimo Ingombro della macchina deve essere di cm 200. La Ferrari ha appaiato due alettoni di circa cm HO, ma sfalsandoli di cm 20, in modo da non oltrepassare 1 due metri. «Una soluzione — sostiene Forghierl — die offre minori resistenze aerodinamiche e migliora la deportanza». In sostanza, più aderenza in curva, quindi più velocità. «Vn dispositivo molto valido — è il parere di Chitl — sui circuiti misti, cioè con rettilinei e curve medio-veloci». Il problema è uno solo: ammesso (e non concesso) che 11 doppio alettone violi 11 regolamento, nello spirito se non nella forma, perché la Casa di Maranello è stata punita e 1 teams Inglesi (Brabham, Williams e C.) non lo sono stati per 1 serbatoi-zavorra? Torniamo a quanto sostengono Serena e Chitl: un fatto di potere o, se preferite, di mafia. Michele Fenu Nel disegno A un alettone regolamentare, in quello B il doppio sistema di ali studiato dalla Ferrari: le due appendici, che misurano ciascuna cm HO, sono sfalsate di 20 cm per consentire all'insieme di non superare il limite massimo dei due metri

Luoghi citati: Maranello, Parigi, Usa