Un miracolo quasi quotidiano nell'ospedale Maria Adelaide

Un miracolo quasi quotidiano nell'ospedale Maria Adelaide C'è grave carenza di personale, ma la legge non consente di aumentarlo Un miracolo quasi quotidiano nell'ospedale Maria Adelaide Occorrerebbero 50 persone in più tra infermieri professionali e generici • Eppure quelli che ci sono, insieme ad ausiliari e medici, riescono a far funzionare (ma fino a quando?) una struttura complessa Come funziona realmente il Maria Adelaide? E' un ospedale disastrato con sovraffollamenti, tempi di attesa lunghissimi, mancate assunzioni per «errori politici», come sostengono i sindacati, o un complesso in fase di crescita e ristrutturazione con problemi legati soprattutto alla carenza di valido personale, come ribadisce la direzione sanitaria? Siamo andati a vedere. L'ospedale di corso Firenze è specializzato in ortopedia e traumatologia, dispone di una sezione per la cura del rachitismo, di una divisione ortopedica per la rieducazione e riabilitazione, di un centro di anestesia e rianimazione con un reparto di terapia intensiva oltre a laboratori di radiologia e analisi. Funziona anche un pronto soccorso dal quale passano oltre 17 mila persone l'anno. Primario è il professor Camillo Lievre: medico al Maria Adelaide da 37 anni, da 15 ne è anche direttore sanitario. « Un piccolo miracolo — spiega con una punta d'Ironia — per uno che ha in tasca solo la tessera dell'associazione alpini in congedo e quella di un'organizzazione internazionale di ortopedia». La sua colorazione politica «neutra» non gli ha però Impedito di ottenere sovvenzioni anche cospicue da enti pubblici e privati: il nuovo padiglione della riabilitazione ed il centro di rianimazione «Emanuele Nasi» sono realizzazioni recenti Oli edifici del corpo centra-

Persone citate: Emanuele Nasi